[20/12/2012] News

Rapporto federale Usa: i cambiamenti climatici provocano già oggi pesanti effetti su ecosistemi e specie

La legge federale statunitense prevede che l'US Global change research program (Usgcrp) presenti una volta ogni 4 anni un rapporto sul  cambiamento climatico e le sue conseguenze al Presidente ed al Congresso. Il rapporto quadriennale è preceduto da articoli, libri e rapporti tecnici, come "Impacts of Climate Change on Biodiversity, Ecosystems", presentato ieri, che faranno parte integrante del  "Third U.S. National Climate Assessment".

Il nuovo rapporto Usgcrp, al quale hanno contribuito 60 scienziati ricercatori di US Geological survey, Arizona State University, National Wildlife Federation, University of Alaska, The Nature Conservancy e Natural Capital Project, conferma che «Le specie vegetali e animali si stanno spostando dai loro areali geografici e la tempistica dei loro eventi vitali, come la fioritura, la deposizione delle uova o la migrazione, cambia a tassi più veloci di quanto i ricercatori avessero documentato solo pochi anni fa».

Il corposo rapporto fa una sintesi di come il cambiamento climatico stia influenzando gli ecosistemi, i servizi ecosistemici e la biodiversità negli Usa, e presenta anche le strategie che possono essere utilizzate per diminuire i rischi attuali e futuri.  Secondo la principale autrice, Nancy Grimm dell'Arizona State University, «Questi cambiamenti nel range geografico e nei tempi stanno causando effetti a cascata che si estendono attraverso gli ecosistemi, comprendendo le specie che non hanno già interagito e la creazione di squilibri tra animali e le loro fonti di cibo. Questi squilibri nella disponibilità e nella tempistica delle risorse naturali sono in grado di influenzare la sopravvivenza delle specie; ad esempio, se gli insetti emergono ben prima dell'arrivo di uccelli migratori che si basano su di loro per il cibo, questo può influenzare negativamente le popolazioni di uccelli. Il disgelo anticipato ed i brevi inverni possono estendere le stagioni di crescita per insetti nocivi, come gli scolitidi, con conseguenze devastanti per il modo in cui sono strutturati e funzionano gli ecosistemi. Questo può alterare sostanzialmente i benefici derivanti dalla ecosistemi per le persone, come l'acqua pulita, il legname e i prodotti alimentari».

Anche Amanda Staudt, della National Wildlife Federation, è convinta che «L'impatto del cambiamento climatico sugli ecosistemi ha implicazioni importanti per le persone e le comunità. Lo slittamento delle condizioni climatiche influenza preziosi servizi ecosistemici, come ad esempio il ruolo che svolgono gli habitat costieri nello smorzare le tempeste o la capacità delle nostre foreste di fornire legname e di aiutare  a filtrare la nostra acqua potabile».

Un altro dato fondamentale confermato dal rapporto federale Usa è l'evidenza crescente della diminuzione di alcune popolazioni animali e vegetali e dell'estinzione di specie che possa essere direttamente attribuita ai cambiamenti climatici. Le specie più vulnerabili sono quelle che già soffrono per altri fattori di stress causati dall'uomo, come l'inquinamento o lo sfruttamento e che non sono in grado di spostare il loro areale  o di modificare il calendario dei loro eventi vitali, oppure che hanno una ridotta tolleranza ambientale o ecologica. «Ad esempio, le specie che devono vivere ad alta quota o vivere nell'acqua fredda con un ristretto range di temperatura, come il salmone, sono di fronte ad un rischio ancora maggiore a causa dei cambiamenti climatici», spiega il rapporto.

Michelle Staudinger, una scienziata dell'Usgs e dell'università di Missouri, sottolinea che «Il rapporto indica chiaramente che se il cambiamento climatico continuerà ad influenzare i sistemi ecologici, è molto probabile una perdita netta globale di biodiversità delle specie, così come un grande spostamento delle forniture di servizi ecosistemici. Ad esempio,  il cambiamento climatico sta già causando spostamenti dell'abbondanza e della distribuzione geografica di pesci marini economicamente importante. Questi cambiamenti quasi sicuramente continueranno,  con la conseguenza del declino o della scomparsa di alcuni tipi di pesca locali,  mentre altri possono crescere ed aumentare di valore se le comunità di pescatori possono trovare percorsi socialmente ed economicamente percorribili per adattarsi a questi cambiamenti».

