[09/01/2013] News toscana

Giovannelli sull'organico dei Parchi nazionali: «Il decreto penalizza l'Appennino Tosco Emiliano»

Secondo il presidente del Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli (nella foto) , «Il Decreto Presidenziale che ridetermina le dotazioni organiche dei Parchi Nazionali, penalizza l'Appennino tosco-emiliano cui viene attribuito un tetto massimo di soli 7 posti in pianta organica».

In effetti, il Parco dell'Appennino Tosco Emiliano aumenta di un dipendente, passando da 6 a 7, ma rimane molto lontano da quelli degli altri due parchi nazionali Toscani: quello dell'Arcipelago Toscano che vede confermati i suoi 21 dipendenti e quello delle Foreste Casentinesi che conferma i suoi 15. Lo Stelvio frazionato regionalmente passa da 17 a 32 dipendenti; il Cilento passa da 37 a 40; le Cinque terre da 8 a 9; il Circeo da 6 a 9; la Val d'Agri Lagonegrese ottiene 17 dipendenti; il Geominenario 13. 

In tutto i dipendenti degli Enti Parco Nazionali italiani sono 472, esclusi guardiaparco (13 nel Parco di Abruzzo Lazio e Molise e 60 nel Gran Paradiso) e corpo forestale dello Stato. Il record spetta al Parco del Pollino con 49 dipendenti, seguito da Cilento e Stelvio. Inoltre ci sono "unità assunte in soprannumero per espressa previsione di legge" ed escluse dalla base del computo del decreto: 70 nel Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise; 36 Gran Sasso Monti della Laga; 37 Maiella; 11 Arcipelago della Maddalena.

Giovanneli sembra proprio avere diverse ragioni nel dichiarare che «C'è uno squilibrio evidentissimo specie nel confronto con Parchi di dimensioni e complessità similari come le Foreste Casentinesi, i Monti Sibillini, le Dolomiti Bellunesi. I Parchi più giovani come il nostro, sono ovviamente più sacrificati. Però il troppo è troppo. Si potrebbe operare con personale ridotto se si riducessero anche gli oneri burocratici assurdi e pesantissimi, che gravano sui Parchi, magari ampliando la possibilità dei Parchi di operare con strumenti del diritto privato, e restringendo agli atti fondamentali l'applicazione delle norme e dei principi del diritto amministrativo. Fare molto con poco e' virtuoso, ma oltre una certa soglia non c'è virtù né rigore. Si potrà e dovrà riequilibrare, Ma senza aggravio della spesa complessiva. A questo sarei il primo ad essere contrario. Ho scritto una lettera alla direzione generale del Ministero e richiesto la solidarietà di Federparchi perché con prossime misure ci sia un minimo di riequilibrio».

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