[02/05/2013] News toscana

All'Ue piacciono i robot spazzini progettati a Pisa

Cordis, il bollettino scientifico dell'Unione europea, dedica un lusinghiero articolo al Dustbot ("Networked and Cooperating Robots for Urban Hygiene") sottolineando che «Sembra uscito da un film di fantascienza, ma il concetto di robot per pulire le nostre strade sta diventando realtà per la prima volta in assoluto.  E' un'idea originale, che utilizza robot in ambienti parzialmente non strutturati (come piazze, strade e parchi) per spazzare rifiuti e sporcizia. Possono anche raccogliere piccole quantità di rifiuti domestici su richiesta dei cittadini, porta a porta.  L'Europa produce oltre 250 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno e quindi il concetto di robot in grado di occuparsene non è un'idea così bizzarra. Potrebbero aiutare l'Ue nella sua ricerca di nuove iniziative di prevenzione degli sprechi per ridurre l'impatto ambientale generale.  Questo concetto potrebbe infatti fare in modo che in famiglia non si litighi più per decidere chi deve portare fuori la spazzatura, visto che si potranno chiamare i robot al proprio indirizzo tramite un telefono cellulare a qualsiasi ora del giorno». 

Il progetto Dustbot è stato finanziato con quasi 2 milioni di euro nell'ambito dell'area tematica "Società dell'informazione e della comunicazione" (Tic) del Sesto programma quadro dell'Ue e ha riunito 9 partner provenienti da 5 Paesi (Italia, Gran Bretagna, Spagna, Svezia e Svizzera, ma è stato sviluppato nel Centro di ricerca in microingegneria (Crim, al quale partecipa la Corea del sud i) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in Italia, ed il professor Paolo Dario, che ha coordinato il progetto, crede che «I robot potrebbero mettere fine agli orari fissi per la raccolta dei rifiuti e migliorare la gestione dei rifiuti, visto che sono progettati per lavorare in zone urbane densamente popolate, dove è difficile far circolare grandi camion dei rifiuti». 

Cordis spiega che «Il robot misura 1,5 metri, pesa 70 chilogrammi ed è in grado di trasportare 80 litri o 30 chilogrammi. Si sposta alla velocità di 1 metro al secondo e la sua batteria gli fornisce 16 chilometri di autonomia, inoltre funziona attraverso informazioni sull'ambiente pre-caricate, come ad esempio cartine della zona. Queste informazioni sono introdotte nei sistemi di sensori di bordo ed esterni (piattaforma di intelligenza ambientale). Il robot si muove quindi a un livello selezionabile di autonomia per svolgere le proprie funzioni. È inoltre provvisto di uno scanner laser e di ultrasuoni che gli permettono di evitare gli ostacoli. Sono stati progettati e sviluppati due tipi di robot. I primi sono robot di pulizia chiamati DustClean, provvisti di strumenti per la pulizia, sensori multipli e un naso elettronico per controllare gli inquinanti atmosferici, che forniscono informazioni sulla qualità dell'ambiente. Ci sono poi i robot per i cittadini per la raccolta dei rifiuti chiamati DustCart, cosiddetti perché forniti di un carrello per il trasporto e lo smaltimento di sacchi della spazzatura. Questi ultimi hanno un'interfaccia utente che ha lo scopo di fornire informazioni selezionate sulla qualità dell'aria e sulla gestione dei rifiuti. Il più grande vantaggio del robot sta nelle sue dimensioni, è infatti in grado di spostarsi in strade e vicoli stretti dove i normali veicoli per la raccolta dei rifiuti non riescono a passare». 

Dimostrazioni del funzionamento dei robot Dustbot sono già state fatte a Livorno, Massa, Peccioli e Pontedera ed a  Bilbao (Paesi Baschi - Spagna), Icheon (Corea del sud), Örebro (Svezia), Osaka (Giappone). 

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