[15/01/2013] News

Rinnovabili, possibile raggiungere il 30% entro il 2030: servono 150 gigawatt in più all'anno

Hollande al World future energy summit: «Prepararsi al dopo-petrolio»

L'emirato petrolifero di Abu Dhabi sembra diventato il centro mondiale delle energie rinnovabili: si è appena conclusa la terza Assemblea dell'International renovable energy agency (Irena), ed oggi ha preso il via il World future energy summit (Wfes).

L'assemblea di Irena si è chiusa con un grosso successo: la Cina ha annunciato la sua adesione a questa organizzazione internazionale fortemente voluta dall'Unione europea e creata solo nel 2011. L'adesione di un peso massimo come Pechino, ormai leader mondiale della produzione e dell'utilizzo delle tecnologie per idroelettrico, eolico e solare costituisce un balzo in avanti per far assumere ad Irena, che ormai conta già sull'adesione di 160 Stati, la statura mondiale di altre agenzie energetiche internazionali come l'Iaea per il nucleare o l'Iea per l'energia in generale. Era infatti difficile discutere davvero delle prospettive mondiali delle energie rinnovabili e del progetto di raddoppiare il loro utilizzo nel mondo entro il 2030  senza il coinvolgimento di un miliardo e 300 milioni di cinesi.

Irena ha infatti lanciato il 14 gennaio un piano destinato ad aumentare al 30% (rispetto all'attuale 16%) la quota mondiale di energie rinnovabili ed ha sottolineato che  «Gli sforzi internazionali per raddoppiare entro il 2030 la quota delle energie rinnovabili possono riuscire, ma devono essere sostanzialmente accelerati per avere successo». Il direttore generale dell'Agenzia, Adnan Amin, ha aggiunto: «Sulla base di stime, la quota delle energie rinnovabili raggiungerebbe solo il 21% nel 2030, il che vuol dire che avremmo un deficit del 9%».  Ma Amin è fiducioso perché i costi delle energie rinnovabili sono in calo mentre le tecnologie fanno grandi progressi in numerosi Paesi e sono sempre più diffuse anche in quelli in via di sviluppo: «Con la volontà politica , un mondo che utilizzi energie pulite e rinnovabili è alla nostra portata».

Il governo della Repubblica popolare cinese sembra pronto a sostenere questo obiettivo: Liu Qi, vice-ministro dell'amministrazione nazionale dell'energia della Cina ha detto all'Asemblea di Irena ad Abu Dhabi che «La Chine aspira a diventare un membro effettivo di Irena al più presto. Cerca di collaborare con tutti per fare passi in avanti più importanti nel settore dello sviluppo  dell'energia rinnovabile a livello mondiale». L'adesione cinese ad Irena potrebbe anche servire a dipanare l'intricata matassa dei conflitti commerciali che da mesi contrappongono Europa ed Usa alla Cina, soprattutto per la produzione ed esportazione di pannelli solari, con Pechino che viene accusato da Bruxelles e Washington di sovvenzionare troppo le sue industrie, inondando così i mercati occidentali e violando le regole della concorrenza proprio mentre la crisi rallenta la crescita del fotovoltaico.

Buone notizie arrivano anche dalla Francia: il presidente Francois Hollande, aprendo il World future energy summit , al quale partecipano circa 150 Paesi, ha lanciato, dagli emirati del petrolio, un appello a prendere l'iniziativa per «Prepararsi al dopo-petrolio». Hollande ha detto ai delegati del Wfes di Abu Dhabi: «Condividiamo le stesse preoccupazioni, ma dobbiamo condividere anche le stesse ambizioni. Non è più l'ora di sbandamenti o di constatazioni compiacenti, ma è l'ora di agire. E' il momento di unirci, unire le nostre forze, le nostre risorse» ed ha chiesto «Più investimenti nelle energie rinnovabili per prepararci al dopo-petrolio. La Francia vuole fare della transizione energetica una grande causa nazionale, europea e mondiale e sa che qui ha partner che saranno presenti alla conferenza sul clima del 2015», che POarigi ha detto di voler ospitare. Hollande ha concluso con un appello ad un'azione solidale: «Dobbiamo fissare degli obiettivi realistici, ma decisi, e dobbiamo anche garantire parità di accesso a tutte le energie, a tutte le materie prime».

Anche Hollande, presidente della nucleare Francia sembra quindi d'accordo con il comunicato finale di Irena reso noto oggi:  «I Paesi devono espandere "sostanzialmente" la propria capacità di produzione di energia da solare, eolico e altre fonti rinnovabili per soddisfare l'obiettivo globale delle Nazioni Unite. Gli Investimenti nella produzione di energia e  nelle reti e nelle altre tecnologie per la produzione di calore ed energia in modo sostenibile per l'ambiente dovrebbero accelerare se gli Stati  vogliono raggiungere l'obiettivo delle Nazioni Unite di raddoppiare entro il 2030 le energie rinnovabili utilizzate. Le nazioni devono aggiungere una capacità media di 150 gigawatt di rinnovabili  all'anno fino al 2030, in contrasto con la crescita di 110 gigawatt nel 2011»

Amin  aveva già ricordato che «I governi vogliono diversificare il proprio mix energetico e ridurre le importazioni di combustibile ed i costi senza aumentare le emissioni globali di carbonio Il calo dei costi hanno reso molte energie rinnovabili più competitive con i combustibili fossili. Il boom della produzione di gas naturale intrappolato negli scisti  andrebbe ad integrare la crescita nel settore delle rinnovabili da utilizzare, in quanto entrambi sono sostituti di combustibili sporchi come il carbone, Il  gas è in grado di fornire un'energia costante, a differenza di quella intermittente dell'eolico o del solare». Secondo l'ultimo rapporto Irena uscito questa settimana, «I costi per alcuni tipi di pannelli solari sono scesi di ben il 60% in due anni. Il mini- idroelettrico fornisce spesso la fonte di energia più economica nei Paesi in via di sviluppo».

L'assemblea di Irena è stata anche l'occasione per  la pubblicazione on-line di un Atlante mondiale delle risorse energetiche rinnovabili,  progettato con l'auto di 22 governi  per aiutare i Paesi in via di sviluppo a valutare il loro potenziale energetico rinnovabile. L'atlante, che mette insieme dati e cartografie provenienti da enti pubblici e imprese private di tutto il mondo, presenta già le risorse eoliche e solari e si arricchirà con altre forme di energia rinnovabile. 

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