[13/02/2013] News

Nucleare: i problemi (e pure le spese) per Olkiluoto non finiscono mai

Ancora ritardi e sovra-costi per l'Epr

La centrale nucleare finlandese di Olkiluoto 3 ha una storia lunga e travagliata, che probabilmente sarebbe stata quella delle nuove centrali nucleari italiane dotate di European pressurized reactor (Epr) francesi che voleva fare il governo Berlusconi/Scajola se gli italiani non avessero messo fine all'avventura del nucleare con il referendum. Ora la Teollisuuden Voima, (Tvo), l'utility per la quale un consorzio Areva-Siemens sta costruendo  Olkiluoto 3 «Si sta  preparando alla possibilità» che la centrale non entri in funzione prima del 2016. La Tvo ha detto che recenti rapporti ricevuti da Areva-Siemens, «Suggeriscono che le previsioni precedenti di un avvio per il 2014 non potranno essere raggiunte». Un altro rinvio che si aggiunge ai 4 anni di ritardo già accumulati dal progetto e che getta ancora pesanti ombre sulla praticabilità e sugli enormi costi del cosiddetto nucleare di nuova generazione. Attualmente per terminare la costruzione di Olkiluoto 3 si prevede un costo finale di 25 miliardi di euro,

Secondo il direttore generale di Bellona, il fisico nucleare Nils Bøhmer, «Questo è un altro duro colpo per il supposto rinascimento nucleare. Costosi ritardi e milioni di euro di aumento dei costi sono del tutto impraticabili, soprattutto se paragonati al perseguimento delle fonti di energia rinnovabili e alternative più economiche».

Le battute di arresto di questo progetto Epr che avrebbe dovuto far decollare il nucleare made in France in Europa e nel mondo ormai non si contano più. I lavori all'Epr finlandese sono iniziati nel maggio del 2005 ed il suo completamento era previsto per il 2009. Nel dicembre 2011 la Tvo aveva annunciato che l'impianto nucleare da 1.600 MWe sarebbe entrato in attività commerciale nell'agosto 2014, circa cinque anni più tardi di quanto originariamente previsto. Nel luglio 2012, l'utility finlandese ha dichiarato che il reattore Epr «Non sarà pronto per la produzione regolare di energia elettrica nel 2014». Il buco economico prodotto da Olkiluoto 3 potrebbe essere uno dei più giganteschi della storia: Areva-Siemens stanno costruendo l'Epr con un contratto a prezzo fisso chiavi in mano e sono quindi responsabili del calendario del progetto, e News World Nuclear  scrive che la Tvo ha chiesto al Consorzio di fornire un calendario aggiornato e la data di completamento definitivo della centrale nucleare in costruzione su un'isola del Mar Baltico, che alla fine dovrebbe fornire il 10% del fabbisogno di energia elettrica della Finlandia.

In un comunicato emesso l'11 febbraio, il vice-presidente senior della Tvo del progetto Olkiluoto 3, Jouni Silvennoinen, scriveva: «Non abbiamo ancora ricevuto un aggiornamento adeguato del programma. Anche la mancata tempestiva nell'ottenere l'approvazione di regolamentare per la strumentazione digitale del reattore e di controllo ha ritardato l'inizio delle operazioni». Si tratta del cosiddetto "I&C equipment" che, secondo l'International atomic energy agency (Iaea), è «Il sistema nevoso» di un impianto nucleare, quello che fornisce agli operatori la possibilità di monitorare le operazioni e di rispondere ad eventuali sviluppi pericolosi. Silvennoinen però si è rifiutato di rivelare quale sarà il costo finale di  Olkiluoto 3 o di quanto ormai sia stato sforato il budget previsto. La Tvo ha semplicemente detto di aver chiesto al consorzio «Di  aggiornare il calendario generale e fornire una nuova conferma per la data di completamento» e di «Non essere soddisfatti della situazione e delle ripetute sfide per la programmazione del progetto», ma intanto si continua a costruire un Epr che sembra un pozzo senza fondo e la Tvo ha dichiarato che «Continuerà a fornire sostegno al consorzio Areva-Siemens, per completare il progetto il più presto possibile».

