[07/03/2013] News

L'Umbria scommette sulle biotecnologie con un progetto per l'ambiente?

Il progetto "Enzyme and Cells Biosolution (E&CB)", spin off universitario nel settore delle Biotecnologie, che ha vinto la fase regionale della Start Cup 2012, promossa dall'Università degli Studi di Perugia, lancia una sfida inedita quanto interessante: l'idea di creare in Umbria la prima impresa nel settore delle biotecnologie.

E&CB si inserisce nel settore che utilizza sistemi biologici, organismi viventi o derivati di questi per produrre o modificare prodotti o processi per fini specifici. Una sorta di ‘uovo di Colombo', il famoso navigatore genovese che inaspettatamente nel XV secolo scoprì l'America aprendo le porte al nuovo mondo. Alcune forme di biotecnologia sono presenti già nell'antichità e utili ad armonizzare il ruolo dei microrganismi. Ne sono esempi concreti l'uso dei batteri lattici e lieviti per ottenere la lievitazione del pane, oppure il caglio per produrre il formaggio fino ai processi fermentativi di birra e vino.

Il progetto E&CB, che ha una notevole carica innovativa, da un lato risponde ad esigenze di mercato specifiche, dall'altro consente di valorizzare le competenze presenti in ambito universitario nei campi della Chimica, Biochimica e Microbiologia, coniugandole con esperienze imprenditoriali. L'idea d'impresa prevede, infatti, un'attività nella produzione e nella vendita di prodotti di punta quali enzimi e microrganismi e nella cessione di know-how tecnologico. Gli enzimi potranno trovare impiego in molteplici settori, tra cui il tessile, l'alimentare e della detergenza, mentre i cocktail di microrganismi potranno essere utilizzati nel ripristino ambientale dei siti inquinati, nel trattamento dei rifiuti, ma anche per i prodotti da forno (lieviti).

Il mercato di riferimento di E&CB relativo agli enzimi, nel 2011 in Italia, è stato di 112 milioni di euro, con un tasso di crescita del 5% l'anno, mentre per quanto riguarda i prodotti biotech e la cessione di know how il mercato è stato di 160 milioni di euro con un tasso di crescita  dell'uno-due % previsto per i prossimi tre anni.

I potenziali clienti sono, pertanto, le imprese che utilizzano processi biotecnologici su scala industriale. Per quanto riguarda l'Umbria e, nelle immediate vicinanze Toscana e Marche, i candidabili interlocutori di E&CB sono i forti settori degli oli e grassi, dei prodotti da forno, dei derivati lattiero caseari, del vino e della concia delle pelli.

«La fase che stiamo vivendo - sottolinea la professoressa Carla Emiliani - riguarda il processo di selezione del  settore nel quale far nascere la nuova impresa. L'idea di creare un'impresa nel settore delle biotecnoclogie ha suscitato immediatamente entusiasmo e ammirazione, dentro e fuori l'Ateneo. Ora, siamo chiamati a scegliere il percorso più adatto perché il progetto diventi realtà. La strada che vogliamo percorrere dovrà valorizzare i risultati della ricerca scientifica nel campo delle biotecnologie, portando questa preziosa esperienza all'interno del mondo economico e delle imprese».

Al fine di concretizzare il progetto imprenditoriale, il team di E&CB sta lavorando su due direttrici: una giuridico-formale per il perfezionamento della  procedura di costituzione di una società di capitale; l'altra per avviare attività volte a costruire un importante network relazionale di soggetti e contatti, fondamentale per il futuro sviluppo della catena di commercializzazione e distribuzione dei prodotti.

Il progetto è stato messo a punto da un gruppo di docenti ricercatori, dottorandi e imprenditori così composto: ing. Domenico Astarita, prof. Gianluigi Cardinali, dott. Benedetta Carlotti, dott. Manlio Di Cristina, prof. Fausto Elisei, prof. Carla Emiliani, prof. Raimondo Germani, dott. Alessandro Magini, dott. Alice Polchi, dott. Mario Polidoro, dott. Brunella Tancini, dott. Lorena Urbanelli e la Società PEC s.r.l..

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