
[13/03/2013] News
Ricercatori di Stanford delineano un futuro ad energia alternativa per New York
Il governatore di New York, Andrew Cuomo, presto dovrà decidere se approvare la fratturazione idraulica, il fracking per estrarre gas di scisto dal sottosuolo del suo Stato dove fino ad oggi non era stata proposta nessuna alternativa alle trivellazioni gasiere. A colmare questa lacuna ci ha pensato però uno studio della Stanford University che dimostra che è tecnicamente ed economicamente fattibile alimentare New York con energia eolica, idroelettrica e solare (wind, water and sunlight - Wws).
Il piano dell'università statunitense, che verrà integralmente pubblicato su Energy Policy ,«Indica la strada per un approvvigionamento energetico sostenibile, economico e affidabile che crea posti di lavoro locali e risparmia miliardi di dollari dello stato in costi legati all'inquinamento».
Mark Z. Jacobson, senior fellow allo Stanford Woods institute for the environment ed al Precourt institute for energy, ha redatto lo studio insieme ad un team de i ricercatori della Cornell University e dell'Università di California-Davis, ed è convinto che «Il passaggio all'eolico, all'acqua ed al sole è possibile, stabilizzerà i costi dell'energia e produrrà posti di lavoro riducendo al tempo stesso i danni alla salute ed al clima».
Si tratta del primo studio che sviluppa un piano per soddisfare tutti i bisogni energetici di uno Stato Usa, dai trasporti all'energia elettrica, dall'industria al riscaldamento e raffreddamento, con energie rinnovabili; inoltre calcola il numero dei nuovi impianti e posti di lavoro creati, la quantità di aree terrestri e marittime richieste e le politiche necessarie per questo gigantesco cambiamento infrastrutturale. Lo studio presenta anche nuovi calcoli sulla mortalità da inquinamento atmosferico e l'impatto sulla morbilità e i costi che emergono da anni di dati sulla qualità dell'aria.
Lo studio conclude: «Mentre una conversione Wws può comportare aumenti iniziali di costi di capitale, come ad esempio il costo della costruzione di centrali elettriche ad energie rinnovabili, questi costi sarebbero più che compensati nel corso del tempo con l'eliminazione dei costi del carburante». Alla fine, grazie a questo risparmio, il consumo energetico a New York diminuirebbe di circa il 37%, stabilizzando i prezzi «In quanto i costi del carburante sono pari a zero». Sarebbe anche possibile un guadagno netto di posti di lavoro nell'industria, nell'impiantistica e nella tecnologia, perché quasi tutta l'energia di New York sarebbe prodotta all'interno dello Stato.
Secondo i calcoli dei ricercatori, nel 2030 la domanda di energia a New York per tutti i settori (elettricità, trasporti, riscaldamento/raffreddamento, industria) potrebbe essere coperta da: 4.020 turbine eoliche onshore da 5 megawatt; 12.770 pale eoliche off-shore da 5 MW; 387 impianti a concentrazione solare da 100 MW; 828 centrali fotovoltaiche da 50 MW; 5 milioni di impianti fotovoltaici residenziali sui tetti da 100 kilowatt; 36 impianti geotermici da 100 MW; 910 impianti per l'energia dalle onde da 0,75 MW; 2.600 turbine che sfruttno le maree da 1 MW; 7 centrali idroelettriche da 1.300 MW, la maggior parte già esistenti
Lo studio evidenzia che «Se New York passasse alle Wws, i decessi correlati all'inquinamento dell'aria si ridurrebbero di circa 4.000 ogni anno e lo Stato risparmierebbe circa 33 miliardi di dollari ogni anno in costi sanitari connessi, il 3% del prodotto interno lordo dello Stato. Un risparmio che da solo ripagherebbe le infrastrutture necessarie per la nuova energia in circa 17 anni, o in circa 10 anni nel caso venga contabilizzata la vendita annua di energia elettrica». Inoltre la diminuzione delle emissioni di gas serra ridurrebbe di circa 3,2 miliardi dollari all'anno i costi del cambiamento climatico previsti per gli Usa entro il 2050, come per i danni provocati dall'erosione costiera, dagli eventi meteorologici estremi -.
Attualmente, quasi tutta l'energia di New York proviene dalle importazioni di petrolio, carbone e gas, con la rivoluzione proposta, il 40% dell'energia dello Stato verrebbe dall'eolico, il 38% dal solare ed il resto da un mix di energia idroelettrica, geotermica, maree ed onde. Per garantire l'affidabilità della rete, il piano delinea diversi metodi per adeguare l'offerta di energia rinnovabile alla domanda e per appianare la variabilità delle risorse Wws, compresi un sistema di gestione della rete energetica e dei picchi produttivi per minimizzare i periodi nei quali l'energia disponibile potrebbe essere inferiore alla domanda.
Tutte le auto che circoleranno a New York sarebbero elettriche e/o ad idrogeno. Il riscaldamento sarebbe assicurato da pompe di calore, pompe di calore geotermiche, scambiatori di calore ed altri dispositivi in grado di sostituire il gas naturale e il petrolio per il riscaldamento e l'aria condizionata. Lo stesso avverrebbe per l'acqua "sanitaria", prevedendo l'utilizzo anche del solare, mentre le temperature elevate per processi industriali verrebbero ottenute con l'elettricità e l'idrogeno.
Gli autori dello studio stanno sviluppando piani simili per altri Stati Usa, tra i quali la California e Washington ed assicurano di non aver ricevuto per questo studio nessun finanziamento da qualsiasi gruppo di interesse, società o ente governativo.
Uno degli autori, Robert Howarth, che insegna ecologia e biologia ambientale alla Cornell University, ha detto: «Dobbiamo essere ambiziosi se vogliamo promuovere l'indipendenza energetica e ridurre il global warming» ed Anthony Ingraffea, un professore di ingegneria della Cornell, conclude: «L'economia di questo piano è sensata. Ora tocca alla sfera politica».