
[28/02/2013] News
Rabbia dei sindacati, annunciano sciopero
Non si esaurisce nella drammatica conflittualità lavoro-ambiente o negli scontri giudiziari l'aspra vicenda dell'acciaieria Ilva di Taranto. Il problema della sicurezza torna nuovamente alla ribalta della cronaca, con una morte bianca che torna a far puntare tristi raggi di cronaca sul territorio tarantino.
L'incidente, ha portato alla morte di un 42enne dipendente dell'Ilva, precipitato da 15 metri di altezza insieme ad un dipendente della ditta Mir, ricoverato nell'ospedale SS. Annunziata di Taranto dopo la caduta dal ponteggio.
Tra lo sconforto per la tragica notizia e la rabbia che monta negli ambiti sindacali, «Il presidente e il direttore di stabilimento esprimono la loro vicinanza ai parenti e in segno di cordoglio sono state sospese tutte le attività di stabilimento», comunicano dall'Ilva di Taranto, sospendendo «in segno di cordoglio» tutte le attività dello stabilimento. L'incidente è avvenuto «durante una operazione di intervento di manutenzione alla batteria 9, una delle batterie ferme perché in rifacimento. La dinamica è in corso di accertamento, l'autorità giudiziaria è sul posto».
Il cordoglio non si fa attendere anche da ambiti istituzionali, nella persona di Corrado Clini. Il ministro dell'Ambiente comunica in una nota che «L'impegnativo e necessario programma di risanamento ambientale di Ilva, che deve proseguire, non può essere segnato da morti sul lavoro. Considerata l'importanza e il numero degli interventi previsti da Aia è urgente che l'azienda predisponga un programma accurato per la sicurezza di tutte le operazioni. E invito le autorità competenti a vigilare con particolare attenzione. Martedì prossimo, in occasione della riunione al ministero del Lavoro sulla cassa integrazione di Ilva chiederò le garanzie in merito alla sicurezza ed alla vigilanza».