[28/12/2012] News

Cenoni, piano col capitone. L'anguilla europea è a rischio estinzione

Le vacanze natalizie e di fine anno in gran parte dell'Europa sono un‘occasione per comprare anguille (il nostro capitone), piatto forte dei cenoni. «Però - sottolinea Oceana - quello che molti non sanno è che l'anguilla europea (Anguilla anguilla) è in pericolo critico di estinzione. A fini comparativi, il livello della minaccia è superiore a quello dell'orso polare o del panda gigante».

Molti consumatori di capitoni sanno poco o nulla dell'incredibile viaggio che l'anguilla compie durante la sua vita. Quando questi pesci ossei raggiungono la maturità sessuale iniziano la loro Odissea verso il Mar dei Sargassi, dove si riproducono e muoiono. Quando le loro uova si schiudono ne escono piccole larve (leptocefali)  che, sospinte dalla corrente del Golfo, iniziano un viaggio di 300 giorni per raggiungere l'Europa. Arrivate sulle nostre coste le larve si trasformano in piccoli pesci trasparenti (le cieche, o cee, in Toscana)  che raggiungono fiumi e torrenti dove compiono un'altra metamorfosi che le trasforma in piccole anguille del tutto simili agli adulti.

La loro crescita dura diversi anni fino a diventare anguille "gialle", dal colore del loro ventre. Si completa la formazione delle scaglie, gli occhi si riducono, la testa si allarga, la colorazione diventa bruna sul dorso e giallo-limone sui lati. Trasformazioni che rendono gli animali più adatti alle acque continentali. Non sono ancora mature sessualmente e sono quindi considerate "sub-adulte". La maturità sessuale inizia al raggiungimento di 30-35 cm per i maschi e di 40-50 per le femmine. E' da allora che ricomincia il ciclo vitale di morte e rinascita delle anguille.

Se in Italia in molte regioni il capitone è ancora irrinunciabile, nei supermercati del Mar Baltico è sempre più raro vedere anguille in vendita: in Danimarca la Coop, uno dei leader della grande distribuzione, che gestisce molti supermercati, ha deciso di togliere tutti i prodotti a base di anguilla dai suoi scaffali e dai banchi del pesce. Oceana ha proposto la protezione di diverse aree nelle zone importanti per la salvaguardia delle anguille e di altre specie in pericolo nel Baltico e nel Kattegat.

In Danimarca sono stati fatti alcuni tentativi per portare le anguille dell'Europa meridionale e reintrodurre una popolazione nelle acque danesi, però non si sa se queste anguille abbiano poi raggiunto il Mar dei Sargassi per riprodursi. Le anguille le mangiamo da tempi immemorabili, ma le conosciamo ancora molto poco dal punto di vista scientifico.

Ma anche nel sud dell'Europa le cose non vanno meglio: in Andalusia la popolazione di anguille si è ridotta del 98% e in Italia si sono rarefatte o sono addirittura scomparse in molti corsi d'acqua.  Inoltre la pesca delle cieche ha un forte impatto anche sulle altre specie.

Per questo la Junta de Andalucía ha approvato una moratoria di 10 anni della esca all'anguilla nel Guadalquivir. Ma la situazione in Andalusia come in tutta Europa resta drammatica per le anguille: nel 1982 alla foce del  Guadalquivir  sono state dichiarate catture di cieche per 40 tonnellate nel 2008 erano calate a soli 300 kg.

Le ragioni di questo crollo sono da ricercare soprattutto nella frammentazione dei corridoi fluviali che impedisce la migrazione delle anguille e nel sovrasfruttamento commerciale di una specie in acuta sofferenza. Inoltre la pesca alle cieche, che non era stata regolamentata, è avvenuta sempre più in maniera sostenibile e con impatti negativi su tutta la catena alimentare acquatica.

Negli estuari dei fiumi e dei torrenti europei ormai le anguille che arrivano sono il 2% della loro popolazione storica, tanto che le anguille europee sono ormai entrate a far parte della Lista Rossa Iucn come specie "in pericolo critico" di estinzione" e sono state incluse nell'annesso II della Convenzione Cites che regola il commercio delle specie selvatiche. Gli scienziati concordano sul fatto che l'anguilla europea abbia ormai superato il limite di sicurezza biologica e che la sua sopravvivenza sia compromessa.

 

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