[18/04/2013] News

La vita esisteva prima che si formasse la Terra?

La legge di Moore applicata alla vita conferma la panspermia

Con l'articolo "Life Before Earth" pubblicato  dalla Cornell University Library, Alexei Sharov, del National institute on aging di Baltimora, e Richard Gordon, un biologo teorico del Gulf specimen marine laboratory della Florida, rischiano di terremotare un bel po' di teorie scientifiche e di convinzioni religiose sulla nascita della vita sulla terra.

Infatti il loro staff scrive senza mezzi termini: «Un'estrapolazione della complessità genetica degli organismi in tempi precedenti suggerisce che la vita sia iniziata prima che la Terra si fosse formata. La vita può essere iniziata da sistemi con singoli elementi ereditari che sono funzionalmente equivalenti ad un nucleotide. La complessità genetica, misurabile approssimativamente dal numero di nucleotidi funzionali non ridondanti, si prevede che sia cresciuta in modo esponenziale a causa di diversi fattori di feedback positivi: collaborazione genetica, la duplicazione di geni con la successiva specializzazione e l'emergere di nuove nicchie funzionali associate ai geni esistenti. La regressione lineare della complessità genetica su scala logaritmica estrapolata torna solo su basi pari e suggerisce che il momento dell'origine della vita sia a  9,7 miliardi anni fa». 

Si tratterebbe di mettere in discussione tutto quel che presumevamo di sapere sull'origine della vita sulla Terra, ma la nuova teoria demolisce anche le tesi sugli alieni che visitano il nostro pianeta e sulla diffusione della vita intelligente nell'universo. «Questa scala di tempo cosmico per l'evoluzione della vita ha conseguenze importanti - Sharov e Gordon - la vita ha richiesto circa 5 miliardi di anni per raggiungere la complessità dei batteri; gli ambienti in cui la vita ha avuto origine e si è evoluta allo stadio dei procarioti possono essere stati molto diversi da quelli previsti sulla Terra, non c'era vita intelligente nel nostro universo prima dell'origine della Terra, così la Terra potrebbe non essere stata volutamente inseminata con la vita da alieni intelligenti; la Terra è stata inseminata dalla panspermia; la replicazione sperimentale dell'origine della vita da zero può avvenire per accumulo di molti eventi rari e l'equazione di Drake per stimare il numero di civiltà nell'universo è probabilmente sbagliata, dato che la vita intelligente è appena iniziato ad apparire nel nostro universo. L'evoluzione degli organismi avanzati ha accelerato attraverso lo sviluppo di ulteriori sistemi di elaborazione delle informazioni: la memoria epigenetica, la mente primitiva, il cervello pluricellulari, il linguaggio, i libri, i computer e Internet. Di conseguenza il tempo di raddoppio della complessità è stato raggiunto in circa 20 anni». Infine, il rapporto discute della la questione della singolarità tecnologica prevista e di come  dare una prospettiva biosemiotica all'aumento della complessità».

Semplificando, l'applicazione di una massima dall'informatica alla biologia fa intravvedere la possibilità che la vita esistesse prima del pianeta Terra e che quindi possa aver avuto origine al di fuori del nostro sistema solare. E questo senza scomodare alieni ed astronavi.

La legge di Moore è l'osservazione che i computer aumentano in modo esponenziale in termini di complessità, a un tasso di circa il doppio di transistor per circuito integrato ogni due anni. Se si applica la legge di Moore a solo gli ultimi anni del livello di complessità computazionale, e  si lavora a ritroso, si arriva agli anni ‘60, quando infatti è stato inventato il primo microchip. Applicando la legge d Moore alla velocità con cui è cresciuta la complessità della vita sulla Terra ed ai nucleotidi, i mattoni del Dna e Rna  ed a circuiti con materiale genetico, i due genetisti dicono che la prima vita organica  sia antecedente alla formazione del nostro pianeta. «I risultati suggeriscono che la vita sia apparsa circa 10 miliardi di anni fa, che sia molto più vecchia di quanto si pensa anche l'età della Terra di 4,5 miliardi di anni.

Ma anche se è matematicamente possibile che la vita sia esistita prima della  Terra stessa, questo è  fisicamente possibile? Secondo Sharov e Gordon sì: mentre il nostro giovane sistema solare si stava formando, organismi batterici pre-esistenti, o anche semplici nucleotidi, provenienti da una zona più antica della galassia, avrebbe raggiunto la Terra con un viaggio interstellare a cavallo di comete, asteroidi o altri detriti spaziali inorganici, quella che viene chiamata pan-spermia.

Questi calcoli non rappresentano certamente una prova scientifica di quando e come la vita si sia sviluppata sulla Terra, e non c'è modo di sapere con certezza a che punto la complessità biologica che ha creato il nostro splendido pianeta vivente sia aumentata a un ritmo costante. «Chiamatelo un esercizio di pensiero o un saggio, piuttosto che una teoria - ha detto Sharov a TechNewsDaily  - Ci sono un sacco di elementi ipotetici... ma per avere una visione più ampia, c'è  bisogno di alcuni elementi ipotetici».

Comunque "Life Before Earth" solleva altre importanti questioni e sfata la convinzione che ci possano essere specie aliene scientificamente molto più avanzate dalla nostra: «Se la complessità genetica progredisce a un ritmo costante, lo sviluppo sociale e scientifico di ogni altra forma di vita aliena nella Via Lattea sarebbe grosso modo equivalente a quello degli esseri umani», dicono Sharov e Gordon che fanno un paragone teorico e pratico tra l'origine della vita e il rapporto tra la vita e la conoscenza: «L'evoluzione umana non si verifica solo nel genoma, ma si verifica epigeneticamente o all'interno della mente, mentre la tecnologia, il linguaggio e la memoria culturale diventano tutti più complessi. La complessità funzionale degli organismi è in parte codificata nel genoma ereditario e in parte nella mente deperibile».

I genetisti dicono che l'applicazione della legge di Moore alla vita, non semplifica l'evoluzione ma riconosce la sua straordinaria complessità. Anche se sono consapevoli del diffuso scetticismo  che incontreranno le loro tesi, i due scienziati pensano che «La contaminazione con spore batteriche dallo spazio appare l'ipotesi più plausibile che spieghi la precoce comparsa della vita sulla Terra» e Sharov conclude: «Se dovessi scommettere su questo, direi che è al 99%  vero che la vita sia iniziata prima della Terra. Ma dobbiamo lasciare l'1%  per alcune "wild chance" che non abbiamo ancora valutato».

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