Dietro a questo c'è l'impossibilità del governo finlandese di centro-destra di tornare indietro dalla scelta nucleare e una vera e propria battaglia di carte bollate tra Tvo ed Areva-Siemens che si scambiano l'accusa di aver fatto lievitare i costi, mentre la Tvo «Conferma la fiducia» ha chiesto un arbitrato all'International chamber of commerce.  Il Consorzio Areva-Siemens risponde al fuoco amico dicendo che le autorità per la sicurezza nucleare di Gran Bretagna e Francia hanno già in gran parte dato l'Ok alle attrezzature sotto accusa ed hanno quindi accusato la burocrazia Tvo per i ritardi. «Nel corso dell'ultimo anno, il consorzio ha chiesto una cooperazione molto più attiva da parte della Tvo, al fine di ottenere l'approvazione finale della dettagliata I&C architecture - si legge in una dichiarazione comune dei due giganti nucleari - Il consorzio Areva-Siemens si rammarica che Tvo continua a non ottemperare ai suoi obblighi  e a non consentire al progetto di andare avanti in modo corretto».

La situazione ormai si è fatta più che imbarazzante: l'Epr di Olkiluoto avrebbe dovuto essere la vetrina scintillante, efficiente e rassicurante del nucleare di nuova generazione, uno tra gli impianti nucleari più potenti mai costruiti. Invece anche il secondo Epr europeo in costruzione a Flamanville, in Francia per l'Edf, ha subito continui incidenti, ritardi  ed aumenti di costi. L'unico Paese dove l'Epr sembra godere di buona stampa è la Cina, dove sono in costruzione due di questi reattori a Taishan, nella provincia del Guangdong, ed Areva-Siemens, per mitigare le brutte notizie finlandesi, l'11 febbraio hanno comunicato che la costruzione a Taishan «Sta avanzando due volte più veloce del progetto finlandese», forse perché i cinesi sono due volte meno preoccupati dei finlandesi, verrebbe da pensare...  

L'annuncio di un ulteriore ritardo nel progetto Olkiluoto 3 arriva pochi giorni dopo la pubblicazione da parte del  governo finlandese di una strategia aggiornata per soddisfare la richiesta energetica e degli obiettivi per combattere il cambiamento climatico del Paese scandinavo. Nel suo piano sul cambiamento climatico, il ministero finlandese del lavoro e dell'economia sostiene che ila Finlandia non è ancora autosufficiente nella produzione di energia elettrica e dipende troppo pesantemente dalle importazioni durante i gelidi inverni, «Una situazione che dice permarrà  fino a quando l'impianto di Olkiluoto 3 non entrerà in funzione».

L'Ong scientifico/ambientalista Bellona, che si oppone da sempre all'utilizzo del nucleare con la scusa di ridurre le emissioni di CO2, ricorda di aver avvertito il governo Finlandese che l'Epr di  Olkiluoto3 sarebbe stato pericoloso, smisuratamente costoso e che avrebbe richiesto molto più tempo di quanto previsto per la sua costruzione, «Come dimostra il progetto Olkiluoto3 - dice l'Ong - il nucleare è molto più costoso rispetto alle fonti di energia rinnovabili e alternative. Bisogna anche tener conto del fatto che nessun metodo sicuro è ancora stato trovato per un accordo a lungo termine sul combustibile nucleare esaurito e sulle scorie  radioattive, con immense sfide climatiche che sono già in atto. Dal momento che gli impianti nucleari di nuova generazione vengono costruiti con una media di 10 anni di lavoro per realizzare una singola centrale nucleare, i vantaggi della produzione di energia CO2-free saranno superati da quel che di peggio i cambiamenti climatici hanno in serbo».

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