
[18/03/2013] News
Il tradimento delle promesse elettorali del nuovo presidente cipriota Nicos Anastasiadis
Secondo quanto ha rivelato la televisione cipriota Sigma TV, Gazprom, il gigante monopolista statale russo del gas, «Ha proposto alle autorità cipriote un sostegno finanziario in cambio di licenze di prospezione nella Zona economica esclusiva di Cipro».
La televisione cipriota, subito ripresa dall'agenzia russa Ria Novosti, ha detto che Gazprom ha inviato una lettera con l'offerta al nuovo presidente di Cipro, Nicos Anastasiadis: «Il gruppo propone di concedere un aiuto alle organizzazioni finanziarie cipriote, il che permetterebbe a Nicosia di non sottostare alle condizioni drastiche imposte dai suoi creditori internazionali».
L'offerta di Gazprom non fa i conti con diversi problemi: la Zona economica esclusiva di Cipro non è riconosciuta dalla parte turca dell'Isola, secessionista e che ha dichiarato l'indipendenza, dalla stessa Turchia che occupa militarmente più di un terzo di Cipro ed anche da Israele, che rivendica parte della Zona esclusiva come propria e che ha già grandi progetti di sfruttamento dei giacimenti di gas scoperti di recente nel Mediterraneo orientale. Inoltre la stessa Ria Novosti scrive oggi che fonti vicine al governo cipriota dicono che «Anastasiadis non ha l'intenzione di esaminare la proposta di Gazprom e conta sempre sui prestiti europei».Forse anche per questo, il portavoce Gazprom, Serghiei Kuprianov, ha precisato di non aver proposto aiuti finanziari a Cipro in cambio di licenze di esplorazione.
I russi sono molto interessati a quel che succede in questo piccolo Paese di circa un milione di abitanti perché Cipro è considerato come il "paradiso fiscale" privilegiato dell'oligarchia russa e secondo il presidente dell'Associazione delle banche regionali della Russia, Anatoli Aksakov, «La tassa prevista per il piano di salvataggio di Cipro rischia di colpire duramente gli averi russi nell'Isola, che raggiungono almeno i 20 miliardi di dollari». Secondo Moody's,il costo per le banche russe che cooperano con il governo di Nicosia e le società russe registrate a Cipro potrebbe essere molto superiore: tra i 43 e i 53 miliardi di euro.
Oggi è intervenuto addirittura il presidente russo Vladimir Putin. Il suo portavoce . Il suo Dmitri Peskov ha detto che secondo Putin la tassa sui depositi bancari a Cipro «Sarebbe ingiusta, non professionale e pericolosa».
A Cipro la situazione è tesissima e la gente sta cercando di ritirare i risparmi dalle banche dopo che Anastasiadis, con un voltafaccia clamoroso, ha provvisoriamente accettato di imporre una tassa eccezionale del 6,75 % su tutti i depositi bancari sotto i 100.000 euro e del 9,9 % al di sopra di questa cifra, in cambio di un prestito di 10 miliardi di euro dall'Unione europea. Oggi il parlamento di Nicosia dovrebbe ratificare questa misura che i ciprioti vedono come un vero e proprio tradimento dopo che il 24 febbraio avevano eletto con ben il 57,5% dei voti Nicos Anastasiadis e lasciato al candidato della sinistra Stavros Malas al 42.5%. Infatti la campagna elettorale del neopresidente cipriota fa impallidire la proposta di risarcimento dell'Imu di Silvio Berlusconi. Anastasiadis aveva accusato il governo dell'ex presidente Dimitris Christofias e del suo partito comunista Akel di aver portato Cipro alla bancarotta anche per gli stretti legami con gli ex compagni russi ed aveva promesso rigore, vantando forti amicizie con i governi di centro-destra europei, in particolare con la Germania di Angela Merkel, che gli avrebbero permesso di non mettere le mani nelle tasche dei ciprioti. Alla fine i suoi amici conservatori gli hanno imposto di mettere le mani direttamente sui conti correnti.
Le misure per salvare Cipro dalla bancarotta non sembrerebbero così draconiane come quelle che hanno messo in ginocchio la Grecia, ma ora si annunciano pesanti tagli al settore pubblico ed ai servizi.
Con questo accordo il debito cipriota scenderà a circa il 100% del Pil, quello della Grecia, nonostante la cura da cavallo, è salito al 160%, Ue e centro-destra cipriota presentano questo mix di tasse e privatizzazioni come l'unica possibilità di prendere una boccata d'aria e dicono che l'alternativa sarebbe quella di un'uscita di Cipro dall'euro, dimostrando così che l'adesione alla moneta unica non è "irreversibile", con un tracollo economico che annichilirebbe questo piccoli Stato
Però i ciprioti si ricordano bene che solo qualche giorno fa, in campagna elettorale, il presidente Anastasiades aveva esplicitamente promesso che i depositanti bancari dei cittadini erano al sicuro, mentre ora si ritrovano tassati e con la prospettiva di anni di austerità. Quel che è peggio è che i depositi inferiori ai 100.000 euro dovrebbero essere protetti dal diritto comunitario. Le banche cipriote hanno anche congelato circa 5,8 miliardi di euro, imponendo controlli sui capitali che sembrerebbero illeciti in base alle regole del mercato unico, probabilmente si tratta del tesoretto dei russi e di altre operazioni finanziarie illegali. Una situazione che sembra pura dinamite politica.
Oggi Anastasiades rischia di non avere la maggioranza in Parlamento, visto che dispone di 28 deputati su 56 (ma potrebbe arrivare a una trentina), per questo il presidente cipriota ha avvertito i partiti che per Cipro ci sarebbe «Un collasso completo con una possibile uscita dall'euro».
Intanto la gente arrabbiata fa la fila davanti ai bancomat per ritirare dalle banche cipriote tutto quel che può e non si sa cosa succederà quando le banche riapriranno (Il governo h esteso la festività nazionale di oggi anche a martedì e mercoledì) e in molti temono che il contagio dalla piccola Cipro si estenda anche ad altri Paesi della zona euro, mentre i leader dell'Ue si sgolano nel promettere che non verranno toccati i depositi bancari in Paesi in crisi come l'Italia e la Spagna.