[12/02/2013] News

Nuovo test nucleare in Corea del Nord, questa volta anche la Cina molla la dittatura di Pyongyang

Oggi la Corea del Nord ha effettuato l'atteso e temuto test nucleare. L'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna ha confermato che «gli scienziati della difesa nazionale della Rpdc hanno condotto con successo un terzo esperimento nucleare sotterraneo martedì, nel nord del Paese. Questo test raggiunge una nuova tappa in termini di miniaturizzazione e di leggerezza e l'utilizzo che è stato fatto di una bomba atomica è stato perfettamente sicuro e senza alcun impatto ecologico negativo sull'ambiente». Il test è stato condotto alle 11, 57 ora locale nella regione di Kilju, nelle provincia settentrionale di Hamgyong, provocando un sisma artificiale di magnitudo 4,9. Il governo nordcoreano ha pubblicato sulla Kcna un comunicato nel quale spiega minaccioso che «Questo test si inscrive nel quadro delle misure concrete prese per far fronte agli atti ostili degli Stati Uniti, salvaguardare il diritto legittimo del Paese a procedere a lanci di satelliti ed a difendere la sua sovranità nazionale».

Pyongyang aveva fatto esplodere ordigni atomici sotto terra già nel 2006 e nel 2009, anche se i russi hanno dei dubbi che il secondo sia davvero stata un'esplosione nucleare.

Il governo sudcoreano ha detto che «La Corea del nord non potrà sfuggire alla sua responsabilità dopo aver proceduto a questo test». L'esercito della Corea del sud è stato subito messo in alletta elevata.

Barack Obama ha definito l'esperimento nucleare «Molto provocatorio» ed ha chiesto «Un'azione rapida e credibile della comunità internazionale per far fronte alle attività minacciose della Rpdc».

Il premier giapponese Shinzo Abe  è intervenuto alla Dieta  per condannare il test nucleare ed ha annunciato che il governo di Tokio sta riflettendo su possibili sanzioni unilaterali. La Russia ha esortato la Rpdc a rinunciare a questi atti illegali e ad osservare gli obblighi Onu.

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu è stato convocato d'urgenza su sollecitazione della Corea del sud che ne è il presidente di turno per febbraio.

La novità è che il ministero degli esteri della Cina, praticamente l'unico vero alleato di Pyongyang,  ha emesso subito un durissimo comunicato nel quale  «Si oppone risolutamente al nuovo esperimento nucleare realizzato dalla Repubblica popolare democratica di Corea, la Rpdcha effettuato un altro test nucleare nonostante l'opposizione della comunità internazionale. Il governo cinese è fermamente contrario a quest'atto».

Ogni rituale accenno fraterno verso i compagni nordcoreani è scomparso e il ministro degli esteri di Pechino, Yang Jiechi, ha convocato l'ambasciatore della Rpdc in Cina,  Ji Jae Ryong, per presentargli la solenne reprimenda della Cina.  Come scrive l'agenzia ufficiale cinese Yang ha affermato che è «Fortemente scontento del test realizzato dalla Rpdc al quale mi oppongo fortemente. La Cina  ha sempre sostenuto la denuclearizzazione della penisola coreana con l'obiettivo di salvaguardare la pace e la stabilità della penisola e continuerà a lavorare per rispondere in maniera equilibrata alle preoccupazioni di tutte le parti interessate nel quadro dei colloqui a 6 attraverso il dialogo e la consultazione».

Il comunicato del governo di Pechino infatti sembra rivolto più a Corea del sud, Usa, Giappone e Russia che alla Rpdc e  ricorda che «la Cina mantiene la sua ferma posizione quanto alla denuclearizzazione della penisola coreana, alla prevenzione della proliferazione nucleare ed alla salvaguardia della pace e della stabilità nell'Asia del Nord-Est. Noi preghiamo la Rpdc di rispettare istantaneamente il suo impegno riguardo alla denuclearizzazione della penisola e di evitare di prendere delle misure che potrebbero aggravare la situazione. Salvaguardare la pace e la stabilità nella penisola e in Asia del Nord-Est è nell'interesse comune di tutte le parti».

L'avvertimento al regime nazional-stalinista di Pyongang non poteva essere più chiaro: la Cina non seguirà la Corea del nord in un'eventuale guerra contro la Corea del sud, anzi, «Il  governo cinse chiede a tutte le parti di rispondere con calma ed a persistere nelle risoluzione pacifica della questione della denuclearizzazione della penisola attraverso il dialogo e la consultazione nel quadro del dialogo a 6»

L'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Catherine Ashton, ha detto che «L'Unione europea condanna con la massima fermezza l'ultimo test nucleare Corea del Nord avvenuto oggi:  un ulteriore passo nel lungo programma di sviluppo delle  armi nucleari, ed invita la Corea del Nord ad astenersi da ulteriori azioni provocatorie. Questo test nucleare è un'ulteriore sfida sfacciata al regime di non proliferazione globale e una palese violazione degli obblighi internazionali della Rpdc di effettuare test nucleari o produrre armi atomiche in particolare nel quadro delle risoluzioni 1718, 1874 e 2087. Come tale, essa costituisce una grave minaccia per una pace duratura nella penisola coreana e sia per la sicurezza regionale e internazionale e la stabilità nel Nord-Est asiatico. risoluzione che il Consiglio di sicurezza dell'Onu 2087 ha adottato all'unanimità il mese scorso chiarisce ulteriormente la determinazione della comunità internazionale di procedere con azioni  rilevanti nel caso di un test nucleare, il che porterebbe la Corea del Nord verso un ulteriore isolamento. L'Ue continua ad occuparsi della questione e a costruire con i suoi principali partner e la più vasta comunità internazionale una risposta ferma e unitaria, con l'obiettivo di dimostrare alla Rpdc che ci saranno conseguenze per le sue a continue violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Ancora una volta sollecitiamo la Corea del Nord a rinunciare al suo programma di armamento nucleare, compreso il suo programma di arricchimento dell'uranio, in modo completo, verificabile e irreversibile. L'Unione europea esorta la Rpdc ad impegnarsi in un dialogo con la comunità internazionali, anche nel quadro dei colloqui a sei, che porterebbe alla stabilità regionale». Sembra la fotocopia del comunicato del ministero degli esteri cinese.

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