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Legambiente al lavoro nonostante le difficili condizioni meteo
Sono partite le squadre di Legambiente protezione civile specializzate nella pulizia e ripristino 
dell'ecosistema costiero contaminato dagli sversamenti di idrocarburi, e oggi hanno avviato a 
Favignana le operazioni di recupero del catrame spiaggiato nei giorni scorsi lungo la costa nord-
ovest dell'isola, tra punta Sottile e punta di Ferro, nell'area marina protetta delle Isole Egadi.
I volontari interverranno su circa un chilometro e mezzo di costa, un luogo di grande valore 
paesaggistico e naturalistico, dove procederanno, come spiegano in una nota, «Suddividendo la 
porzione di costa interessata dallo spiaggiamento in piccoli segmenti nei quali opereranno 
procedendo da monte verso la battigia, per rimuovere manualmente, con l'ausilio di raschietti, 
palette e rastrelli le chiazze di catrame. Per questo intervento i volontari saranno attrezzati con 
guanti speciali, tute e maschere protettive al fine di conciliare al meglio la tempestività e l'efficacia 
dell'intervento con la massima sicurezza per gli operatori».
La direttrice di Legambiente, 
Rossella Muroni, sottolinea che «Questo specifico intervento viene realizzato a mano, sia per 
garantire la rimozione della maggior quantità di catrame possibile, sia per evitare eventuali 
potenziali danni al delicato ecosistema costiero. Le operazioni di recupero e ripristino dell'area 
contaminata sono infatti decisive per la tutela e la corretta fruizione di questa zona, tanto pregiata 
quanto fragile, che deve essere necessariamente ripulita con efficienza e tempestività. Un intervento 
reso particolarmente complesso dalle condizioni meteo proibitive che ancora imperversano 
sull'isola».
Il Cigno Verde non si stanca di ricordare che l'inquinamento da idrocarburi 
rappresenta una minaccia quotidiana per il Mar Mediterraneo, attraversato ogni giorno da 2.000 
traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali di cui 300 navi cisterna, che trasportano 
ogni anno oltre 340 milioni di tonnellate di greggio. Il rischio di inquinamento petrolifero non deriva 
solo dall'eventualità di incidenti dei cargo, ma anche da attività quotidiane illecite come il lavaggio 
delle cisterne in navigazione
Il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, 
conclude: «Ancora molto deve essere fatto perché si diffonda la consapevolezza della straordinaria 
importanza e delicatezza dell'ecosistema del mar Mediterraneo. Ci auguriamo che il governo 
regionale e il prossimo governo nazionale, si facciano al più presto promotori di iniziative politiche e 
culturali di livello internazionale volte a condividere con tutti i paesi del bacino una vera politica di 
tutela del mare che è stata la culla della nostra civiltà».