
[28/02/2013] News
Dopo anni di negoziati, con l'approvazione delle linee guida internazionali, è stato finalmente
fatto un grosso passo avanti nella lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata -
(Iuu - illegal, unreported and unregulated fishing), una delle più pericolose minacce per un prelievo
sostenibile delle risorse ittiche e per le condizioni di vita di tutti coloro che ne dipendono. Infatti,
anche se non ci sono dati precisi, è evidente che negli ultimi 20 anni la pesca Iuu è aumentata
vertiginosamente e che attualmente è un fenomeno di dimensioni molto ampie.
Le
Voluntary Guidelines for Flag State Performance sono state approvate dopo più di 5 anni di negoziati
tra i Paesi membri della Fao e saranno presentate, per l'approvazione finale, alla Commissione
pesca Fao che si riunirà nel giugno 2014. La consultazione tecnica è stata finanziata dai governi di
Canada, Nuova Zelanda, Norvegia, Usa e dalla Commissione Europea.
Si punta
soprattutto a ridurre la pesca Iuu rendendo maggiormente responsabili i Paesi di bandiera, che
registrano i pescherecci e li autorizzano a battere la loro bandiera e la Fao sottolinea che «Le linee
guida raccomandano modi per sollecitare, incoraggiare e aiutare gli Stati di bandiera a rispettare i
loro doveri internazionali e gli obblighi relativi all'autorizzazione a battere bandiera, ed al controllo
dei pescherecci. Le linee guida presentano anche le eventuali sanzioni in caso d'inadempienza». Le
nuove linee guida affrontano il problema della pesca Iuu a tutto campo e propongono anche criteri
per valutare il comportamento dei paesi e procedure su come fare queste valutazioni, e la necessità
di una maggiore cooperazione tra i Paesi di bandiera ed i Paesi costieri. Suggeriscono anche modi
per incoraggiare la conformità alle norme e scoraggiare l'inadempienza da parte Stati di bandiera,
modi per cooperare con i paesi in via di sviluppo e assisterli nello sviluppo delle capacità, precisando
il ruolo che la Fao può avere nel sostenere questi processi.
Secondo Árni Mathiesen,
vicedirettore generale della Fao della Divisione pesca e acquacoltura, «Le Voluntary Guidelines for
Flag State Performance segnano un reale punto di svolta. Saranno uno strumento prezioso
nell'impegno per impedire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non
regolamentata. Queste linee guida possono dare un importante contributo alla conservazione e
all'uso sostenibile di preziose risorse ed ecosistemi. Tutti dobbiamo fare i conti con la sostenibilità
delle risorse, e queste nuove normative offrono ai paesi un nuovo modo di lavorare insieme e di far
fronte a questa sfida».
La Fao, che ha facilitato l'elaborazione delle linee guida, monitorerà
anche la loro attuazione e ne riferirà i risultati al Committee on Fisheries (Cofi). Il Cofi è l'unico
forum mondiale intergovernativo nel quale, periodicamente, vengono esaminate e discusse le
principali questioni riguardanti pesca ed acquacoltura a livello internazionale ed espresse
raccomandazioni ai governi, agli organismi regionali, alle Ong alla Fao ed a tutta la comunità
internazionale. Il Cofi evidenzia gli aspetti essenziali dell'ottemperanza degli Stati ai loro doveri
nell'ambito della legislazione internazionale.
La Fao fornirà anche assistenza tecnica ai
Paesi che lo richiederanno, «Offrendo sostegno nello sviluppo di un quadro legale e normativo
adeguato; nel rafforzamento delle organizzazioni istituzionali e dell'infrastruttura necessaria per
assicurare controlli adeguati delle imbarcazioni; la promozione di attività di monitoraggio, del
controllo e della sorveglianza dei pescherecci». Matthew Camilleri, funzionario di collegamento della
Divisione politiche ed economia della pesca e acquacoltura della Fao, spiega che «Alcuni stati di
bandiera potrebbero aver bisogno di maggiore assistenza rispetto ad altri, specialmente i Paesi in
via di sviluppo. In alcuni potrebbero non avere l'assetto istituzionale o il know-how tecnico
necessari. Potrebbero essere a corto di risorse umane e finanziarie. O potrebbero non avere le
necessarie motivazioni per investire risorse nell'attuazione dei loro doveri nell'ambito delle leggi
internazionali che regolano la pesca. In questo caso occorrerà fare opera di sensibilizzazione sui
vantaggi dell'adempienza alle norme nel lungo periodo».