
[14/12/2012] News
La mattina del 13 dicembre, vicino a Pietramara, non distante dall'area di campeggio Vecchio Mulino, nel Comune di Opi (Aq), le guardie del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise hanno rilevavano tracce di sangue sull'asfalto, all'altezza del Km 54 della strada regionale 83 Marsicana. Dopo aver effettuato una rapida perlustrazione hanno rinvenuto sotto la scarpata un cervo maschio ammazzato al quale era stata recisa la testa ed asportati i testicoli.
«Considerato anche che la carcassa non presentava segni di predazione - si legge in una nota dell'Ente Parco - è risultato subito evidente che si trattasse di un atto di bracconaggio. La carcassa è stata recuperata ed inviata all'Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti del caso. Sono state subito disposte indagini, da parte delle guardie del Parco, per cercare di acquisire ogni elemento utile alla individuazione dei responsabili. Intanto è stata data notizia del reato alla Procura della Repubblica di Sulmona, alla quale è stato inoltrato il verbale di sequestro della carcassa, alle cui operazioni hanno partecipato anche gli agenti del Corpo forestale dello Stato».
Renato Di Cola, responsabile del servizio di sorveglianza e dell'area amministrativa del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, sottolinea che «Si tratta di un fatto molto grave, anche perché è avvenuto nel cuore del Parco, e con modalità che dimostrano che, nonostante i buoni risultati contro il bracconaggio fin qui conseguiti, il fenomeno purtroppo non può certamente ritenersi eliminato».
Il direttore del Parco, Dario Febbo, ribadisce, come già fatto in precedenti occasioni, di aver già stabilito costruttivi rapporti con il mondo venatorio, e che «Per i bracconieri non ci sarà tregua».
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