[19/12/2012] News

Corea del sud: vince Park Geun-Hye, una donna (conservatrice) presidente

La Corea del sud imita il Giappone e scivola ancora di più a destra, ma per la prima volta nella storia il suo presidente sarà una donna: Park Geun-Hye , la candidata del Saenuri Party, il  Partito della nuova frontiera (conservatore) e figlia del dittatore  golpista Park Chung-hee, che ha governato con pugno di ferro il Paese dal 1963 al 1979, quando venne ucciso dal capo dei suoi servizi segreti.

La Park Geun-Hye ha sconfitto di misura, con il 51,6% dei voti Moon Jae-In, del Partito democratico di centrosinistra e principale formazione dell'opposizione. La nuova presidente dovrà governare un Paese dove cresce il divario tra ricchi e poveri e dove aumenta la disoccupazione giovanile ma, a differenza di quanto sta facendo il centro-destra europeo, la Park ha detto che vuole migliorare i sistemi di previdenziali, creare posti di lavoro e che si impegnerà per la  «democratizzazione economica». Ma ha anche rilanciato un vecchio slogan della dittatura - "facciamo vivere bene" - che ricorda i tempi del boom economico sudcoreano basato sulla repressione dei diritti dei lavoratori e sul divieto di attività sindacali e politiche "di sinistra". Un boom che in tempo di crisi viene ricordato con nostalgia, mentre sembrano cancellati i massacri di studenti e lavoratori nelle piazze.

La realtà è che le politiche liberiste del governo, del quale il  Partito della nuova frontiera è il pilastro portante, hanno provocato un pesante indebitamento delle famiglie, mentre sono aumentati i costi per l'istruzione dei bambini e la povertà tra gli anziani è sempre più diffusa.

La Park ha anche promesso di proteggere la nazione contro le minacce esterne, prima di tutte l'eterna provocazione nucleare della Corea del nord, ma ci sono anche le mai sopite dispute territoriali con Paesi amici, cioè con il Giappone che rivendica alcuni isolotti nel Mar del Giappone.

Comunque la neo-presidente sudcoreana ha detto che, dopo aver regolato questi problemi che si trascinano dalla fine della seconda guerra mondiale, aprirà «Una nuova era di pace e di cooperazione nel nord-est asiatico».

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