[15/05/2013] News toscana

Ancora su territorio e paesaggio, tra gigantismo legislativo e sovrapposizione di piani

L'intervento di Lando Bortolotti sulla riforma della legge urbanistica regionale appare un richiamo forte, prima ancora che nel merito  delle cose, sul metodo della scrittura della legge.

Infatti, anche se non mancano contestazioni sul ricorso a definizioni che appaiono incerte e talvolta contraddittorie per come sono coniugate, il primo vero importante rilievo riguarda da una parte il gigantismo legislativo, se così si può dire, dall'altra la sovrapposizione di piani e, senza dirlo ad una discreta confusione di ruoli e competenze, forse neppure in linea con lo statuto regionale.

Insomma, Bortolotti offre non pochi spunti di riflessione perché, se da una parte si introducono forme di semplificazione che vengono addirittura definite "medievali" come nel caso del taglio draconiano tra aree urbanizzate e resto del territorio, dall'altra invoca una legislazione snella come lo era ad esempio la legge 1150 del 1942.

Cioè ci pare emerga una strana situazione. Ammettendo che le fenomenologie da governare siano più complesse di quelle  della metà del secolo scorso, non si capisce come a riduzioni concettuali drastiche - aree urbanizzate/territorio rurale - corrisponda poi un mare magno di articoli che sembrano voler regolamentare tutto.

Ma c'è di più. Forse senza enfasi, Bortolotti ci dice, ed il richiamo alla legge 1150 del 1942 non è casuale, che non è l'espansione normativa che garantisce una corretta gestione del territorio e delle risorse, ma è una corretta è chiara individuazione di livelli di pianificazione, ognuno con le proprie competenze ed il proprio livello istituzionale di riferimento per adozione ed approvazione, per esercizio della responsabilità di governo, che consente un efficace gestione del bene comune.

In questa ottica anche il concetto di invariante o di strutture territoriali durature forse acquisirebbero una forza, che oggi si accredita ed al contempo si nega ammettendo anche la loro modificabilità; ma è certo che una struttura duratura del territorio sono, per esempio la trama delle bonifiche che hanno caratterizzato la storia del territorio toscano ( che quindi ci parlano di una fragilità e di un equilibrio che non è "naturale"), lo sono in forma diversa, a scala diversa, i manufatti le strutture antropiche della bonifica (canali, stazioni sollevamento, chiuse, pinete costiere), potrebbero avere un ruolo effettivo.

Sembra poter dire che Bortolotti richiama l'attenzione circa la chiarezza e la semplicità di una legge che diviene, è, deve essere, essa stessa, una struttura fondante della politica di governo del territorio, tanto che potremo dire ha  natura di invariante. 

Insomma, stando all'attualità della politica, forse bisogna pensionare un metodo e i cultori del pensiero breve, coloro che, come ricordava nei giorni scorsi Mussi in relazione alla prima riunione governativa fuori sede, quella del governo Prodi a Gargonza, fatto l'Ulivo, il giorno dopo pensavano già a disfarlo, forse per interessi che niente avevano a che vedere con le reali necessità di un paese.

Ora, le questioni poste da Bortolotti non sono di poco conto e se Greenreport ha il merito di aver tenuto sempre un faro accesso su questa vicenda della riforma legislativa, ci si aspetterebbe una duplice reazione.

Quella di chi materialmente sta scrivendo le bozze della riforma, affinché spieghi i suoi punti di vista, le sue ragioni e motivazioni sia sul metodo che sul merito di un testo legislativo; quella di chi se ne va assumendo la responsabilità politica perché, in effetti, al di là di tutto l'attuale fase politica e certi suoi esiti sono forse la conseguenza di una creazione di sovrastrutture dove è difficile rintracciare una chiara direzione di marcia, una inequivocabile assunzione di responsabilità politica e di governo, tanto che alla fine la pubblica amministrazione e la politica sono indicate come un moloch inefficiente quando va bene.

Le opinioni esposte dall'autore non rappresentano necessariamente quelle della redazione

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