[25/03/2013] News toscana

Alluvioni in Toscana, grande manifestazione ad Albinia. Via libera dal governo ai fondi

Soddisfatta l’Uncem, Confagricoltura: «Danni enormi, quei fondi non bastano»

Oggi ad Albinia si è svolta una grande manifestazione che si è svolta oggi ad Albinia, promossa da tutte le associazioni di categoria, tra cui l'Organizzazione degli imprenditori agricoli di Grosseto, per sensibilizzare il governo e l'opinione pubblica sul problema. I manifestanti hanno chiesto al governo lo sblocco dei fondi, inseriti nella Finanziaria 2013 e quindi di fatto disponibili: in tutto 110 milioni di euro per le aree della Toscana disastrate. L'Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani (Uncem) della Toscana ha accolto con particolare soddisfazione il via libera al decreto governativo che ripartisce lo stanziamento di 250 milioni di euro previsto dalla legge di stabilità 2013. Infatti tra le regioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2012 la  Toscana sarà beneficiaria del finanziamento più consistente:  110,9 milioni di euro,  molto di pù di quanto toccato alle altre regioni (46,4 all'Umbria, 42,5 al Veneto, 11,5 alla Liguria, 10,7 alle Marche, 10,4 al Lazio, 8,8 all'Emilia Romagna, 1 alla Puglia, 0,8 a Bolzano).  A questo va aggiunto un secondo decreto previsto e dalla legge di stabilità, per la ripartizione di altri 105 milioni di euro, da erogarsi nel triennio 2013-2015 in favore delle Regioni colpite da calamità naturali negli anni precedenti, fra le quali le alluvioni in Liguria e Toscana del dicembre 2009-gennaio 2010.

Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, sottolinea: «E' un provvedimento che aspettavamo con ansia e non può che essere accolto con grande favore.  Adesso l'auspicio di tutti è che i tempi tecnici siano i più celeri possibili. Per quanto riguarda i Comuni, in base alle loro competenze, c'è fin da ora il massimo impegno a velocizzare ogni procedimento. Se i fondi per gli interventi resisi necessari dopo i fenomeni alluvionali erano, e tutt'ora sono, di straordinaria importanza per le comunità colpite dal maltempo, altrettanto importante è mettersi nelle condizioni, per il futuro, di limitare al massimo i possibili danni.  La natura ha le sue regole e limitarne gli eccessi è difficile se non impossibile. Resta il fatto che per quello che è umanamente possibile fare, dobbiamo dotarci di tutti gli strumenti per la difesa dell'ambiente e di chi lo abita. Serve ancora di più, e sempre più, un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico per la messa in sicurezza dei territori. Senza questo strumento ci troveremo sempre, ex post, a contare i danni, e anche i drammi, prodotti dall'eccezionalità di alcuni eventi atmosferici».

Alla manifestazione di Albinia il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha ricordato che «Sono trascorsi quattro mesi dall'alluvione che devastò la Toscana, in particolare la zona di Albinia, in Maremma,  ma ancora non si è intervenuti adeguatamente per ristorare i danni ed avviare la piena ripresa produttiva.  Nelle campagne le case rurali, le strutture ed i campi furono completamente allagati e devastati, con i corsi fluviali che esondarono rompendo gli argini. Si calcolarono danni enormi. Successivamente, a causa dei terreni impraticabili, non si è potuto neppure seminare, con perdita dei raccolti cerealicoli ed ora è a rischio anche la campagna del pomodoro, con perdite di reddito che vanno a sommarsi ai danni.  C'è anche da dire che il provvedimento non contempla i danni del settore agricolo. Oltre tutto 110 milioni, per l'intera Toscana, è una cifra insufficiente, tenendo presente che solo per il settore agricolo della Maremma i danni ammontano a 40 milioni di euro. Alle emergenze delle aziende ferite dai disastri ambientali,  in Toscana, come in Emilia per il recente terremoto, bisogna dedicare la massima attenzione, garantendo fondi e sostegni adeguati. Oggi più che mai bisogna occuparsi di problemi reali ed esigenze concrete delle imprese, lo ribadiamo anche in vista degli sviluppi politici prossimi, che ci attendiamo quanto più rapidi e stabili possibile».

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