
[18/12/2012] News
Legambiente: «Commissariare la Serravalle e impedirne la svendita»
Ieri ambientalisti ed agricoltori lombardi hanno organizzato una manifestazione contro il progetto Broni-Mortara, in vista della Conferenza di Servizi che si terrà oggi a Mortara, per ribadire che «Questa autostrada è un'altra opera inutile, costosa e che danneggerà profondamente il territorio e la sua economia». Si è così svolta una tavola rotonda promossa da Legambiente Lombardia per parlare del futuro infrastrutturale delle Lombardia, e ne è emerso che «La stagione della grandezza autostradale lombarda si sta per fortuna chiudendo ma non senza aver fatto prima enormi danni all'ambiente e all'economia della nostra regione. E' chiaro, infatti, che per i progetti che dovrebbero ricoprire di inutile asfalto il prezioso suolo della Lombardia non ci sono i soldi e lo strumento del project financing si è rivelato un enorme fallimento, visto che per ora i cantieri sono stati aperti solo grazie ad un pesante intervento della Cassa Depositi e Prestiti ed alle garanzie pubbliche contenute nei piani finanziari di Pedemontana, Tem e Brebemi».
Si tratta di opere programmate quando c'erano abbondanti risorse finanziarie e tassi contenuti, mentre oggi le risorse sono scarse e i tassi elevati. «Una triste fine per i sogni di grandezza delle decine di nuove infrastrutture che si dovevano realizzare nella regione più ricca di Italia - dice il Cigno Verde Lombardo - E di sicuro a influire sul probabile fallimento non è stata solo la crisi ma anche una cattiva programmazione: non nasconde la sua rabbia infatti Legambiente che vede come tempo e risorse sprecate gli ultimi anni passati dalla Regione Lombardia ad investire solo in nuove "lingue di asfalto" quando le opere di cui avremmo bisogno sono altre, a partire dalla mobilità collettiva e dal trasporto merci su ferro».
E per la Serravalle, il vero motore operativo del costituendo polo autostradale lombardo, che detiene il 68% di Pedemontana, il 32% di Tem e l'8% della Brebemi si può parlare di cattiva gestione: «Dopo il recente fallimento della vendita dell'ex gioiello di famiglia controllato dalla provincia di Milano, infatti, la società rischia anche di non vedersi rinnovare il contratto dall'Anas per il mancato rispetto della convenzione stipulata che prevedeva la realizzazione di 21 interventi per un valore di 711 milioni di euro. Opere importanti di natura ambientale e paesaggistica lungo le arterie principali o di miglioramento della viabilità e messa in sicurezza di tratti di strada soggetti ad allagamenti. Dal 2004 però la società ha privilegiato attività costose e sterili di progettazione e acquisizioni societaria (tra cui l'acquisto per 20 milioni di euro del 50% di Pedemontana che oggi si vuole rivendere o l'acquisto del 15% delle quote della Serravalle ad un prezzo quasi doppio di quello a cui erano state comprate da Gavio) piuttosto che dedicarsi alla sua naturale funzione di concessionario e gestore, preferendo scommettere in inutili nuove autostrade invece di migliorare la rete esistente».
Il risultato è che delle opere a contratto, pagate anche con i pedaggi dei pendolari che usano l'automobile, la Serravalle ha realizzato solo 6 interventi e ne ha avviati 4, mentre 11 son fermi da diversi anni e probabilmente non vedranno mai la luce.
Secondo Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, «Per porre fine a questo spettacolo, l'Anas dovrebbe commissariare la Serravalle e fermare cosi l'oramai più che probabile svendita della concessionaria autostradale che priva di un piano industriale e di una solida struttura patrimoniale e finanziaria non è in grado di accollarsi l'avventura autostradale lombarda».