 
					
				[02/04/2013] News toscana
Il latte materno contiene una bassa concentrazione di composti perfluorurati (almeno quello 
delle donne senesi), ed è quindi un alimento sicuro. A rilevarlo è uno studio condotto dal 
dipartimento di Scienze fisiche della Terra e dell'ambiente dell'università di Siena, che ha analizzato 
il latte di 49 donne residenti nel territorio senese, oltre a 81 campioni di alimenti.
I 
perfluorurati sono sostanze molto utilizzate nell'industria, sulle stoviglie come antiaderenti, nella 
tappezzeria, nell'abbigliamento (come antimacchia) e nei ritardanti di fiamma. I risultati evidenziati 
dalla ricerca svolta in territorio senese mostrano livelli tendenzialmente più bassi rispetto ai dati 
riportati per il resto d'Europa e la maggior parte dei campioni di latte materno non mostra 
contaminazione rilevabile.
I risultati sono confortanti anche per quanto riguarda l'analisi 
condotta su 81 campioni alimentari, acquistati nelle comuni reti di distribuzione, la cui 
contaminazione è risultata al di sotto della media europea.
Tra le sostanze analizzate, il 
pesce risulta maggiormente contaminato; decisamente inferiore la contaminazione nelle carni, nel 
latte e nei latticini. Infine, trascurabile è risultata la contaminazione nelle uova, nei cereali, nella 
frutta e nella verdura. «Nel corso dell'ultimo decennio abbiamo monitorato la presenza di molti 
inquinanti nella dieta e nel latte materno dell'area senese, ottenendo risultati confortanti, specie se 
confrontati con dati provenienti da altre parti d'Europa e del mondo- ha spiegato Cristiana Guerranti, 
coordinatrice della ricerca- In Italia ci sono pochissimi dati sull'esposizione umana a sostanze come il 
bisfenolo A, gli ftalati o i composti perfluorurati che abbiamo considerato in quest'ultimo studio. 
Credo che sia molto importante che questi risultati possano uscire dai circoli scientifici e raggiungere 
il grande pubblico, per renderlo consapevole in modo utile, senza creare allarmismi. In particolare, 
per quanto riguarda il latte materno, emergono sempre i suoi vantaggi e per confermarli anche in 
futuro occorre ridurre l'esposizione materna attraverso dieta e stili di vita corretti».
La 
ricerca è stata recentemente pubblicata dalla rivista internazionale "Food Chemistry" (Elsevier), ed è 
una delle poche condotte in Italia in questo ambito, nonostante i rischi associati alla presenza di 
composti perfluorurati. Lo studio, in parte finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, è 
stata condotta da Cristiana Guerranti, Guido Perra, Simonetta Corsolini e Silvano Focardi 
dell'università di Siena.