
[03/05/2013] News
Con la firma della Benguela Current Convention, Angola, Namibia e Sudafrica hanno avviato una collaborazione a lungo termine per la salvaguardia e l'utilizzo sostenibile delle risorse viventi della Benguela Current Large Marine Ecosystem, uno degli ecosistemi più ricchi del pianeta che si estende da Port Elizabeth in Sudafrica fino all'enclave di Cabinda, la provincia più a nord dell'Angola.
La corrente di Benguela è un'area oceanica che produce beni e servizi il cui valore è stimato in almeno 54,3 miliardi dollari all'anno, ma dove si svolgono anche importanti ed impattanti attività industriali come l'estrazione offshore di petrolio e gas, miniere sottomarine di diamanti, turismo costiero e una delle pesche commerciali più importanti del mondo. Al centro della Benguela Current Convention firmata in Angola, c'è un accordo trans-nazionale per utilizzare dal punto di vista ecologico, ed economicamente soddisfacente, l'ecosistema in un modo che da bilanciare attentamente a lungo termine la sua conservazione e le esigenze delle persone la cui sussistenza dipende dal suo utilizzi. Secondo Maria do Valle Ribeiro, che dirige l'United Nations development programme (Undp) in Angola, questo «E' il modo ideale e più efficace per ottenere una gestione sostenibile del Benguela Current Large Marine Ecosystem e garantire il futuro sostenibile delle persone che fanno affidamento su di esso».
Fin dagli anni '90 l'Undp e il Global environment facility (Gef) hanno fornito finanziamenti e supporto tecnico per la cooperazione regionale per la protezione dell'area della Corrente di Benguela ed il loro sostegno è stato fondamentale per l'istituzione e il successo della Commissione nel 2007.«La storica firma della Benguela Current Convention rappresenta il culmine di molti anni di ricerca, consultazione e negoziazione, i quali si sono svolte in un clima di fiducia e di cooperazione» ha detto Hashali Hamukuaya, segretario esecutivo della Benguela Current Commission.
La cerimonia della firma si è svolta nella sede del governo della provincia di Benguela e vi hanno preso parte i ministri angolani di pesca, scienza e tecnologia, agricoltura, trasporti e delle miniere e del'energia, i ministri namibiani della pesca e delle risorse marine, miniere ed energia e trasporti ed il ministro sudafricano degli affari ambientali e dell'acqua
Dopo la firma il vice direttore generale del Gef, André Laperriere, ha concluso:«Una forma olistica di gestione degli ecosistemi è essenziale per affrontare le crescenti minacce ai complessi ambienti costieri e marini. La gestione sostenibile non è possibile senza un quadro giuridico come quello messo in atto congiuntamente oggi dai governi di Angola, Namibia e Sudafrica. I leader di questi Paesi hanno chiaramente dimostrato che è possibile e auspicabile vedere soluzioni politiche sulla base delle conoscenze scientifiche al fine di invertire il degrado marino e l'esaurimento delle risorse».