
[20/05/2013] News toscana
Legambiente non vuole entrare nel merito della legittimità della decisione dell'amministrazione comunale di Piombino di far parte dell'amministrazione provinciale di Grosseto o di altri comuni che stanno facendo altre scelte.
Siamo convinti però che probabilmente a breve le province saranno superate e si formeranno delle macro - aree, più o meno ampie. Crediamo che le scelte e le spinte locali debbano confrontarsi dialetticamente in ambito regionale, sulla base delle ragioni del riassetto amministrativo locale e sulle funzioni assegnate.
Incredibile pensare che comunque si tratti solamente di accorpare territori e magari accapigliarsi su quale deve essere la capitale di queste nuove macro - aree, come se si trattasse di un gioco di potere.
Occorre dibattere e definire i criteri e le competenze per cui si dovrebbero formare nuovi ambiti amministrativi (come, perché e a cosa servono).
Ottimo esempio, della definizione dei criteri, è il lavoro che sta facendo la Regione Toscana e in particolare l'assessorato all'urbanistica della Marson (Nella foto). Anche nell'ambito dell'elaborazione del Piano paesaggistico regionale si fanno proposte di ambiti omogenei, elaborati in collaborazione con il Centro interuniversitario di Scienze del territorio (che esprime la comunità scientifica delle Università toscane).
Ambiti omogenei definiti sulla base di: geo morfologia dei suoli, risorse comuni (acqua e bacini imbriferi, sistema dei parchi ...), paesaggio, storia e cultura, attività economiche, collegamenti nei trasporti, e altro.
Dalle cartine illustrate dall'assessore Marson, giovedì scorso, in un'assemblea pubblica a Rosignano (anche se non erano indicati precisamente i confini e i nomi dei comuni), la Val di Cornia dovrebbe rimanere compatta e l'area omogenea ideale dovrebbe integrare altri comuni che insistono sulla valle del Cornia come ad esempio Monterotondo, allargarsi alla valle del fiume Pecora come ad esempio Massa Marittima e Follonica e comprendere anche l'Elba.
Noi di Legambiente crediamo che qualsiasi nuovo assetto istituzionale, che si chiami macro - area o altro debba rispettare i confini naturali e culturali del territorio e non dividere le aree omogenee individuate anche nel nuovo piano paesaggistico regionale. Inoltre, la costruzione dell'ambito territoriale omogeneo o macro - area, cui apparterrà Piombino, non può prescindere dall'unitarietà amministrativa della Val di Cornia, mentre ora appare ridotta a brandelli, sfregiata da progetti separati e schizofrenici. Bisogna anzi recuperare ed estendere quell'esperienza dei piani regolatori d'area.
È altresì necessario in un percorso di comunicazione e partecipazione, organizzato dalla Regione, che indirizzi la discussione fuori dai campanilismi e dalle facili demagogie localistiche e affronti i temi dei criteri e delle competenze amministrative locali.