[11/03/2013] News

Corea: tensione alle stelle

Al via le esercitazioni Usa-Corea del sud e Pyongyang minaccia l’attacco nucleare

Il ministero sudcoreano per l'unificazione ha annunciato oggi che la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc), ha dato seguito alle sue minacce ed ha tagliato la linea telefonica di emergenza, il "telefono rosso", che  rappresenta l'unico collegamento tra Nord e Sud  e che serviva ad affrontare i problemi nella zona smilitarizzata che divide i due Paesi. Proprio oggi Corea del sud ed Usa  hanno avviato le manovre militari congiunte "Key Resolve", che dovrebbero terminare il 21 marzo, il tutto all'interno delle  esercitazioni annuali "Foal Eagle" partite a inizio del mese e destinate a chiudersi a fine aprile ed  ignorando i bellicosi avvertimenti di Pyongyang che da oggi considera nullo l'accordo di armistizio che ha messo fine alla guerra di Corea(1950-53), senza però che sia mai stato firmato un trattato di pace.

La tensione nella penisola coreana è schizzata alle stelle dopo il test nucleare effettuato dal regime nazional-stalinista del Nord il 12 febbraio e si è ancora acuita con le nuove sanzioni contro Pyongyang imposte dall'Onu.

La presenza ai suoi confini di 100.000 soldati sudcoreani e di 3.500 statunitensi ha ingigantito la paranoia della dittatura nordcoreana. Secondo l'agenzia sudcoreana Yonhap, le manovre congiunte son il preludio al fatto che Seoul «Si prepara a riprendere il controllo operativo delle forze armate in tempo di guerra (Opcon) da Washington a fine 2015».

Oggi la Corea del Nord ha intimato a Washington e a Seul di fermare le manovre militari, o scatterà l'attacco. Il regime ha comunicato che gruppi militari di prima linea, unità antiaeree e strategiche di missili e armi nucleari in Corea del Nord sono «Nello stadio finale di guerra a tutto campo, in attesa dell'ordine di attacco» e il Rodong Sinmun,  l'organo ufficiale del  Partito dei Lavoratori, scrive che se scoppia una guerra, «I regimi fantoccio negli Stati Uniti e nella Corea del Sud saranno trasformati in un mare di fuoco in un batter d'occhio».  

La tensione è altissima dopo la minaccia di un attacco nucleare da parte dei nordcoreani e i sudcoreani ammettono che  i rischi d'incidente sono altissimi: basterebbe il lancio di missili a corto raggio o di altre provocazioni delle Rpdc durante le esercitazioni per far scatenare una catena di rappresaglie e contro-rappresaglie che potrebbe riportare la Corea ad una guerra che questa volta potrebbe essere anche atomica.

Il primo giorno di Key Resolve nel Mar del Giappone ha visto il dispiegamento di sottomarini della Marina Militare sudcoreana, ed aerei da ricognizione Usa ed una fonte sudcoreana ha sottolineato che «L'obiettivo delle esercitazioni è  il controllo della prontezza di opposizione a minacce nemiche».  La Corea del Nord ha già detto di considerare le manovre militari «Una provocazione e un piano per  una vera e propria invasione», mentre il Rodong Sinmun, ribadisce che la Corea del Nord considera «Completamente nullo da oggi» l'armistizio del 1953 con la Corea del Sud.

Di fronte all'escalation della tensione il grande fratello dei nordcoreani, la Cina, addolcisce il durissimo giudizio sull'avventurismo nucleare di Pyongyang ed annuncia che non abbandonerà i compagni della Corea del Nord, nonostante abbia votato le nuove sanzioni del Consiglio di sicurezza Onu che hanno fatto tanto arrabbiare Kim Jon-un  (nella foto) il giovane leader  della dittatura militar-comunista-dinastica nordcoreana.

Dopo aver usato toni molto duri nei giorni scorsi, il ministro degli esteri cinese Yang Jiechi, in una conferenza stampa a Pechino, ha detto che «L'embargo non indica la strada giusta per uscire dalla crisi. Il nostro sostegno alle decisioni della comunità  internazionale non deve essere interpretato come un cambiamento di base dell'atteggiamento di Pechino nei confronti di Pyongyang». E' chiaro che Pechino teme una frana del regime ai suoi confini nord-orientali che avrebbe conseguenza incalcolabili e, dopo aver rivolto u monito alla Corea del Nord, invitandola alla calma e alla moderazione, ora cerca di non mollare Pyongyang che agita lo spettro di una guerra nucleare che la Cina ed il mondo non si possono permettere.

E' chiaro che la Cina non può lasciare in mano agli americani il pallino del dossier coreano, bisognerà capire quanto la fazione "cinese" a Pyongyang è ancora in grado di controllare un regime che sembra ormai completamente fuori controllo.

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