
[04/03/2013] News toscana
Nel Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli si è conclusa una sperimentazione che darà luogo ad un prodotto agroalimentare peculiare: il miele di edera. La pianta è molto comune, si tratta di un rampicante spesso coltivato anche per finalità ornamentali, che è presente anche in alcune zone del Parco, in particolare nell'area di Campaldo, ai margini della Tenuta di San Rossore. L'edera è caratterizzata da una fioritura autunnale dove i fiori banchi rilasciano nell'ambiente un profumo intenso. «La fioritura dell'edera, una delle ultime della stagione, è di vitale importanza per l'alveare poiché permette alle api di raccogliere un nettare ed un polline fondamentali per la costituzione delle scorte invernali, senza mettere a repentaglio la loro sopravvivenza-hanno spiegato dall'Ente parco-. Quando il raccolto è abbondante, le api, dopo aver immagazzinato il miele nelle loro "cantine", riescono a produrre un miele molto aromatico, con persistenti note arboree, dal colore chiaro tendente al bianco, con una consistenza molto compatta, con un sapore ed un profumo ineguagliabili».
Da quest'anno il miele di edera va ad aggiungersi al miele di spiaggia, a quello millefiori e alla lista di prodotti di altissima qualità realizzati dalle oltre duecento imprese agricole presenti all'interno dell'area protetta. In questo contesto il Parco svolge la funzione di volano di un modello di sviluppo sostenibile che parte dalla valorizzazione dei prodotti zoo-tecnici, dell'agricoltura biologica e degli altri prodotti tipici come grano, pinoli e, appunto, miele. «Il fatto che in passato non si sia riusciti a trovare un modo affinché tali aziende potessero fregiarsi di un titolo che darebbe un valore aggiunto a se stesse e ai propri prodotti, e al contempo far conoscere la denominazione del Parco anche al di fuori del territorio regionale e dei confini nazionali - ha dichiarato il presidente Fabrizio Manfredi - è certamente una criticità che deve essere superata, ma le istanze che provengono dal settore agro-zootecnico sono costantemente all'ordine del giorno dell'agenda dell'Ente Parco».
La principale difficoltà nella produzione del miele di edera è da ricondurre all'elevata ricchezza di glucosio, che può raggiungere anche il 70%; in condizioni particolari come le basse temperature, quindi tende a cristallizzare dentro il melario, rendendone di fatto impossibile l'estrazione. Questa produzione, più complicata delle altre, è svolta ad opera di "Mieleria Toscana", un'azienda condotta da due giovani apicoltori che produce anche diverse varietà monofloreali di miele: dalla pianura alla collina fino alla montagna, dalla macchia mediterranea prodotta dei boschi che contraddistinguono il panorama toscano, al miele di acacia e castagno dell'Appennino toscano, al miele di sulla, girasole, millefiori prodotti lungo la costa.