[22/11/2012] News

Taranto, i professionisti della città riuniti in un Osservatorio per tutelare salute e ambiente

Dal disastro ambientale, sociale, economico che ha luogo ancora oggi a Taranto, nasce un'idea "bottom up" a difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini. I professionisti della città pugliese si sono riuniti dando vita all'Osservatorio Jonico delle professioni, che comprende tutti gli ordini professionali provinciali.

«La realtà nata a Taranto - ha dichiarato il presidente del Conaf (Consiglio ordine nazionale agronomi e forestali) Andrea Sisti - è un esempio concreto e virtuoso di come i professionisti, seppur nelle loro diverse competenze, siano in grado di dare un apporto concreto e reale alle problematiche quotidiane della società civile. Il caso di Taranto, è uno dei più emblematici, ma di certo non l'unico, visto che il problema inquinamento con ripercussioni sul territorio, è presente in gran parte delle nostre città».

L'Osservatorio (associazione onlus) promuove e sviluppa studi, indagini sociometriche, demografiche, socioculturali e di ricerca in materia ambientale, mettendo la salute umana in primo piano. «L'Osservatorio - ha aggiunto il presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Taranto, Raimondo Lanzo - ha lo scopo di diffondere la cultura della difesa dell'ambiente e della qualità della vita, promuovendo una migliore organizzazione sociale ed una modifica dei comportamenti individuali e collettivi attraverso la condivisione e la collaborazione interdisciplinare tra professionisti di Ordini differenti.

L'Osservatorio porta avanti una attività di ricerca scientifica, per perseguire una crescita culturale, sociale ed economica del territorio jonico, in particolare sulla prevenzione e tutela della salute, che devono essere priorità nelle agende delle istituzioni locali e nazionali, a favore di tutti gli abitanti e delle fasce più fragili, i bambini».

Ma non mancano neppure i problemi per l'agricoltura e per le aziende del territorio la cui economia è messa a rischio: «Non c'è il solo problema degli allevamenti di cozze di cui si è parlato - informa Lanzo - ma sono state rinvenute negli ultimi mesi tracce di diossina nel latte ovino, per cui qualche centinaia di capi di bestiame, dal 2008 ad oggi, sono stati abbattuti. Il problema  riguarda anche le aziende ortofrutticole presenti nelle vicinanze dello stabilimento Ilva; in questo caso gli sforzi dei nostri agricoltori per fornire prodotti di alta qualità potrebbero risultare vani a causa della disinformazione e della cattiva gestione del problema. Per esempio è il caso di evidenziare che la normale prassi igienica adoperata da ognuno di noi prima di mangiare qualsiasi frutto molte volte è sufficiente per togliere i residui posatisi in superficie.

A tal proposito si vuole evidenziare l'assenza della nostra figura professionale all'interno di quelle strutture deputate al controllo (p.es. Asl). La presenza del dottore Agronomo nell'organigramma di tali enti è prevista, ma il più delle volte non vi è traccia. Ciò - ha concluso Lanzo - è di vitale importanza affinché si possa tutelare la salute di noi tutti, ma evitare che informazioni inesatte e demagogiche possano distruggere il settore agricolo già profondamente provato». 

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