[18/01/2013] News
La realizzazione di un impianto geotermico in un edificio permette di avere molti vantaggi considerevoli rispetto agli impianti tradizionali, a partire da quelli ambientali
Le case progettate e costruite secondo i criteri dell'efficienza energetica e passive per il fabbisogno di energia, nel senso che riescono a produrre con fonti rinnovabili l'energia necessaria alle esigenze chi le occupa, cominciano a diffondersi sempre più.
La bioedilizia è dunque un settore in grande movimento e sarà anche tema del convegno che si svolgerà il 24 gennaio a Bolzano, dal titolo "Biocasa felice", centrato sul come raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e sostenibilità ambientale nel sistema edificio-impianto.
In questo nuovo fronte dell'edilizia l'utilizzo della geotermia, come fonte di riscaldamento e raffrescamento, è sempre più tenuta in considerazione. La realizzazione di un impianto geotermico in un edificio permette, infatti, di avere vantaggi considerevoli rispetto agli impianti tradizionali, a partire da quelli ambientali: contribuisce alla riduzione delle emissioni di inquinanti e di CO2 in atmosfera, non è inquinante né per l'aria né per il suolo, evita l'uso di combustibili fossili.
I risparmi in termini economici ottenuti da un impianto geotermico per il riscaldamento di un edificio possono oscillare dal 40 al 70% rispetto ad un impianto tradizionale (gasolio, gpl o metano) e permette di avere riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria, cioè di ottenere una climatizzazione dell'edificio per 365 giorni all'anno.
L'impianto geotermico non richiede, inoltre, nessuna manutenzione annuale obbligatoria, al contrario di quelli a combustione e la stima della vita utile è considerata in almeno 15-20 anni per le pompe di calore geotermiche, mentre le sonde geotermiche possono funzionare per molte decine d'anni (secondo alcune fonti fino a 80-100 anni) e i pannelli radianti hanno un vita stimata in circa 20-30 anni.
Tra i vantaggi economici c'è anche il fatto che rende indipendenti dal prezzo del petrolio e del gas e, in associazione con un impianto fotovoltaico che produce la poca energia elettrica assorbita dalla pompa di calore, permette di eliminare completamente le spese di climatizzazione.
L'utilizzo di sistemi combinati con altre fonti energetiche rinnovabili dà anche la possibilità di ottenere un edificio passivo dal punto di vista del fabbisogno energetico, compreso il sistema di cottura: si può infatti eliminare il gas dotandosi di piastre ad induzione elettriche che utilizzano l'energia prodotta con un impianto fotovoltaico, ad esempio.
In aggiunta a queste considerazioni, c'è da sottolineare che i bassissimi consumi operati dall'impianto geotermico permettono di tenere sempre acceso il sistema di riscaldamento, all'interno dell'abitazione, 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno, rispondendo quindi ad elevati standard di comfort.
Questa tipologia di impianti si può realizzare non solo nelle nuove abitazioni, dove è possibile progettare ex novo l'intera installazione in maniera ottimale, ma anche nelle ristrutturazioni dove quello geotermico rientra negli "interventi di miglioramento del rendimento energetico dell'edificio" ammissibili alla detrazione del 50% (ex 55%) del costo dell'intero impianto. La convenienza e la fattibilità vanno comunque valutati caso per caso.
Fondamentale è la qualità dell'isolamento termico dell'edificio, che è un presupposto indispensabile per un corretto dimensionamento dell'impianto geotermico, per avere buoni livelli di comfort e di risparmio energetico.
La necessità di migliorare il grado d'isolamento degli edifici riguarda soprattutto le abitazioni esistenti, mentre gli edifici di nuova o recente costruzione, che devono sottostare a stringenti criteri legislativi, presentano già di norma un notevole standard di coibentazione.
In linea generale, la risorsa geotermica è disponibile su tutto il territorio italiano: non solo quindi nelle aree dove è ben presente e utilizzata per la produzione di energia elettrica come in Toscana. La Toscana e in generale tutte le regioni dell'Italia centrale, come anche alcune aree del nord e del sud, sono ricche di risorsa geotermiche a bassa temperatura, come spiegava Alessandro Sbrana (dell'università di Pisa) nel suo intervento al workshop che si è tenuto a Piancastagnaio a dicembre, nell'ambito di GeoDh, un progetto europeo che si propone di abbattere le barriere amministrative e finanziarie che ostacolano l'installazione di nuovi impianti di riscaldamento geotermico, contribuendo così a sostituire l'utilizzo dei combustibili fossili per la produzione di calore.
«La tecnologia delle pompe di calore geotermiche che impiega fluidi a bassissima temperatura - spiegava Sbrana - può essere impiegata in maniera diffusa su tutto il territorio nazionale. Di grande importanza appare - raccomandava quindi Sbrana - l'elaborazione in chiave geotermica delle informazioni di geologia del sottosuolo, idrogeologia e geofisica esistenti nelle banche territoriali pubbliche e private».