[11/03/2013] News toscana

"Evasi fiscali", il teatro delle tasse. Perché è giusto pagarle

Teatro civile e teatro didattico insieme per le nuove generazioni

"Pagare le tasse è bello", affermava l'ex ministro dell'Economia Padoa-Schioppa nel lontano 2007 quando la crisi economico-finanziaria si subodorava ma non era ancora deflagrata. L'affermazione e di conseguenza il governo di centro-sinistra  furono attaccati  degli avversari politici e non piacque a molti cittadini. Di fatto, l'anno successivo si registrò la grande vittoria alle elezioni di Berlusconi con il solito slogan "meno tasse per tutti". Oggi, 5 anni di crisi economica e le lacrime e sangue imposte dai governi che si sono succeduti (anche il governo Berlusconi ha dovuto fare i conti con la realtà) per tenere in piedi la baracca e rispettare gli impegni con l'Europa, renderebbero quella frase praticamente impronunciabile.

Eppure la spiegazione data dal ministro del governo Prodi è sempre valida ed è alla base di un Paese democratico: le tasse servono per contribuire tutti alla salvaguardia di beni indispensabili come la salute,  l'istruzione, l'ambiente, la sicurezza, i servizi sociali. Cioè a mantenere il welfare e tutti i servizi di interesse generale. Questa finalità - con le lacerazioni sociali che stiamo vivendo, la mancanza di lavoro, l'iniquità sempre più esasperata, le "ruberie" di pochi sui beni della collettività, l'evasione fiscale - rischia di essere dimenticata.

Anche se il quadro attuale non è certo incoraggiante è giusto guardare con speranza al futuro investendo sui giovani, in modo che i cittadini di domani possano essere migliori e più consapevoli di quelli di oggi. In tal senso è molto positiva la riproposizione da parte della Regione Toscana  assieme a Pupi e Fresedde e il teatro di Rifredi, di  "Evasi fiscali", i blitz teatrali sull'evasione fiscale giunti ormai al terzo anno. Si tratta di un testo con Carlo Monni e Andrea Bruno Savelli, scritto da quest'ultimo assieme ad Angelo Savelli con la consulenza tecnica del tenente della guardia di Finanza Francesco Lenti, finanziato nella messa in scena dall'assessorato al bilancio della Regione. Il progetto che ha come filo conduttore il tema della legalità e del rispetto delle regole sarà realizzato nelle scuole superiori di tutta la Toscana.

«Perché combattere il malcostume dell'illegalità economica è in fondo una questione anche di educazione - ha sottolineato l'assessore al bilancio della Toscana, Riccardo Nencini - Gli adolescenti di oggi sono i contribuenti di domani. La responsabilità sociale non ha età e un testo teatrale creativo può funzionare meglio di molti altri strumenti per spiegare ai giovani che chi non paga le tasse non è un furbo ma qualcuno che, con lavoro al nero, finti stage o ancor peggio sfruttamento del lavoro minorile, ruba il loro presente e un pezzo del loro futuro, contribuendo ad impoverire lo Stato e tagliare scuola e servizi».

Dopo  ogni rappresentazione teatrale il progetto prevede l'intervento finale di un rappresentante della Guardia di Finanza, che racconta ai ragazzi alcuni reali episodi di lotta all'evasione e alla frode e come si combatta quotidianamente questa piaga. «L'evasione fiscale è un fenomeno talmente diffuso che i 2700 finanzieri al lavoro ogni giorno in Toscana e gli impiegati dell'Agenzia delle Entrate da soli non bastano- ha spiegato il generale del comando toscano della Guardia di Finanza Giuseppe Vicanolo - All'azione di contrasto va affiancata un'azione di prevenzione. Occorre lavorare sulla mentalità e la cultura. A questo serve lo spettacolo. Ed occorre anche che i cittadini facciano la loro parte: a cominciar dallo scontrino e la ricevuta fiscale che va chiesta ogni volta o pagando con bancomat o carta di credito».

Ancor prima di discutere di opportunità sul trovare alternative o adeguamenti alla tassazione del lavoro, introducendo ad esempio una tassazione ambientale incisiva - a nostro avviso opportuna e del resto suggerita dall'Europa - che consentirebbe tra l'alto di migliorare la qualità della vita dei cittadini, si affronta in questo caso un passaggio che sta a monte: la sensibilizzazione verso il rispetto delle regole, che significa individuazione dei propri confini e rispetto di quelli altrui.  «Le segnalazioni al 117 in Toscana sono i passate da 700 nel 2012 a duemila nel 2012», ha concluso il generale: segno che forse qualcosa sta a cambiando.

Il canovaccio su cui si muove lo spettacolo è un dialogo a due dove naturalmente c'è spazio ogni volta anche per l'improvvisazione, in cui si insegna ai ragazzi che senza tasse non potrebbero esserci tanti servizi, che è giusto ridurre gli sprechi della pubblica amministrazione ma che non bisogna generalizzare, che la democrazia ha comunque i suoi costi e che se tutti pagassero (oggi almeno il 17,5% della ricchezza prodotta in Italia sfugge alla tassazione) le tasse potrebbero anche diminuire.  

Gli spettacoli nelle scuole della terza edizione di "Evasi fiscali" sono iniziate la scorsa settimana. Il 4 marzo è stata la volta dell'istituto tecnico industriale Buzzi a Prato, poi il liceo classico "Galilei" e l'istituto paritario "Dante Alighieri a Firenze, il liceo "Rodari" di nuovo a Prato, il liceo e istituto "Montale" di Pontedera e il liceo artistico di Porta Romana a Firenze. Oggi alle 9.30 lo spettacolo è stato presentato al liceo artistico Petrocchi a Pistoia, domani tocca al liceo Copernico a Prato e mercoledì all'Iti e liceo Galilei a Viareggio. Dopo mercoledì la tourneé dei blitz teatrali proseguirà con l'istituto paritario "Dante Alighieri" di Firenze ( 14 marzo), l'Itg "Calamandrei" di Sesto Fiorentino (15 marzo), l'Ipsar "Saffi" di Firenze (16 marzo), l'Iti "Leonardo da Vinci" di Firenze (19 marzo), il liceo scientifico Gramsci di Firenze (20 marzo), il liceo "Le mantellate" di Pistoia (21 marzo), ancora l'Iti Buzzi di Prato (22 marzo), il liceo scientifico "Pontormo" di Empoli (23 marzo), l'Ipia Marconi di San Giovanni Valdarno in provincia di Arezzo (il 25 marzo, con un doppio spettacolo).Sono 19 repliche in tutto da qui alla fine dell'anno scolastico, che coinvolgeranno 81 classi di sei diverse province e 1723 studenti. Altre (ma il calendario è ancora da ultimare) seguiranno ad ottobre.

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