[30/04/2013] News toscana

Decreto Piombino-Costa Concordia: la Concordia non c'è

Quello che è stato ribattezzato decreto "Concordia", approvato il  26 aprile dall'ultimo Consiglio dei ministri del governo Monti, ed entrato in vigore il giorno dopo, porta il numero 43/2013 ed in realtà è un decreto omnibus che ha come titolo "Disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015" nel quale la nave da crociera naufragata al Giglio non appare, così come alla Concordia non si fa accenno nel testo.

Infatti il decreto si occupa di altro, anche se con il cantiere per ospitare la Costa Concordia queste opere potrebbero aver a che fare, e per quanto riguarda Piombino spiega: «Ritenuta  la  straordinaria  necessità  ed  urgenza   di   emanare disposizioni   per   avviare   e   completare   gli   interventi   di implementazione  infrastrutturale  del  Porto  di  Piombino,  per  il mantenimento e il potenziamento dei livelli  occupazionali  dell'area siderurgica del medesimo comune e per superare le gravi situazioni di criticità ambientale dell'area, al fine di  garantirne  lo  sviluppo sostenibile». Poi il decreto-legge comprende anche altri emergenze italiane: disposizioni per superare la  grave  situazione  di crisi nella gestione dei rifiuti urbani di  Palermo causato dell'aggravamento dello stato ambientale della  discarica  di Bellolampo, che porterebbe ad interrompere la raccolta  e lo  smaltimento  del capoluogo siciliano; interventi straordinari ed urgenti per  evitare per gli impianti di collettamento e depurazione in Campania; straordinaria necessità ed urgenza di assicurare il completamento dei lavori e delle  opere, nel rispetto dei tempi stabiliti e degli obblighi internazionali, per lo svolgimento dell'Expo 2015 di Milano; proroga dell'emergenza  per  la ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto del maggio 2012 e per la ricostruzione nelle zone terremotate dell'Abruzzo;

Ecco invece cosa dice il decreto legge per quanto riguarda Piombino:  

Art. 1. Riconoscimento dell'area industriale di Piombino come area  di  crisi   industriale complessa e disposizioni necessarie al suo rilancio.

1. L'area industriale di Piombino e'  riconosciuta  quale  area  in situazione di crisi industriale complessa ai  fini  dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con  modificazioni,  nella  legge  7  agosto 2012, n. 134.

2.  Al  fine  di  assicurare  la  realizzazione  degli   interventi necessari al raggiungimento delle finalità  portuali  ed  ambientali previste  dal  nuovo  Piano  Regolatore  Portuale,  con  decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri, il  Presidente  della  Regione Toscana e' nominato, senza diritto ad alcun compenso  e  senza  altri oneri per la finanza pubblica, Commissario straordinario, di  seguito denominato «Commissario», autorizzato ad esercitare i poteri  di  cui all'articolo 13 del decreto-legge 25 marzo 1997, n.  67,  convertito,

con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135,  e  successive modificazioni. Il Commissario resta in carica per  la  durata  di  un anno, prorogabile  con  decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei Ministri, su proposta del Ministro dello  sviluppo  economico  e  del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,  di  concerto  con  il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

3.  Il  Commissario  assicura  la  realizzazione  degli  interventi urgenti  di  cui  al  presente  articolo  e,  per  ogni   adempimento propedeutico o comunque connesso, può avvalersi degli uffici e delle strutture di amministrazioni pubbliche, centrali, regionali e locali, nell'ambito  delle   risorse   umane,   finanziarie   e   strumentali disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri  per la finanza pubblica. Il Commissario straordinario si avvale  altresì dell'Autorità Portuale di Piombino e del Comune di  Piombino,  quali soggetti attuatori.

4. Ai fini dell'attuazione del presente articolo  si  applicano  le disposizioni di cui all'articolo 2, commi 2-septies e  2-octies,  del decreto-legge   29   dicembre   2010,   n.   225,   convertito,   con modificazioni, dalla legge 26 febbraio  2011,  n.  10,  e  successive modificazioni.

