[13/12/2012] News toscana

Ato Costa, Borchi: «Affidamento al gestore unico dal primo gennaio 2014»

Ferruzza (Legambiente): «Ma la raccolta differenziata è utile solamente se finalizzata al riciclo»

Dal primo gennaio 2014 sarà la società mista "RetiAmbiente spa" il gestore unico del servizio rifiuti nelle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa. Lo ha detto stamani il direttore di ATO Toscana Costa Franco Borchi,  durante il convegno sulla gestione dei rifiuti presso il Meeting Centre Pancaldi di Livorno.

Borchi ha aggiunto che il volume d'affari complessivo sarà di circa 280 milioni di euro annui. Successivamente è intervenuto Duccio Bianchi di Ambiente Italia srl, consulente tecnico di ATO, che ha illustrato il corposo lavoro svolto dall'Autorità per l'aggiornamento dei dati sul servizio di raccolta, spazzamento e smaltimento.

Quello che è emerso è un quadro fortemente frastagliato di operatori che operano nella raccolta e nello spazzamento. Le società partecipate da accorpare nel gestore unico - è stato ribadito - sono ben 18, ma gli operatori presenti sono molti di più (oltre 50) perché in alcuni Comuni medio piccoli esiste un gestore per ogni singola raccolta, oppure per lo spazzamento, oltre al frequente ricorso ai servizi in economia, ovvero svolti dagli stessi Comuni.

Si è parlato poi di  "porta a porta", che si sta ampliando di anno in anno e riguarda attualmente il 25% delle utenze, per circa 200 mila abitanti diffusi soprattutto nelle province di Lucca, Pisa e Massa Carrara, contribuendo al conseguimento, nel 2011, di una percentuale di efficienza della raccolta differenziata del 42% (dato Arrr) a livello di ambito (38% percentuale netta). Significativo anche il dato sul fabbisogno totale annuo di lavoro pari a 1,5 milioni di ore, il 58% del quale dedicato alle raccolte differenziate (a dimostrazione che il porta a porta ha costi più alti ed è dunque una modalità di raccolta di cui vanno soppesati bene i costi e i benefici, anche in base al territorio).

Successivamente sono intervenuti tecnici venuti un po' da tutta Italia come Antonio Bonomo, del Comitato Tecnico Scientifico di Federambiente, Sonia Cantoni, presidente dell'azienda dei rifiuti di Milano, Enzo Favoino della Scuola Agraria Parco di Monza esperto del trattamento della componente organica presente nei rifiuti, Alessandro Carpinella di KPMG advisory spa advisor economico finanziario e Germano Scarafiocca legale dell'ATO Toscana Costa, Renzo Macelloni presidente della Belvedere spa di Peccioli, Alessandra Bottazzoli di CONAI, Fausto Ferruzza Presidente di Legambiente Toscana, Andrea Sbandati Direttore di Cispel Toscana.

I relatori hanno portato le loro esperienze utili a confrontare il quadro emergente nell'ATO Costa con quello degli altri territori. Nella tavola rotonda del pomeriggio moderata dal direttore de "Il Tirreno" Roberto Bernabò, sono intervenuti l'assessore all'Ambiente della Regione Toscana, Annarita Bramerini, il presidente Federambiente Daniele Fortini, il presidente ANCI Toscana Alessandro Cosimi, l'assessore all'Ambiente della Provincia di Pisa Walter Picchi, il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro, l'amministratore unico di RetiAmbiente spa Marco Frey.

Ha preso parte alla discussione anche il presidente del Consiglio direttivo dell'Autorità ATO Toscana Costa Marco Filippeschi (nella foto), che al termine della giornata si è detto «Soddisfatto per il confronto franco e costruttivo che c'è stato» aggiungendo che «dai dati presentati abbiamo visto che ci sono margini importanti di ottimizzazione del servizio, soprattutto sulle frequenze stradali di raccolta, sullo spazzamento e sulla gestione degli impianti, le quali, unite alle ulteriori sinergie ottenibili a livello di amministrazione, fanno emergere l'importanza di giungere quanto prima ad una gestione unitaria del servizio, che rappresenta un'opportunità irrinunciabile per i nostri territori».

«Inoltre - ha detto intervenendo - servono iniziative per ridurre i rifiuti alla fonte e perché siano conteggiati quelli raccolti con sistemi di differenziazione oggi non considerati».

Spiace constatare ancora una volta però che tutta la quasi totalità della discussione abbia riguardato solo la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Pochi gli accenni al riciclo, come se fosse altra cosa e dimenticandosi che se questo non funziona raccogliere i rifiuti anche con percentuali eccezionali e qualità elevatissima sarebbe solo lavoro sprecato (oltre che risorse economiche).

Lo ha infatti sottolineato nel corso dell'evento Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, affermando che «Della raccolta differenziata si parla molto, moltissimo, ma non si dice che rimane comunque uno strumento per la fase successiva e fondamentale: quella del riciclo.  Dobbiamo soffermarci sulla necessità di far nascere filiere industriali del riciclo, anche avendo in Toscana un'avanguardia del settore come la Revet di Pontedera i cui vertici, stranamente, non sono stati invitati al convegno di oggi».

Spaziando poi verso riflessioni di respiro nazionale, Ferruzza non ha mancato di auspicare che il prossimo governo si preoccupi definire «un Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, come indicato dalla nuova direttiva europea sui rifiuti che ne prevede la relazione entro il 12 dicembre 2013». Nonostante l'Italia si fosse impegnata di anticipare la scadenza di un anno, ad oggi ancora il piano non si vede: non possiamo permetterci di procrastinare ancora. 

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