
[30/04/2013] News toscana
L'Assemblea idrica Toscana (AiT) tira dritto e approva le tariffe decise dalle conferenze territoriali ed elaborate secondo i criteri indicati dall'Autorità per l'energia e il gas (Aeeg), criteri che non hanno trovato grandi consensi. Per la Regione però, come ha spiegato l'assessore all'Ambiente Anna Rita Bramerini, il problema era il blocco degli investimenti. «Era necessario giungere a una decisione per non bloccare gli investimenti necessari che ammontano a 1,9 miliardi di euro», ha detto la Bramerini, che poi ha ribadito che nel breve periodo sarà difficile rispondere alle indicazioni politiche venute dal referendum del 2011, cioè andare verso una ripubblicizzazione delle società che gestiscono il servizio idrico integrato, perché il costo di 1,2 miliardi di euro non è sostenibile da parte dei comuni.
Quindi la strada da seguire sarà quella di un progressivo rafforzamento della parte pubblica: «Quando il Consiglio regionale approverà l'osservatorio e il comitato per i servizi pubblici, ci sarà la possibilità di una partecipazione efficace da parte di tutti i soggetti interessati».
Soddisfazione per la decisione dell'AiT è stata espressa da Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana: «Rappresenta un primo passo avanti in una situazione che si stava facendo difficile e rischiosa. La scelta fatta oggi dai comuni consente ai gestori di realizzare investimenti importanti anche nel 2013, utili per il servizio idrico integrato, ma anche per l'economia toscana e l'occupazione; è assolutamente necessario che il settore idrico trovi stabilità del quadro giuridico e delle competenze, superando un continuo e sterile scontro ideologico e identitario. In questo quadro- ha aggiunto il presidente di Confservizi Cispel Toscana- potrebbe essere utile una revisione della legge regionale istitutiva dell'Ait, per ridefinire in modo razionale le competenze dei comuni alla luce delle nuove competenze dell'Autorità nazionale energia e gas in materia di tariffa idrica».
Per De Girolamo è «importante anche la decisione assunta oggi di intesa con la Regione di rilanciare le strategie di integrazione delle partecipazioni pubbliche nelle aziende idriche, in modo da rafforzare la presenza pubblica in questo settore, tendere al riallineamento e omogeneizzazione delle attuali concessioni, e favorire la nascita di un soggetto industriale regionale forte».
Sul fronte opposto prevalgono sentimenti misti di delusione e rabbia da parte del Forum toscano dei movimenti per l'Acqua che ha protestato contro l'approvazione delle tariffe considerate non conformi all'esito del referendum del 2011. Rivolgendosi direttamente ai rappresentanti dei comuni, il Forum li ha accusati di essere complici di una truffa. Infatti lo stesso Forum ricorda che il referendum ha abrogato l'adeguata remunerazione del capitale investito, ma con il nuovo metodo tariffario elaborato dall'Aeeg si ripropone sotto altre forme.
Del resto questo, è stato evidenziato anche da alcune conferenze territoriali che non hanno dato il via libera alla tariffa. Ad esempio ciò è avvenuto nell'area Firenze-Prato-Pistoia e ad Arezzo, che ora hanno tempo dieci giorni per "ripensarci" e rivedere la decisione prima che venga trasmessa all'Autorità nazionale. Le nuove tariffe trasmesse all'Aeeg sono applicate negli anni 2012 e 2013 ed hanno un carattere transitorio.