[07/01/2013] News toscana

Trames: dalla ricerca toscana una proposta innovativa per il trasporto sostenibile delle merci

La sostenibilità nel settore dei trasporti deve riguardare l'intera filiera del settore delle merci, compreso "l'ultimo miglio", cioè  la distribuzione in ambito urbano: la ricerca che ha dato vita a Trames ha la scopo di raggiungere quest'obiettivo, attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie e l'elaborazione di procedure logistiche innovative, cercando di offrire un contributo per individuare soluzioni modulabili, replicabili e quindi adattabili ad ogni contesto.

Il progetto Trames (Trasporto merci sostenibile) è stato realizzato in Toscana, e si propone di definire un modello tecnologico/operativo di dimensione regionale per la riorganizzazione del processo logistico delle merci, fortemente connesso al territorio e a supporto delle Pmi, dei distretti produttivi e della city logistics. Il modello è basato su innovativi standard di unità di trasporto intermodale a moduli frazionati e intercambiabili, sui relativi sistemi di movimentazione e stoccaggio temporaneo, nonché su una piattaforma hardware e software ottimizzata per tale processo.

Il progetto,  co-finanziato dal bando della Regione Toscana POR CReO FESR 2007-2013 (linea di intervento 1.1a-1.1b, "Bando regionale 2008 - Sostegno a progetti di ricerca congiunti tra gruppi di imprese e organismi di ricerca in materia di ambiente, trasporti, logistica, infomobilità ed energia") ha visto a lavoro un articolato partenariato (Interporto della Toscana Centrale S.p.A, capofila; università degli studi di Firenze, dipartimento di Energetica e dipartimento di Sistemi e Informatica; PIN Scrl; Dr Wolf Srl; Powersoft Srl; Resti SpA; Rosss SpA).

«Con Trames si intende studiare e implementare strumentazioni e metodologie per definire un innovativo modello logistico delle merci operativo a livello regionale, a supporto delle Pmi e dei Distretti produttivi e per una mobilità sostenibile nel contesto di aree metropolitane - hanno spiegato i progettisti - L'Interporto di Prato sarà il luogo delle dinamiche logistiche su cui verranno verificate le innovazioni organizzative proposte da Trames».

Il progetto, nello specifico, si propone di integrare in modo ottimizzato la nuova tipologia di unità di carico, nota come Situ (Small intermodal transport unit), nel modello logistico proposto. Rispetto all'attuale standard delle Intermodal transport unit, i Situ consentono infatti di introdurre volumetrie e dimensioni più contenute (da 1 a 6 euro-iso pallet di base) nei vari processi produttivi, per una maggiore flessibilità di gestione, frazionamento e relativa personalizzazione fisico-tecnica del carico.

Il Sistema di carico trames (Sct) messo a punto con il progetto, è costituito da due componenti: l'Unità di carico trames (Uct) e i Moduli di carico trames (Mct). Questi ultimi di differente dimensione sono originati da un'unica matrice di riferimento compatibile con gli standard dei pallet, sono intercambiabili tra loro e hanno la caratteristica peculiare di comporre carichi di merce eterogenea (isotermica e secca) sulla stessa unità di carico. «L'individuazione e l'introduzione in questo settore di nuovi standard operativi, richiedono necessariamente di ripensare l'organizzazione e la gestione complessiva delle modalità di contenimento e di trasporto delle merci all'interno della filiera logistica a livello territoriale, dal produttore al punto vendita, coinvolgendo operatori logistici, interporti e piattaforme intermodali» hanno specificato i progettisti.

Nel progetto è stato pensato quindi un sistema specifico di stoccaggio Sst (Sistema di stoccaggio trames), flessibile ed adattabile ai diversi contesti operativi presso le aziende produttive ma soprattutto nei centri di accoglienza e di smistamento rappresentati dagli interporti. Il tutto guidato da una infrastruttura tecnologica intelligente (Sistema informativo trames) in grado di monitorare sia i moduli che le unità di carico nel loro passaggio dai vari nodi della rete Trames. Un aspetto particolarmente interessante del progetto riguarda i l'individuazione dei cosiddetti costi esternali (Cet, Costi esternali trames) che consente di calcolare le soglie di convenienza , in termini di costi al chilometro, intesi come somma dei costi vivi più i costi esternali del trasporto.

«Tale risultato deriva da elaborazioni basate sullo studio "Handbook on estimation of external costs in the transport secotor", finanziato nel 2008 dalla Commissione europea- hanno spiegato i progettisti, e fornisce la possibilità di utilizzare dati sui costi esternali (incidentalità, rumore, inquinamento acustico e atmosferico, congestione...) legati alle diverse modalità di trasporto per quantificare e confrontare il livello di sostenibilità tra i diversi percorsi opzionabili "tutto gomma" oppure "gomma-rotaia-gomma"». 

Torna all'archivio