[28/12/2012] News toscana
Il Comune di Firenze ha annunciato alcuni giorni fa il finanziamento di un tratto di percorso ciclabile lungo l'Arno, dall'Argingrosso al ponte all'Indiano (tratto peraltro già agevolmente percorribile).
La Regione Toscana (settore turismo) ha finanziato tre tratti di ciclopista, due in Provincia di Arezzo, in Casentino e vicino a ponte a Buriano, e uno in Provincia di Firenze, tra Signa e Montelupo.
Un ulteriore tratto della ciclopista dell'Arno, tra San Giovanni e Figline Valdarno, è stato finanziato sempre dalla Regione (settore mobilità) con gli interventi per la sicurezza stradale.
Sono buone notizie che da un lato evidenziano l'interesse delle amministrazioni a realizzare un'opera da lungo tempo richiesta e attesa dai cittadini (oltre 1.250.000 sono quelli che risiedono nei comuni che si affacciano sull'Arno); dall'altro, però, sottolineano l'incongruenza dovuta alla mancanza di un piano strategico, di una regia unica e di un unico soggetto gestore.
Si corre il rischio perciò di avere dei tratti di ciclopista qua e là, magari fatti in modo diverso, e che non sono collegati, perdendo così l'effetto di continuità di un itinerario - che rappresenta il valore maggiore del progetto di ciclopista dell'Arno - che si deve estendere per i quasi 250 km di lunghezza del fiume.
Vi è poi il pericolo che gli stanziamenti annunciati, come a volte succede, impieghino anni per tradursi in opere e che si realizzino poi segmenti di percorso, fatti in ogni comune e in ogni provincia con criteri diversi e che mancando la continuità e l'integrazione e vi sia uno scarso utilizzo e quindi che vengano a poco a poco abbandonati e si vanifichino lo sforzo e le promesse.
Gli esempi del passato non sono incoraggianti:
- le realizzazioni fatte nel 1998 in provincia di Pisa sono state fatte in modo molto approssimativo, quando non cialtronesco (vedi foto), e quindi quasi subito abbandonate, da parte di molti Comuni;
- il tratto dalle Cascine ai Renai in provincia di Firenze soffre anch'esso di inadeguatezza ed è lasciato in uno stato di abbandono, nonostante sia molto frequentato, con le aree di sosta e le fontanelle ormai inutilizzabili.
Ci auguriamo che per la ciclopista dell'Arno il 2013 ci porti non solo annunci e finanziamenti, ma anche realizzazioni ben fatte, integrate e poi gestite in modo efficiente e responsabile.
In particolare sarebbe opportuno con riferimento al tratto fiorentino in riva sinistra, che accanto al segmento indicato dall'Argingrosso all'Indiano, si provvedesse a realizzare finalmente anche l'attraversamento della Greve, con un ponte o un guado sommergibile, per potere dare continuità a quel percorso, che altrimenti si arresta alla Greve.