[11/01/2013] News

Rapporto Unep, aumentano le emissioni di mercurio nei Paesi in via di sviluppo

Miniere d'oro artigianali ed abusive e centrali a carbone avvelenano ambiente e salute

A due giorni dall'apertura dell'International negotiating committee on mercury (Inc5) che si terrà a Ginevra dal 13 al 18 gennaio, dove si concluderanno le trattative per l'attuazione del "Mercury Treaty" - che dovrebbero portare ad impegni vincolanti sulle emissioni di mercurio con conseguenze positive sulla salute umana e l'ambiente nei paesi in via di sviluppo e paesi industrializzati - l'Unep ha annunciato che in quella sede illustrerà uno studio sul mercurio, il più completo mai realizzato, che fornisce una valutazione globale delle emissioni per regione e settore economico, valutando anche gli impatti sull'ambiente acquatico.

Nel corso degli ultimi 100 anni, a causa delle emissioni prodotte dall'attività umana, la quantità di mercurio presente nei primi 100 metri degli oceani è raddoppiata e in acque profonde la concentrazione di mercurio è aumentata del 25%. Si stima che circa 260 tonnellate di mercurio (già contenute nel terreno) siano rilasciate in fiumi e laghi. Anche se negli ultimi  20 anni le emissioni pare si siano stabilizzate, ancora nel 2010 le emissioni prodotte dall'attività umana sono state stimate in poco meno di 2000 tonnellate.

Questi i principali dati riportati nello studio Unep "Global Mercury Assessment 2013" e nella pubblicazione "Mercury: Time to Act" in cui si evidenziano anche le aree dove in futuro si registreranno i problemi maggiori. Infatti mentre la domanda di mercurio è scesa a livello globale nel corso degli ultimi anni, le emissioni di mercurio potrebbero aumentare in futuro in alcune parti dell'Africa, Asia e Sud America. A causa della rapida industrializzazione, in Asia si rilevano quasi la metà delle emissioni mondiali. Tale incremento è principalmente dovuto all'uso di questo metallo altamente tossico, nelle miniere d'oro e alla combustione del carbone per la produzione di energia elettrica (nel rapporto sono riportate comunque anche tutte le altre fonti di emissione di mercurio). Secondo il Global Mercury Assessment 2013, le emissioni di questo metallo tossico associate alle miniere "artigianali" sono raddoppiati dal 2005.

L'uso di mercurio per separare il metallo dal minerale nell'estrazione dell'oro, rimane la principale fonte di emissioni mercurio al mondo. Si stima che circa 727 tonnellate di emissioni annuali siano causate dalle miniere d'oro, circa il 35% delle emissioni globali. Si stima inoltre che siano oltre 10 milioni i lavoratori del settore esposti ad una minaccia diretta del mercurio di cui molti donne e bambini in paesi come l' Africa, l'Asia e Sud America. Ci sono tecniche di estrazione dell'oro con il mercurio anche a basso rischio, precisa l'Unep,  ma  le condizioni socio-economiche e la mancanza di sensibilizzazione nei confronti dei rischi di mercurio ostacolano l'adozione di queste nuove tecniche.

La combustione del carbone è responsabile di quasi 475 tonnellate di emissioni di mercurio all'anno, cioè circa il 24% delle emissioni globali. Però nonostante l'aumento del consumo di carbone in alcune regioni, l'introduzione di norme più severe in materia di inquinamento in molti paesi ha contribuito alla riduzione complessiva delle emissioni di mercurio derivanti da questa pratica.

«Il mercurio in tutte le sue forme rimane una sfida globale, regionale e di importanza nazionale, in termini di rischio per la salute umana e per l'ambiente - ha dichiarato Achim Steiner, sottosegretario generale delle Nazioni Unite e direttore esecutivo dell'Unep - Al consiglio di amministrazione dell'Unep nel 2009, le nazioni hanno accettato di avviare i negoziati per un trattato legalmente vincolante per ridurre le emissioni legate alle attività industriali e minerarie, di adottare misure per i prodotti contenenti mercurio e per affrontare la contaminazione storica di determinati siti». La fase finale dei negoziati si aprirà appunto tra due giorni. «La tossicità ed i pericoli del mercurio sono note da secoli- ha aggiunto Steiner, ma oggi ci sono tecnologie e metodi alternativi che riducono i rischi di mercurio per decine di milioni di persone, tra cui donne incinte e i loro bambini. L'esito di questi negoziati può contribuire ad un futuro più sostenibile per le prossime generazioni».

C'è piena consapevolezza che si tratti di un lavoro di lungo periodo per la riduzione di mercurio nell'ambiente considerato che questo metallo ha grandi capacità di persistenza e di bioaccumulo nelle catene alimentari. Probabilmente ci vorranno decenni, per avere effetti dimostrabili della riduzione di mercurio nell'ambiente ma lo studio Unep conferma che governi, settore industriale, società civile devono agire presto. Tra l'altro è evidenziato la presenza crescente di mercurio nella regione artica (si stima che circa 200 tonnellate di mercurio sia depositato nella regione artica ogni anno). I livelli di mercurio in alcune specie di fauna selvatica artica sono aumentati di dieci volte nel corso degli ultimi 150 anni, principalmente a causa dell'attività umana.

L'attenzione della comunità internazionale a questo tema comunque è cresciuta negli ultimi decenni come si sono intensificati gli sforzi per ridurre la minaccia di mercurio per l'ambiente e la salute umana.

Tra le decisioni più importanti, l'obiettivo di riduzione del 70% entro il 2017, della domanda di termometri e sfigmomanometri a mercurio proposta dall'Unep; gli Stati Uniti che hanno messo a punto il Mercurio e Air Toxics standard, che prevede una riduzione di 20 tonnellate di emissioni di mercurio entro il 2016; l'Unione europea che ha vietato le esportazioni di mercurio nel 2011; con il supporto di Unep, sono stati poi implementati piani d'azione nazionali in Argentina, Uruguay e altri paesi al fine di trovare soluzioni compatibili con l'ambiente per lo stoccaggio e lo smaltimento delle eccedenze di mercurio. Ed ora vedremo gli sviluppi del trattato vincolante a livello mondiale, che per avere successo deve prevedere anche un'ulteriore riduzione della domanda di utilizzo di mercurio primario e l'incremento di quello proveniente da riciclo attraverso misure più efficienti. 

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