5.  Al  fine  di  consentire  la  realizzazione  degli   interventi infrastrutturali destinati all'area portuale di  Piombino,  entro  30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto  il  Cipe delibera, ai sensi degli articoli 166 e 167 del  decreto  legislativo 12 aprile 2006 n.  163  e  successive  modificazioni,  in  ordine  al

progetto definitivo relativo alla bretella di collegamento  al  porto di  Piombino,  parte  integrante  dell'asse  autostradale  Cecina - Civitavecchia di cui alla delibera 3 agosto 2012,  n.  85  pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre  2012,  n.  300,  unitamente allo schema di atto aggiuntivo alla  convenzione  unica  vigente  con allegato il nuovo piano economico finanziario riferito  alle  attuali tratte in esercizio Livorno-Cecina (Rosignano) e Rosignano-S.  Pietro in Palazzi (lotto 1), alla tratta Civitavecchia-Tarquinia (lotto  6A)

e alle tratte Ansedonia-Pescia R.  (lotto  5A),  Pescia  R.-Tarquinia (lotto 6B) e alla predetta bretella di Piombino (lotto 7). Tale piano economico finanziario dovrà essere coerente con  il  piano  relativo all'intera opera che dovrà essere sottoposto anch'esso al Cipe e per il quale restano ferme le prescrizioni dettate dal Cipe con  delibera n. 78/2010 e 85/2012 in relazione al costo complessivo dell'opera  ed all'azzeramento del valore di subentro.

6. Per assicurare l'attuazione degli interventi di cui al  comma  2 del presente articolo, il Ministero dell'ambiente e della tutela  del territorio e del  mare,  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti, l'Autorità portuale di Piombino, la Regione Toscana e  il Comune di Piombino stipulano apposito  Accordo  di  Programma  Quadro entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente  decreto al  fine  di  individuare  le  risorse   destinate   agli   specifici interventi, anche  in  deroga  ad  eventuali  diverse  finalizzazioni previste  dalla  normativa  vigente,   da   trasferire   all'apposita contabilità speciale intestata al Commissario straordinario  di  cui all'articolo 1.

7. I pagamenti relativi all'attuazione degli interventi di  cui  al comma 6, finanziati con  le  risorse  statali  erogate  alla  regione Toscana o al comune di Piombino, nel limite di 40,7 milioni di  euro, sono esclusi, per l'anno 2013, dai limiti  del  Patto  di  Stabilità Interno degli enti per la quota di rispettiva  competenza  che  sarà individuata dal Commissario straordinario e comunicata  al  Ministero dell'economia  e  delle  finanze  -  Dipartimento  della   Ragioneria Generale dello Stato».

I primi quattro commi offrono due indicazioni, non poco importanti: la prima si riferisce al riconoscimento di Piombino "quale area in situazione di crisi industriale complessa", con la possibilità di applicare la legislazione prevista per arginare le difficoltà del caso. Cosa tutt'altro che da sottovalutare.
La seconda indica che il presidente della Regione Toscana viene nominato commissario straordinario, con i poteri eccezionali che ciò comporta, per "assicurare la realizzazione degli interventi necessari al raggiungimento delle finalità portuale ed ambientali previste dal nuovo Piano regolatore portuale".  Indubbiamente un altro elemento positivo se non altro per superare mille intralci burocratici e favorire una più sollecita realizzazione delle opere.

Qualche problema il decreto lo comincia a porre dal quinto comma che ci introduce al discorso del completamento della statale 398 fino al porto, un'opera che deve essere cantierata non dopo il cantiere del porto (vincolo ministeriale). Qui ci ritroviamo di nuovo nelle mani dei piani economico-finanziari della Sat e del Cipe, un comitato che deve fare i conti con le casse pubbliche desolatamente vuote, che lo scenario non lascia presagire certezze né sugli esiti, né sui tempi.

Il comma 6 parla di Accordo di Programma Quadro, ancora entro trenta giorni e a Piombino in diversi si chiedono: e poi? C'è qualcuno che sia in grado di giurare su una qualche certezza, visto che nel frattempo i ministri che hanno approvato il decreto se ne sono andati e sono stati tutti sostituiti da quelli del governo Letta (che comunque una certa continuità politica col precedente ce l'ha)? Inoltre  l'entità dei finanziamenti dei quali si parla in questi giorni non è contenuta nel decreto, ma crediamo che se il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi annuncia che ci saranno 160 milioni di investimenti pubblici, parli naturalmente di quelli che arriveranno non solo dallo Stato ma anche della Regione e di altri soggetti.

Il comma 7 è in realtà l'unico in cui si cita un finanziamento, anche se diverso da quelli che abbiamo letto in questi giorni: si tratta di "risorse statali erogate", quindi  già assegnate e che sembrerebbero già nella disponibilità di comune di Piombino e della Regione Toscana, in parte già assegnati ad altre opere come le bonifiche e/o probabilmente già spesi.

Come si vede, la Costa Concordia nel decreto-legge non viene mai citata e questo forse fa capire meglio la prudenza ed anche le forti sollecitazioni per una suo corretta demolizione e smaltimento che hanno caratterizzato le ultime dichiarazioni del presidente Rossi.

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