Il rapporto presenta quelli che definisce risultati chiave:

I cambiamenti nelle precipitazioni e gli eventi meteorologici estremi possono sopraffare la capacità dei sistemi naturali di ridurre o prevenire i danni alle persone derivanti da questi eventi. Per esempio, gli eventi più frequenti di pesanti precipitazioni aumentano il movimento di nutrienti e inquinanti verso gli ecosistemi a valle, il che probabilmente comporta non solo un cambiamento dell'ecosistema, ma anche cambiamenti negativi nella qualità dell'acqua potabile e un maggior rischio di malattie ed epidemie legate all'acqua.

I cambiamenti della stagione invernale hanno grandi e sorprendenti effetti sugli ecosistemi e i loro servizi.  Variazioni del congelamento del suolo, del manto nevoso e della temperatura influenzano la capacità degli ecosistemi di immagazzinare carbonio, il che, a sua volta, influenza la produzione agricola e forestale. Le regioni innevate stagionalmente sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici, perché piccole variazioni delle precipitazioni o della temperatura possono causare cambiamenti di grandi dimensioni degli ecosistemi. Stagioni vegetative più lunghe e inverni più caldi stanno già aumentando la probabilità di comparsa di focolai di parassiti, con conseguente mortalità degli alberi e incendi più grandi e intensi. La diminuzione o precipitazioni di neve non affidabile per gli sport invernali e il turismo probabilmente causeranno in futuro elevate perdite economiche future.

I servizi ecosistemici forniti dagli habitat costieri sono particolarmente vulnerabili all'innalzamento del livello del mare ed alle tempeste più forti.  Le coste dell'Atlantico e del Golfo del Messico sono le più vulnerabili alla perdita di servizi di protezione forniti dalle zone umide costiere e dalle barriere coralline. Lungo la costa del Pacifico, a lungo termine, l'erosione dunale causata da onde di altezza crescente dovrebbe causare problemi per le comunità e per le attività ricreative sulle spiagge. Tuttavia, altri tipi di svago probabilmente migliorerà grazie al miglioramento del tempo, con l'effetto netto che i visitatori e i dollari del turismo si sposteranno lontano da alcune comunità a favore di altre. 

Le strategie di adattamento al cambiamento climatico sono di vitale importanza per la conservazione di diverse specie e per un'efficace politica e gestione delle risorse naturali.  Mentre vengono sviluppati sempre più approcci di gestione adattativi, i gestori di risorse possono aumentare la capacità degli Usa di  far fronte agli impatti dei cambiamenti climatici con obiettivi ed azioni lungimiranti basati sulla scienza del  clima.

Il monitoraggio ecologico deve essere migliorato e meglio coordinato tra le agenzie federali e statali,  per assicurare che gli effetti del cambiamento climatici siano adeguatamente monitorati e per sostenere la ricerca, la gestione, la valutazione e la politica ecologiche. La copertura dei networks di monitoraggio esistenti negli Stati Uniti deve essere migliorata nel tempo e nelle aree geografiche, per individuare e monitorare i cambiamenti indotti dal clima negli ecosistemi e nelle specie.

Chi gestisce le risorse naturali sta da tempo discutendo di come i cambiamenti climatici influiscano sulla salvaguardia delle specie e degli habitat. Il rapporto fa l'esempio  dei corridoi ecologici per collegare gli habitat protetti, che sono in grado di migliorare la capacità di una specie di spostare il suo areale per ricercare le condizioni ottimali per la sua sopravvivenza.

Bruce Stein, direttore adattamento climatico della National Wildlife Federation, conferma: «La comunità della  conservazione è alle prese con il modo in cui gestiamo le nostre risorse naturali di fronte ai cambiamenti climatici, in modo da poter aiutare i nostri ecosistemi a continuare a soddisfare sia le esigenze delle persone che della fauna selvatica».

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