[29/11/2012] News toscana

Sos Maremma: in diretta (e con le dita incrociate) dai territori disastrati

Gli scenari ed i paesaggi che si vedono oggi  a perdita d'occhio in tutta la pianura maremmana sono caratterizzati dall'acqua che ha invaso abbondantemente aree di golena e  campi coltivati. In particolare anche l'Ombrone è arrivato ai livelli di guardia e l'Albegna, che è stato uno dei principali protagonisti dell'alluvione dello scorso 12 novembre, stanotte è giunto a lambire pericolosamente gli argini, in allerta sono comunque tutti i fiumi grossetani anche quelli minori che non sono  meno pericolosi dei fratelli maggiori.

Purtroppo  molte  aree agricole e una parte consistente del territorio aperto non sono state risparmiati e ancora una volta sono state invase, come era del resto prevedibile, dall'acqua e dal  fango senza alcuna pietà:  anche se per ora gli argini hanno retto, il reticolo secondario per lo smaltimento delle acque, non è infatti ancora a regime, invaso da tonnellate di fango e con molti canali ostruiti  dai detriti.

Un ennesimo duro colpo per tante aziende agricole di eccellenza che stavano cercando faticosamente di uscire dall'emergenza e avevano appena terminato di svuotare case, cantine, magazzini invasi completamente dal fango...alcuni  hanno lasciato in queste ore le loro case ed i loro poderi , stanchi, esausti ma soprattutto impauriti; molti hanno deciso di rimanere imperterriti nonostante la gravità della situazione, alcuni di loro stanno decidendo invece se continuare a presidiare quella che rappresenta spesso l'impegno di una vita o di lasciarla per sempre, perché troppo colpiti dalle immagini drammatiche della furia incontenibile delle acque del 12 novembre, che hanno ancora stampate negli occhi. E troppo preoccupati che possa risuccedere anche a breve... se non oggi ,domani o la prossima settimana, o tra un mese.

Abbiamo incrociato le dita ieri e stanotte, sperando che i fragili e precari limiti, dettati da una corsa impari contro il tempo per riparare ai danni agli argini, ai ponti, alle strade da una parte ed all'impossibilità di affrontare eventi così incisivi repentini  e drammatici dall'altra, non venissero travolti da una nuova e ancora più grave alluvione. Abbiamo temuto e temiamo ancora soprattutto  per l'Ombrone e per  Grosseto dove c'è la massima concentrazione di persone ,di case ..dove i danni sarebbero incalcolabili...notoriamente e avventatamente estesa dal punto di vista urbanistico in aree ormai evidentemente a forte rischio idraulico...

Dobbiamo ritenerci fortunati se, nonostante tutto, non ha piovuto troppo, il mare ancora una volta  ha ricevuto quantità stratosferiche di acqua riversate nei bacini idrografici dalle colline e le montagne che circondano la Maremma e i fiumi non hanno superato, né rotto, gli argini. Oggi le acque stanno defluendo ma  intanto continua a piovere. Speriamo che la pioggia cessi, che il mare continui a ricevere il flusso abbondante dei corsi d'acqua, che si possa tornare a liberare dal fango le aree disastrate, a dare coraggio alle persone  soprattutto per non farle sentire sole, per non cedere al crollo psicologico, per non farsi prendere dall'amarezza e dalla tristezza... e a sperare soprattutto  che non ci siano altri eventi di questo tipo, nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Intanto numerose strade sono chiuse e lo stato dall'erta per gran parte della maremma ( da Magliano a Manciano, da monte argentario a scansano, da Roccalbegna a Semproniano, da Orbetello a Capalbio) è stato deciso dalla protezione civile fino alla mezzanotte di oggi ...speriamo che non ci sia un'altra proroga nelle prossime ore.

E' certo che occorre innanzitutto rivedere drasticamente la pianificazione legata al rischio idraulico e alle strategie di prevenzione rispetto a eventi di massima piena non più straordinari ma ricorrenti, legati ai cambiamenti climatici , alla modifica della piovosità e in particolare della quantità d'acqua che giunge in poco tempo nei  bacini idrografici. Ma  è anche vero che se non si provvede in modo urgente e immediato, liberando risorse economiche ingenti, continueremo , noi e  più di noi tanti altri territori sfigurati dalla cementificazione legale ed illegale , a essere appesi a un filo e a sperare che non succeda  di nuovo l'irreparabile. Questa  emergenza troppo lunga, probabilmente  durerà per tutta la stagione autunnale ed invernale. Decisamente troppo per le famiglie colpite dalla furia delle acque, decisamente troppo per la rete capillare di aziende agricole .di trasformazione agroalimentare,per quelle artigiane che rischiano di non potersi rialzare più. Qui , oltre ad i rappresentanti degli enti locali e della regione ( il presidente rossi in testa)non è venuto nessun rappresentante del governo a constatare i danni e confortare le popolazioni colpite ed intanto  è' calato inesorabilmente  il silenzio mediatico della stampa e delle televisioni nazionali , sembra che se non succede niente di esageratamente drammatico in questa terra in cui quest'anno i disastri sono stati decisamente troppi,i media non ci degnino di attenzione , ci vuole la notizia ...  e questo stato di allarme continuo ... non è sufficientemente interessante...... Intanto le nostre linee telefoniche sono interrotte per un fulmine caduto a Poggio Rispescia  , meno male che internet va anche se con un collegamento di fortuna...

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