
[12/03/2013] News toscana
La riqualificazione industriale non c'è stata, l'avvio di un progetto di green economy nemmeno, ma ora si rischia che la vicenda dalla Ex Electrolux di Scandicci si trasformi in un disastro sociale più grave di quanto già avvenuto fino ad oggi.
«E' sempre più drammatica la situazione degli ex lavoratori di Isi, la fabbrica di pannelli solari che doveva nascere nello stabilimento ex Electrolux di Scandicci e che invece è miseramente fallita tre anni fa - hanno dichiarato i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi che da sempre hanno seguito la vertenza - Su 370 soltanto 30 hanno trovato un lavoro sicuro. Gli altri sono in cassa integrazione (che scade a marzo 2013). Qualche speranza si era accesa dopo la prima asta, vinta nell'ottobre 2011 dalla Easy Green. Ma poi la società non versò in tempo i 12,5 milioni con cui si era aggiudicata la fabbrica, e l'assegnazione fu revocata. E la seconda asta, nell'estate 2012, andò deserta. Così come non si è visto ombra di pretendenti alla terza asta sulla ex ISI».
I due consiglieri spiegano che la sensazione di molti lavoratori e anche dei rappresentanti sindacali, è che dopo l'ennesima asta andata deserta, si attenda che arrivi la mobilità per buona parte dei lavoratori, anche se per 150 di loro, ciò non sarà possibile ovvero non avranno il sussidio di mobilità perché sono rimasti a gestire il lavoro di fine Electrolux e quindi non hanno fatto a tempo a maturare sei mesi in Isi: «150 lavoratori fregati due volte» hanno commentato i consiglieri. Lavoratori e sindacati lamentano l'assenza delle istituzioni, e la sparizioni degli imprenditori che pur nel dissestato percorso progettuale, con le loro proposte, avevano alimentato qualche speranza.
«Sono i lavoratori che chiedono ancora una volta di non essere dimenticati, reclamando visibilità serietà coerenza da parte di tutti i loro interlocutori svaniti come neve al sole- hanno aggiunto Calò e Verdi- Anche se c'è forte preoccupazione a fronte dell'insostenibile precarietà gli operai vogliono uscire dall'isolamento e dal silenzio che è calato sulla vicenda, anzi molti temono che la strategia sia quella di far addormentare la vertenza, perché si dimentichi». A fronte di questo quadro i due consiglieri provinciali di Rifondazione comunista hanno lanciato un appello alle istituzioni e chiesto al presidente della provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire sulla vicenda che riguarda la mancata reindustrializzazione della ex ISI, della situazione relativa agli ammortizzatori sociali, e di tutti i progetti di ripresa delle attività industriali che erano stati annunciati.
«Chiediamo di sapere tutti gli sviluppi inerenti la vertenza e soprattutto il lavoro svolto in questi ultimi tempi dal tavoli istituzionale regionale, del quale fa parte anche la provincia di Firenze e quali altre iniziative, a seguito del fallimento della terza asta, intendono adottare la Regione Toscana, la provincia di Firenze, il comune di Scandicci a sostegno dei lavoratori ex ISI e se è in previsione un nuovo incontro tra le parti», hanno concluso Calò e Verdi.