[21/02/2013] News

Piano territoriale del parco e Piano regolatore del comune, ecco quando sono in contrasto

Il Piano territoriale di coordinamento del Parco è in contrasto con il piano regolatore generale del Comune quando le previsioni contenute nei piani regolatori generali siano tali da compromettere gli interessi presi in considerazione dal piano del Parco, interessi che hanno carattere settoriale e investono particolarmente l'ambito culturale e ambientale.

Lo ricorda il Tribunale amministrativo della Lombardia (Tar) - con sentenza 8 febbraio 2013, n. 377 - in riferimento alla questione del Comune di Garlate. Il Comune infatti ha emanato un provvedimento di diniego di rilascio del permesso di costruire per la realizzazione di strutture destinate alla cantieristica e al rimessaggio navale. Un diniego disposto in quanto le aree sulle quali avrebbero dovuto essere realizzate le opere sono individuate dal piano regolatore del Comune in zona destinata a ospitare attrezzature pubbliche, e quindi soggette a vincolo di inedificabilità.

La ditta però osserva che le aree interessate dall'intervento sono situate all'interno del Parco Regionale Adda Nord; che le opere che si intendono realizzare sono conformi al Piano territoriale di coordinamento del Parco e che la conformità delle opere a tale Piano avrebbe dovuto determinare il rilascio del permesso di costruire. E questo perché - sempre secondo la ditta - le prescrizioni contenute nel Piano territoriale di coordinamento del Parco prevalgono su quelle contenute nel Piano regolatore del Comune, il quale, anzi, una volta constatata tale difformità, avrebbe dovuto attivarsi (entro sei mesi dall'approvazione del Piano di Parco) per correggere il proprio strumento urbanistico al fine di adeguarlo a quest'ultimo.

La legge regionale della Lombardia stabilisce che le "previsioni urbanistiche del piano del Parco sono immediatamente vincolanti per chiunque, sono recepite di diritto negli strumenti urbanistici generali dei Comuni interessati e sostituiscono eventuali previsioni difformi che vi fossero contenute". Ne consegue che le prescrizioni contenute nel piano del Parco prevalgono su quelle contenute negli strumenti urbanistici comunali. E nel caso vi sia contrasto, le prime sostituiscono di diritto le seconde.

Ma i due strumenti possono effettivamente porsi in contrasto fra loro, e ciò avviene quando le previsioni contenute nei piani regolatori generali compromettono gli interessi perseguiti con il piano di Parco. Una situazione che si verifica quando le prescrizioni dello strumento comunale siano più permissive rispetto a quelle contenute in quello di Parco. Tanto permissive da consentire la realizzazione, all'interno dell'area protetta di interventi incompatibili con gli interessi ambientali e culturali tutelati dal piano di Parco.

Mentre non si ha contrasto nel caso contrario, quando cioè il piano regolatore del comune contenga prescrizioni più restrittive rispetto a quelle contenute nel piano di Parco; anzi, risultano addirittura più idonee delle prime a tutelare gli interessi. Quindi, non sussistendo reale contrasto, le prescrizioni contenute nello strumento comunale continuano a rimanere in vigore, nonostante non completamente aderenti con quelle contenute nel piano di Parco. 

Torna all'archivio