
[22/01/2013] News toscana
Ferruzza: «Non è mai troppo tardi»
Il "terremoto" giudiziario che sta interessando Firenze e la Toscana nasce anch'esso sotto terra, dove da qualche tempo e tra molte incertezze sono iniziati gli scavi per il sottoattraversamento ferroviario della Tav, il progetto che prevede la costruzione di una galleria di sei chilometri per "bypassare" la città e consentire la realizzazione del cosiddetto passante, parte del Nodo fiorentino dell'alta velocità.
Come ormai noto, la procura di Firenze ritiene che siano stati compiuti diversi illeciti penali che riguardano reati ambientali, la sicurezza (utilizzo di materiali scadenti per la copertura delle gallerie e per la costruzione di "Monna Lisa", la trivella che è stata sequestrata) e poi tra i reati ipotizzati quelli di associazione per delinquere, frode, corruzione, per un totale di 31 persone indagate.
Se anche alla fine le accuse cadessero nel nulla, è proprio vero che in Toscana la Tav non ha "fortuna". Dopo dodici anni, infatti (vedi il caso della tratta Firenze-Bologna con i disastri causati in Mugello), i lavori sono nuovamente fermati dalla magistratura.
Il malaffare non ha comunque nulla a che vedere con la sostenibilità di un progetto o con le "disattenzioni" delle istituzioni (l'Osservatorio ambientale per il Nodo fiorentino è fermo da molti mesi), ma ovviamente per l'occasione si sono alzate di nuovo forti le voci di chi nel tempo si opposto in maniera netta, ma civile, affinché il nodo fiorentino della Tav non venisse realizzato attraverso questo progetto.
Tra queste quella di Legambiente: «Non è mai troppo tardi - ha dichiarato Fausto Ferruzza presidente di Legambiente Toscana - Non basta ricostituire l'Osservatorio Ambientale sui lavori che la talpa Monna Lisa dovrebbe compiere nel sottosuolo di Firenze. Questo è un adempimento necessario, ma sostanzialmente burocratico e non sufficiente. L'esigenza vera è, invece, che tutti si assumano le proprie responsabilità, morali e politiche. Ammettendo, finalmente, che il progetto di sottoattraversamento della città gigliata è sbagliato, costosissimo e dannoso per la collettività. Alla luce dell'inchiesta in corso, infatti - ha continuato Ferruzza - emergono pesanti e ulteriori ombre sulla gestione di questo enorme appalto pubblico. Il più grande, ricordiamolo, dai tempi dei lavori del Poggi per Firenze Capitale».
Legambiente invita quindi le istituzioni a prendere atto e cambiare strada. «Ragionevolezza e umiltà vorrebbero che tutti, il ministero in primis, ma anche Regione e Comune, ammettessero di essersi sbagliati.
Per questo chiediamo con forza di fermare i lavori di perforazione del tunnel - ha precisato il presidente di Legambiente Toscana - e di pensare seriamente alla soluzione di superficie (già ampiamente illustrata dall'università di Firenze), come possibile e dignitosa via di uscita da questo assurdo cul de sac in cui le istituzioni si sono ingabbiate. Ripetiamo: non è mai troppo tardi. Non si tratta qui di evocare scenari antistorici contro l'intero sistema dell'Alta Velocità/Alta Capacità, bensì di ammettere che un progetto di questa natura e di questa complessità nel sottosuolo di Firenze non può essere realizzato. Con buona pace di chi ha sottovalutato pesantemente, per anni, gli esiti disastrosi dei lavori di Cavet in Mugello. Che, invece, qualcosa dovrebbero avere insegnato. A tutti».