[21/03/2013] News

Rifiuti del Lazio in discarica: la Commissione Ue deferisce l'Italia alla Corte di giustizia per trattamento inadeguato

Oggi la Commissione europea ha definitivamente deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia «Per non aver rispettato le prescrizioni della legislazione Ue in materia di rifiuti». La Commissione spiega che «A causa di un'interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane del concetto di un sufficiente trattamento dei rifiuti, la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione Ue. Le discariche che operano in violazione della legislazione Ue sui rifiuti costituiscono una grave minaccia per la salute umana e per l'ambiente». Per questo, su raccomandazione del commissario europeo all'ambiente, Janez Potočnik, «La Commissione ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue».

In una nota l'esecutivo europeo ricorda che «La direttiva sulle discariche di rifiuti stabilisce che i rifiuti da collocare in discarica devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni "processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero". Un'inchiesta europea ha rivelato che alcuni dei rifiuti urbani prodotti nel Lazio non sono trattati in impianti di trattamento meccanico-biologico (Mbt) prima della collocazione in discarica, perché il Lazio non dispone di una capacità sufficiente in questo settore. Di conseguenza, una parte dei rifiuti urbani collocati nella discarica di Malagrotta e in altre discariche del Lazio non subisce il trattamento appropriato, che dovrebbe includere un'adeguata cernita dei rifiuti in flussi di rifiuti e la stabilizzazione della loro parte organica».

La direttiva 1999/31/CE sulle discariche di rifiuti costituisce uno strumento fondamentale per prevenire o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente risultanti dalle discariche di rifiuti durante l'intero ciclo di vita della discarica.«Secondo tale direttiva - evidenzia la Commissione Ue - le discariche devono rispettare determinate condizioni per poter rimanere in funzione. La normativa mira a tutelare la salute umana e l'ambiente dagli effetti negativi della raccolta, del trasporto, del deposito, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti».

La commissione Ue sottolinea che, «Secondo le ultime informazioni fornite dalle autorità italiane, circa 735 000 tonnellate di rifiuti non subiscono il suddetto trattamento nella provincia di Roma ogni anno oltre a 120 000 tonnellate nella vicina provincia di Latina. L'Italia ritiene che i rifiuti collocati nelle discariche nelle province di Latina e Roma possano essere considerati "trattati", in quanto sono stati frantumati prima di essere interrati». Ma secondo la Commissione, «il fatto di frantumare o sminuzzare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non è sufficiente al fine di prevenire o ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull'ambiente e qualunque rischio che ne derivi per la salute umana (come richiesto sia dalla direttiva sulle discariche sia dalla direttiva quadro sui rifiuti), il trattamento deve comprendere anche una corretta selezione dei diversi flussi di rifiuti».

Alla luce di tutto questo, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora in data 17 giugno 2011 e un parere motivato in data 1° giugno 2012. Ed ora, dopo aver esaminato le risposte trasmesse dalle autorità italiane, la Commissione ha concluso che «Gli inadempimenti relativi al trattamento dei rifiuti nel Lazio continueranno probabilmente fino al 2015».

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