
[17/04/2013] News
L'8 aprile un "peschereccio" cinese, illegalmente penetrato nelle acque territoriali delle Filippine, si è schiantato contro una barriera corallina del Parco marino di Tibbatha. Quando la Guardia costiera delle Filippine ha ispezionato l'imbarcazione cinese ha scoperto che nelle stive c'era un carico ben diverso dal pesce che si aspettavano: 400 casse contenenti oltre 10 tonnellate di carne di pangolino. Le scaglie e le carni di questi mammiferi insettivori sono molto richieste in Cina, dove la carne è considerata una prelibatezza e le squame della corazza si crede favoriscano l'allattamento al seno dei bambini, una proprietà "medicinale" della quale non esiste nessuna prova scientifica.
L'equipaggio del peschereccio cinese è stato arrestato per bracconaggio e tentativo di corruzione, rischiano tutti 12 anni di carcere e 300.000 dollari di multa. I falsi pescatori hanno detto di essere entrati senza rendersene conto nelle acque filippine e che credevano di essere ancora in quelle della Malaysia. Ora è possibile che dovranno subire altre accuse per il possesso di carne di pangolino e per aver danneggiato la barriera corallina, reati per i quali potrebbero essere condannati ad altri 6 anni di prigione e subire un'altra pesante multa.
Jose Ma Lorenzo Tan, responsabile del Wwf Philippines sottolinea che « E 'già abbastanza grave che i cinesi siano sono entrati illegalmente i nostri mari, abbiano navigato su un'imbarcazione senza documenti e si siano schiantati incautamente in un parco nazionale marino e patrimonio mondiale. E' semplicemente deplorevole che essi si presentino come pescatori ed invece facciano commercio illegale di fauna selvatica».
Il commercio illegale di pangolino ha quasi spazzato via questi animali da Cina, Vietnam, Laios e Cambogia e i bracconieri stanno ormai invadendo i sui ultimi habitat rimasti a Java e Sumatra in Indonesia e nella penisola malese. Ma più i pangolini diventano rari, più aumenta la richiesta della loro carne e delle loro scaglie e le centinaia di dollari al Kg che se ne possono ricavare attirano sempre più bracconieri.
Non si conoscono ancora le specie di pangolino macellate e contenute nelle casse ma tutte le specie di questi mammiferi sono incluse nella Lista Rossa Iucne e la maggior parte sono a rischio o in pericolo di estinzione nella.
Chris Shepherd di Traffic, sottolinea un altro pericolo: «Una specie a lenta crescita come il pangolino non può in alcun modo resistere a lungo a questa enorme pressione. Abbiamo visto un ammontare davvero osceno di sequestri (di carne, ndr), ma pochissime persone sono arrestate e ancora meno condannate. Non si indaga abbastanza su queste reti criminali».
Il sequestro effettuato dopo il naufragio del peschereccio cinese è tra i più grandi mai fatti. Nel 2008 in Vietnam in una settimana vennero sequestrate 23 tonnellate di pangolini congelati e nel 2010 in Cina furono trovate 1,8 tonnellate di carne e scaglie. Le navi cinesi non sono nuove ad episodi di questo genere: nel 2007 su una nave abbandonata dall'equipaggio al largo delle coste della Cina furono trovati 5.000 animali rari. Il commercio illegale di fauna selvatica dal sud-est asiatico si sta lasciando dietro quelle che l'Iucn chiama "foreste fantasma". Fino a che questo network criminale che alimenta il mercato cinese non sarà interrotto e non ne saranno trovati i capi che tirano le fila, il commercio illegale della fauna selvatica continuerà a depredare e distruggere la biodiversità dell'Asia.