[20/03/2013] News

Il carbon capture and storage può mitigare i terremoti indotti dal fracking?

Lo studio "Mineral carbon sequestration and induced seismicity", finanziato dal Dipartimento dell'energia Usa e  pubblicato su Geophysical Research Letters parte dal fatto che «La sicurezza sismica delle attuali tecnologie per la cattura della CO2 è stata messa in discussione in numerose pubblicazioni whitepapers recenti». E' accertato il rischio provocato dall'iniezione di fluidi nel sottosuolo  per la fratturazione idraulica, ma secondo i ricercatori la  carbonatazione minerale può ridurre il rischio sismico: per questo lo stoccaggio minerale  è potenzialmente in grado di ridurre il rischio sismico causato al  pompaggio dei fluidi, facendo in modo che non superino i valori critici. La notizia sembra l'incubo degli ambientalisti: due tra le tecnologie più discusse: il fracking e il carbon capture and storage che si sostengono per diventare "sostenibili".

Secondo i  ricercatori della Yale University, il Ccs - o meglio l'iniezione di CO2 nelle cavità sotterranee - realizzato in un tipo di roccia vulcanica comune (reactive mafic rock),  offre un'alternativa molto più sicura. Iniettando il carbonio nelle rocce mafiche (o femiche, come le lave delle Hawaii), si provoca una reazione chimica che genera minerali di carbonio, creando il cosiddetto "mineral-trapping" un fenomeno che riduce la pressione del fluido, distribuisce il carico dello  stress, e aumenta l'attrito da  contatto di attrito, il che a sua volta minimizza rischio sismico.

Nel comune Ccs, il carbonio liquido viene iniettato negli acquiferi salini e nei giacimenti esauriti di petrolio o di gas, che esistono principalmente nelle rocce non reattive. Dave Bercovici, del Department of geology and geophysics, dell'università di Yale, che ha realizzato lo studio insieme alle sua collega  Viktoriya M. Yarushina, spiega che «Il nostro modello dimostra che questi nuovi minerali sono in grado di ridurre l'effetto delle pressioni del fluido e di ridurre o addirittura eliminare il rischio terremoto. Non solo i nuovi minerali di carbonato stoccano la CO2 in modo sicuro,  ma probabilmente  hanno anche il vantaggio di ridurre la pressione del fluido sui pori e la distribuzione dello stress nel sito di iniezione, e quindi entrambi mitigano il rischio sismico».

Quando la CO2 viene immagazzinata sotto terra, attraverso reazioni chimiche con le rocce il processo genera minerali di carbonato e aiuta a contrastare le condizioni che portano ai terremoti. Il modello realizzato dai ricercatori di Yale descrive l'effetto e aiuta a prevedere l'evoluzione delle tensioni che possono indurre terremoti, inoltre aiuta anche valutare se un "earthquake trigger" può essere ritardato o evitato.

Secondo la Yarushina «Studi recenti che mettono in dubbio la sicurezza del sequestro della CO2 potrebbero potenzialmente portare allo stallo o addirittura far terminare lo sviluppo delle tecnologie correlate, ma questi studi non hanno preso adeguatamente in considerazione lo stoccaggio minerale del carbonio. Sequestro della CO2 tramite cattura minerale non solo fornisce uno stoccaggio permanente, ma può anche eliminare gli effetti collaterali deleteri ed endemici degli altri  metodi di sequestro. Il nostro modello è semplice e, nella sua semplicità, robusto». 

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