
[11/02/2013] News
L'Oic (Organismo Italiano di Contabilità, fondazione nata con l'obiettivo di definire i principi contabili nazionali) ha di recente approvato in via definitiva due nuovi Principi contabili in merito ai certificati ambientali: l'Oic 7 I certificati verdi e l'Oic 8 Le quote di emissione di gas a effetto serra (cioè i c.d. certificati grigi). I due documenti, destinati alle società che redigono i bilanci d'esercizio, hanno lo scopo di definire i criteri per la rilevazione contabile, la classificazione e la valutazione dei certificati nel bilancio d'esercizio, nonché l'informativa da presentare nella nota integrativa.
Vediamo nel dettaglio i due Principi contabili
I Certificati Verdi (OIC 7 I certificati verdi)
I Certificati Verdi (CV) sono titoli negoziabili, rilasciati dal GSE agli impianti alimentati da fonti rinnovabili, in proporzione all'energia elettrica prodotta. Questo meccanismo di incentivazione è stato introdotto dal c.d. Decreto Bersani (D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79), con l'obiettivo di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale. Il Decreto stabiliva l'obbligo, per i produttori e gli importatori di energia da fonti non rinnovabili, di immettere nel sistema elettrico nazionale, nell'anno successivo a quello di produzione/importazione, una quota minima di energia prodotta da FER, oppure, in alternativa, di acquistare certificati verdi per un valore pari alla quota d'obbligo. Il rilascio dei CV da parte del GSE può avvenire a preventivo o a consuntivo.
Il documento dell'OIC disciplina il trattamento contabile dei CV in base alla natura delle società coinvolte, che possono essere (rimandiamo comunque al documento originale per la completa valutazione delle varie casistiche):
(a) Società che producono energia da fonti rinnovabili
Per queste società, i CV costituiscono un'incentivazione analoga ai contributi in conto esercizio. La rilevazione dei ricavi relativi ai CV è per competenza, sia per quelli a consuntivo che per quelli a preventivo e, in sede di redazione del bilancio d'esercizio, la società iscrive nell'attivo dello stato patrimoniale un credito verso il GSE. I ricavi rappresentano una componente economica positiva e vanno iscritti nella voce di conto economico A5) Altri ricavi. La vendita dei certificati nell'esercizio successivo può generare una sopravvenienza attiva (voce A5) o passiva (Voce B14 Oneri diversi di gestione). Per quanto concerne la valutazione dei crediti verso il GSE è pari al valore riconosciuto dal GSE in caso di ritiro garantito dei certificati verdi.
(b) Società che producono/importano energia elettrica da fonti non rinnovabili
In questo caso i CV costituiscono una penalizzazione in quanto le società sono obbligate ad acquistarli al fine del rispetto degli obblighi normativi. I costi sono rilevati per competenza e, in sede di redazione del bilancio d'esercizio, la società iscrive nel passivo dello stato patrimoniale una passività verso il GSE. I costi relativi ai CV rappresentano una "onere di sistema" e vanno iscritti nella voce di conto economico B14) Oneri diversi di gestione. L'acquisto dei certificati nell'esercizio successivo a quello di competenza può generare una sopravvenienza attiva (voce A5) o passiva (Voce B14 Oneri diversi di gestione).
(c) Società trader
Infine le società di trader, che né producono CV né sono obbligate ad acquistarli, ma lo fanno a titolo oneroso allo scopo di rivenderli sul mercato. Tali operazioni di compravendita rientrano nelle loro attività tipiche. L'acquisto/vendita dei CV comporta quindi la rilevazione a conto economico dei relativi costi/ricavi, mentre i CV acquistati e non ancora venduti alla data di redazione del bilancio d'esercizio sono rilevati come rimanenze di magazzino. I costi per l'acquisto vanno iscritti nella voce di conto economico B6) Costi della produzione per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci. I ricavi alla voce A1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni.
Certificati grigi (OIC 8 Le quote di emissione di gas a effetto serra)
Per quanto riguarda le quote di emissione, esse sono state introdotte in Italia dal D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 216 in recepimento della Direttiva 2003/87/CE e costituiscono uno strumento per ridurre i gas ad effetto serra, finalizzato a favorire l'efficienza nei processi industriali e nella produzione di energia. Si tratta di un meccanismo che fissa un tetto alle emissioni massime in atmosfera. Però, le società che rientrano nella disciplina per la riduzione delle emissioni possono superare questi limiti, acquistando sul mercato ulteriori quote di emissione (certificati grigi) da società che hanno un esubero di quote.
Anche il trattamento contabile dei certificati grigi è disciplinato dall'OIC in base alla natura delle società coinvolte, che possono essere (rimandiamo comunque al documento originale per la completa valutazione delle varie casistiche):
(a) Società che rientrano nella disciplina per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra
Per queste società le quote di emissione sono una penalizzante di natura economica, legata ai costi dovuti all'obbligo ad acquistare sul mercato i certificati necessari all'adempimento delle normative. I costi sono rilevati per competenza, in proporzione alle emissioni di gas serra prodotte. In sede di relazione di bilancio di esercizio, occorre iscrivere nel passivo dello stato patrimoniale una passività verso l'autorità nazionale competente per la consegna delle quote . I costi relativi alle quote di emissione sono classificati come un "onere di sistema" e vanno iscritte nella voce di conto economico B14) Oneri diversi di gestione. Invece, nel caso di ricavi, rappresentando una componente economica positiva di natura accessoria vanno iscritti alla voce A5) Altri ricavi. I debiti derivanti dall'acquisto delle quote hanno natura commerciale e vanno iscritti alla voce del passivo dello stato patrimoniale D7) Debiti verso fornitori. I crediti derivanti dalla vendita vanno invece iscritti alla voce dell'attivo CII.1) Crediti verso clienti.
(b) Società trader
Le società di trader non sono soggette alla disciplina delle quote di emissione, ma acquistano a titolo oneroso allo scopo di rivenderle sul mercato. Tali operazioni di compravendita rientrano nelle loro attività tipiche. L'acquisto/vendita delle quote di emissione comporta quindi la rilevazione a conto economico dei relativi costi/ricavi, mentre le quote acquistate e non ancora vendute alla data di redazione del bilancio d'esercizio sono rilevati come rimanenze di magazzino. I costi per l'acquisto vanno iscritti nella voce di conto economico B6) Costi della produzione per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci. I ricavi alla voce A1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni.