[14/03/2013] News

Questione di cervello: ecco perché i Neanderthal si sono estinti

Un’altra smentita del razzismo “nordico”

La misteriosa storia dell'estinzione dei Neanderthal è anche storia della nostra specie, gli uomini moderni. Questi nostri fratelli con i quali abbiamo convissuto li conosciamo da fossili risalenti al Pleistocene, ritrovati in Europa e nell'Asia centrale. Secondo una nuova ricerca (New insights into differences in brain organization between Neanderthals and anatomically modern humans),  condotta da Eiluned Pearce e da Robin Dunbar dell'università di Oxford e da Chris Stringer del Museo di storia naturale di Londra e pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, i grandi cervelli dei Neanderthal erano diversi dai nostri perché si erano adattati per consentire loro di vedere meglio e mantenere corpi più massicci e grandi più o meno come quelli dell'Homo sapiens che li avrebbe rapidamente soppiantati. I risultati sono sorprendenti e sono un durissimo e definitivo colpo alle aberranti teorie razziste. La realtà è che: siamo più intelligenti perché veniamo dall'Africa.

La struttura cerebrale di questi nostri antichi parenti desunta dai fossili suggerisce che fosse piuttosto diversa da quella degli uomini moderni e che grandi aree del cervello Neanderthal fossero dedicate alla visione ed al movimento, lasciando meno spazio al pensiero più alto del livello richiesto per formare i grandi gruppi sociali. Gli scienziati britannici scrivono: «Si pensa che la capacità cranica dei Neanderthal fosse grande come quella degli esseri umani moderni, forse più grande, indicando che pure la loro dimensione del cervello potesse essere paragonabile, o superiore». Nel 2008 un team di ricercatori ha realizzato al computer  uno studio tridimensionale di bambini di Neanderthal, basato su fossili trovati in Russia e in Siria, che ha dimostrato che i cervelli umani di Neanderthal e di Homo sapiens alla nascita avevano le stesse dimensioni, ma con l'età adulta, il cervello Neanderthal diventava più grande del cervello umano moderno. 

Il nuovo studio ha analizzato fossili risalenti a 27.000 - 75.000 anni fa, provenienti in  gran parte dell'Europa e del Vicino Oriente e, per esaminare le dimensioni e l'organizzazione del cervello, i ricercatori hanno confrontato i teschi di 32 esseri umani anatomicamente moderni e di 13 Neanderthal. In un sottogruppo di questi fossili, hanno scoperto che i Neanderthal avevano orbite ed occhi molto più grandi degli Homo sapiens, poi hanno calcolato la dimensione standard dei cervelli fossili rispetto alla massa corporea ed all'elaborazione visiva e sono così stati in grado di confrontare la quantità di cervello rimasta per altre funzioni cognitive. 

Il razzismo xenofobo nordico aveva già vacillato quando in precedenti ricerche degli scienziati di Oxford avevano dimostrato  che gli esseri umani moderni che vivono a latitudini più alte hanno evoluto più grandi aree del cervello dedicate alla vista per far fronte ai bassi livelli di luce. Questo studio, basandosi su quella ricerca, suggerisce che i Neanderthal avessero probabilmente occhi più grandi dei Sapiens perché si erano evoluti in Europa, mentre gli esseri umani contemporanei avevano raggiunto le nostre latitudini solo da poco provenendo dall'Africa. 

Pearce, dell'Institute of cognitive and evolutionary anthropology dell'università di Oxford, ha spiegato che «Dal momento che gli uomini di Neanderthal si sono  evoluti ad alte latitudini ed avevano anche corpi più grandi dei moderni esseri umani, più cervello dei Neanderthal sarebbe stato dedicato alla vista ed al controllo del corpo, lasciando meno cervello ad altre funzioni, come il social networking. I piccoli gruppi sociali avrebbe potuto rendere i Neanderthal meno in grado di far fronte alle difficoltà dei loro duri ambienti difficili eurasiatici, perché avrebbero avuto meno bisogno di amici per aiutarli nel momento del bisogno. Nel complesso, le differenze di organizzazione del cervello e della cognizione sociale può far percorrere un lungo tratto di strada per spiegare perché gli uomini di Neanderthal si estinsero, mentre gli esseri umani moderni sono sopravvissuti».  

Stringer, research leader per l'origine umana al Museo di storia naturale di Londra, sottolinea che «I grandi cervelli di uomini di Neanderthal sono stati una fonte di dibattito a partire dal momento delle prime scoperte fossili di questo gruppo, ma ogni idea reale sulla  "qualità" del loro cervello è sempre stata molto problematica. Quindi la discussione si è incentrata sulla loro cultura materiale e sul loro presunto stile di vita come segni indiretti del livello di complessità del loro cervello in confronto al nostro. Il nostro studio fornisce un approccio più diretto per valutare quanto del loro cervello fosse dedicato alle funzioni cognitive, tra le quali la regolazione della dimensione del gruppo sociale, una dimensione inferiore di queste seconde avrebbe avuto conseguenze sul loro livello di complessità sociale e sulla loro capacità di creare, conservare e sviluppare le innovazioni».

Dunbar conclude: «Avere meno cervello a disposizione per gestire la sfera sociale ha profonde implicazioni sulla capacità dell'uomo di Neanderthal di mantenere reti commerciali estese e, probabilmente, lo ha anche portato ad avere una cultura materiale meno sviluppata, il che potrebbe averli lasciati più esposti degli uomini moderni di fronte alle sfide ecologiche dell'era glaciale».

Anche se il rapporto tra le dimensioni assolute del cervello e le capacità cognitive superiori è stato a lungo controverso, questo nuovo studio potrebbe spiegare perché la cultura Neanderthal appare meno sviluppata di quella dei primi esseri umani moderni, per esempio riguardo al simbolismo, alla decorazione ed all'arte.  Il comportamento dei Neanderthal è molto studiato e le teorie fioriscono: si sa che utilizzavano strumenti abbastanza sofisticati, che avevano un linguaggio (la cui natura è discussa) e che formavano piccoli gruppi sociali, ma quel che emerge è che l'evoluzione aveva meglio attrezzato il cervello dei nostri progenitori neri ed africani di quello dei grandi e pallidi Neanderthal eurasiatici e che dobbiamo a quei nomadi sociali africani se la specie Homo sapiens ha avuto tanto successo.

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