[14/12/2012] News

Pesca, prorogata la deroga alla parità di accesso alle acque e alle risorse dell'Unione

«Gli Stati membri sono autorizzati, nelle acque situate entro le 12 miglia nautiche dalle linee di base soggette alla loro sovranità o giurisdizione, dal primo gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, a limitare le attività di pesca alle navi che pescano tradizionalmente in tali acque e provengono da porti situati sulla costa adiacente».

In attesa dell'adozione di un nuovo regolamento, basato sulla proposta della Commissione di un regolamento relativo alla politica comune della pesca, l'UE ha prorogato la validità della deroga alla norma in materia di parità di accesso: il regolamento 1152/2012  - pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi - modifica infatti quello relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della politica comune della pesca (2371/2002).

I pescherecci dell'Unione hanno parità di accesso alle acque e alle risorse dell'Unione nel rispetto delle norme della politica comune della pesca, ma il regolamento del 2002 prevede una deroga alla norma: gli Stati membri sono autorizzati a limitare a determinati pescherecci l'esercizio della pesca nelle acque situate entro le 12 miglia nautiche dalle loro linee di base.

Il 13 luglio 2011, la Commissione ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sulle modalità di accesso alle risorse di pesca nella zona delle 12 miglia nautiche. Dalla relazione risulta che il regime d'accesso è molto stabile e ha sempre funzionato in modo soddisfacente dal 2002.

Quindi è possibile affermare che le norme vigenti che limitano l'accesso alle risorse di pesca nella zona all'interno delle 12 miglia nautiche hanno avuto effetti positivi sulla conservazione degli stock limitando lo sforzo di pesca nelle acque marine più sensibili dell'Unione. Tali norme hanno inoltre preservato attività di pesca tradizionali di grande importanza per lo sviluppo sociale ed economico di alcune comunità costiere: perciò l'Ue ha deciso di posticipare la deroga.

 

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