[16/01/2013] News toscana

Il Parco di San Rossore e la guerra all'insetto che attacca i pini marittimi

Prosegue la lotta nel Parco di San Rossore alla cocciniglia corticicola del pino marittimo (Matsucoccus feytaudi), piccolo insetto che passa gran parte della propria vita nascosto sotto le squame delle cortecce di fusti e rami e li fa morire in 3-5anni.

Il Consiglio direttivo dell'Ente Parco ha approvato le linee guida per il 2013 per continuare a contrastare l'infestazione che da alcuni anni ha invaso l'area protetta, come altri luoghi del territorio italiano e toscano. Da quando è stato scoperto per la prima volta a Tombolo nel 2004 sono cominciati gli interventi, dalla cattura degli insetti con le trappole, al taglio dei pini malati (50 ettari) con il rimboschimento con 60mila lecci che non sono soggetti all'infestazione.

Tra gli interventi previsti per il 2013, oltre ai tagli di bonifica fitosanitaria già programmati (intervento selvicolturale), saranno effettuati nuovi interventi, obbligatori per legge per gli esemplari di pino marittimo colpiti dal Matsucoccus, sulla base dei rilievi visivi della piante sintomatiche effettuati dal personale del Centro di ricerca per l'agrobiologia e la pedologia (CRA-ABP, o ex Istituto di Zoologia Agraria di Firenze), convenzionato con l'Ente Parco per la gestione dell'emergenza. I maggiori introiti derivanti dalla vendita del legname saranno reimpiegati per intensificare opere di ricostituzione del bosco e per eseguire necessari monitoraggi di tipo naturalistico sull'impatto degli interventi.

Proseguirà poi, spiegano dall'Ente Parco, la lotta biotecnica a San Rossore e nelle altre aree del Parco verso le quali il Matsucoccus si sta orientando, ossia le pinete della zona più settentrionale, cercando però di modificare la strategia per tentare di aumentarne l'efficacia.

Oltre alla cattura diretta degli insetti con trappole a ferormone, «si proverà infatti ad allontanarli dalla pineta di pino marittimo attirandoli verso la fascia interna, ossia nella pineta di pino domestico, immune all'attacco dell'insetto. Gli interventi previsti sono necessari alla conservazione degli altri ambienti naturali del Parco e delle specie ad esso connesse: la ricostituzione di una fascia di protezione intende proteggere dagli effetti dell'aerosol marino la retrostante pineta di pino domestico, habitat prioritario non direttamente attaccabile dal Matsucoccus ma dagli insetti "generalisti", che approfitterebbero anche dei pini marittimi per portarsi su alberi di specie diverse», hanno concluso dall'Ente Parco.

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