
[23/01/2013] News
Cominotto: «Prudenza con gli investimenti a breve nelle rinnovabili», ma eolico nicchia interessante
Per l'energia eolica in Italia il 2012 è stato un anno importante: in un comunicato congiunto Anev e Coordinamento free dicono che le nuove installazioni ed allacciate alla rete elettrica sono state di 1.272 MW, in sensibile aumento rispetto al 2011. «Grazie a questi impianti la potenza eolica cumulata alla fine del 2012 è arrivata a 8.144 MW. Il motivo di tale accelerazione è da cercare nel cambio del sistema di sostegno delle fonti rinnovabili introdotto dal D. Lgs. 28/2011 che entrando in vigore dal 2013 ha spinto gli operatori con progetti cantierabili a farli entrare in esercizio entro il 2012. Questo soddisfacente dato è comunque in linea con la crescita notevole degli ultimi anni e testimonia le significative capacità di un settore imprenditoriale giovane e fiducioso nei confronti delle enormi potenzialità di questa tecnologia. L'occupazione del settore eolico è oggi di circa 40.000 addetti, con una crescita media annua di circa 5.000 unità, cosa che in un periodo difficile come questo, sarebbe estremamente opportuno preservare. Non si dimentichi che proprio l'incremento delle rinnovabili e dell'eolico in particolare, hanno permesso al nostro Paese di ridurre le importazioni di materie prime combustibili per il soddisfacimento della domanda di energia, con conseguenti benefici sulla bilancia commerciale e sull'ambiente».
Ma nonostante tutto questo, l'eolico non è adeguatamente sostenuto dalle Istituzioni, anzi. Secondo Anev e Coordinamento free il governo Monti/Passera con il DM 6 luglio 2012 «Ha introdotto nuovi sistemi di aste e incentivi, oltre a ulteriori meccanismi farraginosi, che pur avendo fissato un tetto alla potenza ammessa pari a poco meno del 40% di quella realizzata nel 2012, non ha ricevuto offerte sufficienti a raggiungerlo. A causa di questi interventi normativi sfavorevoli i risultati ottenuti nel 2012 saranno impossibili da ripetersi nel 2013 e nel 2014 se il Governo non interverrà tempestivo sulle criticità esposte».
Roberto Cominotto, gestore del fondo JB Energy Transition Fund di Swiss & Global Asset Management, dà ragione alle associazioni ed agli operatori dell'eolico e pone altre questioni: «Le energie rinnovabili sono il futuro, ma agli investitori non piacciono né il solare né l'energia eolica: entrambi i settori soffrono infatti di un notevole eccesso di capacità, soprattutto in Cina. Le turbine eoliche e, in particolare, i moduli fotovoltaici sono colpiti da un pesante crollo dei prezzi. Nel 2011 i prezzi dei moduli fotovoltaici si sono più che dimezzati e nel 2012 hanno perso un altro 30%. A nostro avviso, tuttavia, nel medio-lungo termine l'erosione dei prezzi avrà effetti positivi sulle energie rinnovabili, che diventeranno così ben presto competitive nei confronti delle fonti convenzionali. Già oggi in alcuni paesi, tra cui la Germania, l'energia solare costa tanto quanto l'energia elettrica, o addirittura meno. Negli Stati Uniti si sta delineando un trend innovativo: il leasing dell'impianto fotovoltaico. Ciò significa che il proprietario di una casa non deve investire una somma ingente per l'installazione, bensì prende l'impianto in leasing e acquista energia a basso prezzo dalla società di leasing. Un altro cambiamento si annuncia all'orizzonte: dall'immissione in rete di energia solare si passa a un maggiore uso domestico distaccato dalla rete e, per alimentare gli impianti fotovoltaici, vengono proposti sistemi di batterie».
Secondo Cominotto ci sono interessanti possibilità d'investimento nel settore dell'energia che «Si presentano soprattutto tra le aziende che beneficiano indirettamente della crescita delle energie rinnovabili, per esempio quelle che investono in imprese che progettano le reti elettriche, le costruiscono e forniscono componenti. In molti Paesi la rete elettrica è già ai limiti della propria portata, pertanto al primo posto delle priorità si colloca la svolta in campo energetico. Intravediamo una nicchia interessante tra i gestori di parchi eolici, che beneficiano dei prezzi bassi delle turbine a vento e della forte crescita in alcuni paesi emergenti. Inoltre si contraddistinguono per le valutazioni convenienti».