[04/04/2013] News

Francia: lo scandalo dei paradisi fiscali e Hollande. Trovate le differenze con l'Italia

Lo scandalo che rischia di travolgere il presidente francese François Hollande in Italia sarebbe
acqua fresca: si tratta di ministri e tesorieri di partito con conti all'estero e affari in paradisi fiscali.
Robetta per un Paese governato per anni da un signore che quei conti non si è nemmeno dato briga
di nasconderli tutti e che ha giustificato (quando non esaltato) l'evasione e l'elusione fiscale, dove il
principale partito dell'ex opposizione, il Pd, è invischiato in un affaire come quello del Monte dei
Paschi di Siena che fa impallidire i moralismi francesi e dove addirittura gli uomini di fiducia del
nuovo guru dell'onestà e della trasparenza investivano in resort ed aprivano società in un paradiso
fiscale come il Costa Rica.

In Francia, dove Hollande ha immediatamente tolto ogni incarico
all'ex ministro delle finanze  Jérôme Cahuzac (subito espulso dal Partito socialista) che ha confessato
di avere conti bancari in Svizzera e Singapore, sarebbe semplicemente inconcepibile che un gruppo
di Parlamentari della Repubblica invadessero un palazzo di giustizia per difendere il loro leader
accusato di reati molto più gravi.

Hollande  si è detto tradito da Cahuzac  e lo ha accusato
di aver ingannato «Il Capo dello Stato, il Governo, il Parlamento e, attraverso loro, tutta la Francia».
Da noi personaggi accusati di fatti ben più gravi dirigono partiti, partecipano alle formazioni delle
liste, siedono in Parlamento e discutono di moralità (degli altri) in televisione.

Ma dopo il
caso Cahuzac (il cui impatto potrebbe essere mitigato dal fatto che stanno emergendo conti
all'estero anche di politici di centro-destra), un nuovo affaire potrebbe mettere in grosse difficoltà
Hollande ed il suo governo:  il tesoriere della sua campagna elettorale, Jean Jacques Augier sarebbe
azionista di una holding finanziaria, di due società offshore alle Isola Cayman. A rivelarlo è il
giornale di riferimento dell'elettorato socialista e progressista francese, Le Monde, che afferma di
essersi procurato la documentazione grazie al consorzio di investigazione statunitense Icij e che
questa prova che Augier detiene, attraverso la sua holding Eurane, quote in una società chiamata
International Bookstore Llimited, che ha sede in uno dei tanti paradisi dei Caraibi, come Aruba, dove
Berlusconi ha ville ed investimenti. Inoltre Augier avrebbe partecipato anche a creare un'altra
società alle Cayman che poi è stata spostata ad Hongkong.

Le Monde ha sentito Augier che
non ha negato i fatti ma ha assicurato che in questi suoi investimenti «Non c'è nulla di illegale» ed ha
detto di non avere «Né conti bancari personali aperti alle Cayman, né investimenti personali diretti in
questo territorio».  Per un caso le Cayman sono le stesse isola dove investe ed ha società anche il
principale finanziatore della campagna per le primarie di Matteo Renzi, una cosa che come si vede in
Francia sarebbe semplicemente impensabile e che da noi provoca solo qualche lieve polemica.


Sul caso Cahuzac,  che rischia di travolgere il suo governo, Hollande non ha cercato scuse o
distinguo, non ha detto all'Italiana «Lo fanno anche gli altri, pensate ai fatti vostri» ma che «E' un
fatto ed è un fatto imperdonabile. E' un oltraggioso atto alla Repubblica. D'altronde i fatti riportati
sono anch'essi intollerabili : detenere, senza dichiararlo, un conto all'estero». Da noi un tizio con
accuse ed evidenze più pesanti è stato ricevuto per discutere della formazione del governo dal
Presidente della Repubblica che ambisce a sostituire.

In Francia il Presidente dice: «E' la
giustizia che proseguirà il suo lavoro fino alla fine ed in tutta indipendenza. Affermo qui che Jérôme
Cahuzac non beneficia di nessun'altra protezione che quella della presunzione di innocenza». Da noi
il legittimo impedimento per il politico più ricco d'Italia si spreca e gli impegni di un politico sono più
importanti dell'obbligo morale e civile di rispondere alla giustizia.

Il presidente francese ha
dichiarato di essere pronto a prendere tre decisioni  per mettere in atto quel che ha promesso in
campagna elettorale: «Primo, rafforzare l'indipendenza della giustizia: è il senso della riforma del
Consiglio superiore della magistratura. Questa riforma sarà votata dal Parlamento quest'estate e
darà ai magistrati i mezzi per agire in tutta libertà ed in tutta indipendenza, contro tutti i poteri»,
insomma il contrario della (contro)riforma della giustizia che vorrebbe il Pdl .

«Secondo,
lottare in modo instancabile contro i conflitti tra gli interessi pubblici e gli interessi privati ed
assicurare la pubblicizzazione, così come il controllo, sul patrimonio dei ministri e di tutti i
parlamentari. Il governo sottoporrà al parlamento nelle prossime settimane un progetto di legge in
questa direzione», roba così in Italia scatenerebbe il panico ed accuse di voler discriminare il capo
dell'opposizione o del governo, a seconda dei periodi.

«Infine, gli eletti condannati
penalmente per frode fiscale o per corruzione saranno interdetti da tutti i mandati pubblici», in Italia
significherebbe un esodo biblico di parlamentari ed amministratori eletti a furor di popolo.


Ma Holande per l'Italia sembra un alieno:  è convinto che «La Repubblica è il nostro bene più
prezioso. E' fondata sulla virtù, l'onestà, l'onore. La défaillance di un uomo ci deve rendere ancora
più esigenti, più intransigenti, e lo sarò perché so che cosa rappresenta per i francesi questa ferita.
L'esemplarità dei responsabili pubblici sarà totale».

Vedremo come andrà a finire in
Francia... ma in Italia viene davvero voglia di emigrare.

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