[20/02/2013] News

Appello "Fauna Bene Comune": aderiscono Bersani, Federparchi, Coldiretti, Cia e molti i candidati e personalità

Arcicaccia e Legambiente sono soddisfatte per le prime adesioni all'appello "Fauna Bene Comune" lanciato la scorsa settimana per chiedere impegni importanti e puntuali ai candidati ed alle altre associazioni politiche in vista delle elezioni del 23-24 febbraio. Le due associazioni sottolineano che «La risposta che ci è giunta dal candidato premier del centrosinistra Pier Luigi Bersani ­ ci fa ben sperare per il Paese. Una risposta ricca, articolata e in totale sintonia con le esigenze e le emergenze da noi evidenziate nel documento proposto ai futuri decisori politici. Altrettanto positiva la condivisone dell'appello giuntoci da parte di importanti organizzazioni nazionali quali la Coldiretti, che associa oltre 1,6 milioni di agricoltori, la Federparchi, che rappresenta la maggioranza dei parchi e delle aree protette italiane e la Confederazione italiana agricoltori, con circa 900.000 iscritti». Tra i candidati della coalizione di centrosinistra in corsa alle prossime elezioni politiche, le prime sottoscrizioni sono arrivate da: Ermete Realacci, Renzo Ulivieri, Marina Sereni, Susanna Cenni, Claudio Fava, Nicola Latorre, Roberto Natale, Raffaella Mariani, Dario Stefàno, Mino Taricco, Nicodemo Oliverio, Silvia Fregolent, Alessandro Bratti, Carla Nattero, Stefano Quaranta, Gabriele Berni, Stella Bianchi, Paolo Petrini, Angelo Zucchi, Chiara Braga, Carlo Emanuele Trappolino, Alfonso Andria, Luca Sani, Roberto Morassut, Gigi Bellassai, Renzo Carella. Anche personalità impegnate e attive da tempo nel panorama nazionale hanno voluto sottolineare la condivisione all'approccio ed ai contenuti dell'appello, fra cui Fulvia Bandoli, Fabrizio Vigni, presidente degli Ecodem, e Fabio Mussi. 

Si tratta di 7 e proposte finalizzate alla gestione e alla conservazione della fauna selvatica: 1. dare concreta applicazione alle Convenzioni e Direttive europee sulla conservazione della fauna selvatica e garantire il rispetto delle norme per la tutela di habitat e specie; 2. instaurare un corretto e responsabile rapporto tra uomo ed animali, in cui l'aspetto economico non sia il criterio esclusivo o predominante, rafforzando l'attenzione al rispetto del benessere degli animali; 3. promuovere la piena e corretta attuazione della legge quadro 157/92, a partire dalla parti ancora non applicate, in primis, ponendo l'Ispra nell'effettiva condizione di svolgere pienamente i compiti di conoscenza a cui è espressamente deputato; 4. dare un'efficace governance alla gestione faunistica che, sul primato degli indirizzi tecnico-scientifici, armonizzi gli interventi di Governo, Regioni, Aree Protette, Atc, Ca ed Istituti privati anche attraverso la costituzione di un Tavolo di lavoro permanente presso la Conferenza delle Regioni; 5. assegnare all'agricoltura di qualità e multifunzionale ruoli e funzioni significative nella gestione di habitat e di miglioramenti ambientali ai fini faunistici, nell'ambito di un chiaro quadro di programmazione pubblica, al fine di poter divenire pratica agronomica diffusa e remunerativa; 6. operare la revisione dello "status giuridico" degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini (promuovendone il Coordinamento) per valorizzare la loro prevalente funzione di gestori della fauna, patrimonio della comunità nazionale ed internazionale, e di mantenimento dell'equilibrio tra economia agricola, conservazione e specie selvatiche problematiche; 7. rafforzare e supportare le Forze di polizia, con particolare attenzione al Corpo Forestale dello Stato, per contrastare il diffuso fenomeno del bracconaggio che rappresenta, oltre ad un gravissimo danno alla biodiversità e luogo d'incontro tra illegalità e criminalità, il principale ostacolo alla corretta gestione faunistica-venatoria. 

