
[01/02/2013] News toscana
Il disagio e la paura per i cittadini della Garfagnana che hanno passato la notte all'aperto saranno stati certamente elevati, ma in questi casi la prudenza non è mai troppa e gli stessi cittadini sembrano aver compreso.
Il messaggio della Protezione civile del comune di Lucca, che in seguito alla nota diramata dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ha allertato la cittadinanza della possibilità di nuovi eventi sismici, invitandola a passare la notte nei centri di accoglienza e all'aperto, è partito ieri dalle ore 23.39 fino all'1.40 del mattino.
«Durante la notte appena trascorsa le utenze raggiunte dal servizio di avviso telefonico sono state 16 mila, tra telefoni fissi e cellulari - ha dichiarato la Protezione civile del comune di Lucca - Stamattina alle ore 8 sono pervenute 42 nuove richieste di inserimento nell'elenco del servizio di avviso telefonico». Il territorio ha risposto adeguatamente ma le polemiche (fuori luogo) sull'opportunità della nota della Protezione civile nazionale non sono mancate. Tanto che il Dipartimento in un nuovo comunicato diramato dalla Sala operativa integrata della provincia e della Prefettura e dalle Unioni dei comuni a tutti i Sindaci della provincia di Lucca e alle componenti del servizio di protezione civile, ha precisato di non aver formulato alcuna previsione di forti terremoti, ma di aver semplicemente compiuto una valutazione sulla possibile evoluzione della sequenza iniziata il 25 gennaio. Le conoscenze attuali indicano che le sequenze come quella in atto si sono già verificate ripetutamente in passato senza culminare in scosse distruttive, pur non essendo possibile prevederne l'evoluzione.
La conferma che, nonostante tutto, la maggioranza dei cittadini sollecitati ad abbandonare precauzionalmente le proprie abitazioni non sono piombati nel panico viene anche da Oreste Giurlani, sindaco di Fabbriche di Vallico: «Il sistema di informazione alla comunità locale e la reazione di quest'ultima hanno dimostrato che si possono affrontare situazioni di eccezionalità senza farsi trovare impreparati. Adesso attendiamo nuove indicazioni dalla Protezione civile sul modo in cui affrontare le prossime ore e i prossimi giorni. Le prime notizie che ci giungono sembrano essere rassicuranti. Chiediamo però che siano messi in atto tutti gli interventi necessari per tornare il prima possibile alla completa normalità», ha concluso Giurlani. A tal proposito il capo del dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, alle 14:30 sarà a Castelnuovo di Garfagnana per fare il punto con i sindaci e i responsabili degli enti locali.
Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando l'allarme terremoto scattato questa notte in Garfagnana, è tornato a parlare della prevenzione da attuare per limitare gli effetti di possibili eventi sismici. «Le vicende della Garfagnana ci ricordano l'assoluta priorità per il Paese di avviare un piano di risanamento e messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici e privati. Da tempo e in più occasioni ho chiesto la stabilizzazione dell'eco-bonus del 55% per il risparmio energetico in edilizia e la sua estensione al consolidamento antisismico degli edifici, nonché un allentamento del Patto di Stabilità per gli Enti locali che hanno risorse da investire nella messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire dalle scuole e degli ospedali. Misure che dovranno essere tra i primi atti del prossimo Governo e che rappresentano una via percorribile da subito per dare maggiore sicurezza ai cittadini, ma anche per rilanciare un settore importante come l'edilizia legata alla qualità e all'innovazione, attivando il sistema delle piccole e medie imprese e producendo un rilevante effetto sul terreno occupazionale», ha concluso Realacci.
La scelta dell'adeguamento antisismico del patrimonio edilizio, anche secondo Maria Teresa Fagioli, presidente dell'Ordine degi Geologi della Toscana, è «una scelta che richiede tempo ed organizzazione, ma paga. E' su tutti i notiziari la decisione dei sindaci della Garfagnana di avvisare la popolazione del rischio terremoto. Dieci e lode al servizio sismico nazionale, alla protezione civile e ai sindaci. In scienza e in coscienza è tutto quello che, oggi come oggi, dovevano e potevano fare, anche a seguito della sentenza, che alcuni hanno definito, a torto o a ragione, "talebana" sul mancato allarme per il terremoto de L'Aquila. Ma i disagi, lo stress, l'allarme sociale che da tutto ciò inevitabilmente deriva sono davvero inevitabili? Ad oggi direi sinceramente di sì - spiega la presidente Fagioli - anche se questo non vuol affatto dire che le collettività debbano rassegnarsi a scegliere tra il rischio di morire sotto le macerie e il dover lasciare in fretta e furia le proprie case».