Federparchi esprime il proprio apprezzamento e «Ribadisce l'importanza che la politica faccia propri questi contenuti, assumendo nuovi impegni nella direzione di realizzare le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi 2020 stabiliti dalla Strategia europea per la conservazione della biodiversità . 
Il segnale lanciato da Legambiente e Arcicaccia, associazioni apparentemente lontane nella mission e negli interessi, dimostra che una sintesi, nella tutela dell'ambiente, è più che mai possibile». 

L'appello "Fauna Bene Comune" «Rimarca la forte ed inderogabile esigenza che la politica, oggi ancor più di ieri, sappia guidare ed accompagnare, a partire dalla tutela e gestione dei beni comuni, esperienze e sensibilità differenti presenti nel Paese per poter raggiungere ambiziosi obiettivi, quali la tutela, conservazione e gestione del patrimonio faunistico attraverso la valorizzazione e la sinergia tra il sistema delle aree protette e degli ambiti territoriali di caccia, l'adozione dei piani d'azione nazionali per le specie minacciate, la corretta pianificazione faunistica venatoria e la caccia sostenibile, che scienza e tecnica da tempo indicano e che l'Italia, unita, merita di ottenere». 

Ecco come ha risposto Bersani a Legambiente e Arcicaccia: «Ho letto con attenzione le vostre proposte sintetizzate nel documento "Fauna, bene comune" che avete inviato ai candidati premier e ai leader politici. 

Per noi del Pd non è un tema nuovo. E' stato oggetto del nostro lavoro in più occasioni sia come partito che come gruppi parlamentari allorché abbiamo contrastato con successo gli attacchi che il centrodestra e le forze populiste hanno tentato di portare alle normative su fauna, caccia e parchi. Non si è trattato di una attenzione episodica e rituale poiché nell'Italia Giusta che pensiamo di costruire con l'impegno di governo, se come auspichiamo avremo un consenso maggioritario, le parole ambiente e beni comuni sono parte fondamentale di un nuovo modello di sviluppo che vorremmo equo, socialmente sostenibile e di qualità. Per noi ambiente e fauna sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Insieme a salute, istruzione, sicurezza, sono beni comuni di tutti e di ciascuno e definiscono il grado di civiltà e di democrazia del Paese. La difesa dei beni comuni, come scriviamo nel nostro programma, è la risposta che la politica deve ad un bisogno di comunità che è tornato a manifestarsi anche tra noi. I referendum su acqua e nucleare ne sono stati un'espressione fondamentale. Su questi temi, di contro, il centrodestra e le forze populiste hanno agitato lo scontro e hanno favorito le divaricazioni sociali di cui il Paese in una fase di crisi così difficile non ne ha certo bisogno». 

Il candidato premier del centro-sinistra sottolinea: «Le vostre proposte sono condivisibili e peraltro su molti aspetti sono state già oggetto di nostre iniziative parlamentari. Ci impegniamo, nel rispetto delle indicazioni della scienza e dei riferimenti legislativi internazionali, a farle nostre favorendo al contempo concertazione e condivisione tra i diversi portatori di interessi e avendo quale prioritario obiettivo l'interesse della collettività. 

La fauna in noi del Pd evoca la bellezza del paesaggio, l'identità dei territori e l'idea che occorra mettere un freno al consumo del suolo. E' questa una parte dell'Italia che fa sognare e che ci viene invidiata in tutto il mondo. Dentro il Paese da ricostruire, puntando su lavoro e moralità, c'è la valorizzazione delle sue bellezze naturali, c'è la conservazione faunistica, c'è il rafforzamento della missione dei parchi coinvolgendo le comunità territoriali, c'è la pianificazione faunistica venatoria e la caccia sostenibile. Ci fa piacere aver ricevuto l'appello da due associazioni che pur partendo da sensibilità diverse ci indicano la strada per unire il Paese e non per dividerlo.  E questa sarà anche la nostra strada. Al governo e in Parlamento».

Torna all'archivio