[24/05/2013] News

Bici anche nel post-crisi, D'Angelis: «Sosterremo il boom delle due ruote nelle nostre città»

«Per la prima volta in 48 anni la bici ha superato l’automobile come vendite»

La crisi economica ha contribuito ad indirizzare sempre di più i cittadini italiani verso l'uso della bici per gli spostamenti in città. Una buona pratica che rende più vivibili i centri urbani, contribuisce  a migliorare la qualità dell'aria e rendere più fluido il traffico. Inoltre la bici ha effetti positivi diretti anche sulla salute di chi la utilizza.

Per questi motivi la mobilità ciclabile a due ruote va mantenuta e consolidata anche in futuro (post crisi), grazie al sostegno del governo e delle amministrazioni locali per migliorare la rete di piste ciclabili e i servizi a favore di chi usa la mobilità sostenibile a due ruote a zero impatto ambientale. 

 «Nelle nostre città è in atto una rivoluzione silenziosa sulle due ruote. C'è un vero e proprio boom dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto cittadino quotidiano, dovuto anche alla crisi, e per la prima volta in 48 anni la bici ha superato l'automobile come vendite: nel 2011 i veicoli immatricolati in Italia sono infatti 1.748.000 circa e le biciclette 1.750,000; nel 2012 veicoli 1.400.000 e biciclette 1.650.000-ha spiegato il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis nel corso della 13esima conferenza nazionale sul Mobility Management e la mobilità sostenibile, promossa da Euromobility ed in corso a Bologna-  Una frenata al trend di crescita che ci ha portato al record di 62 veicoli ogni 100 abitanti, neonati compresi, nelle maggiori 50 città italiane, un terzo in più della media europea».  Il sottosegretario ha poi informato sulle prossime mosse del ministero.

«Sono allo studio del ministero Infrastrutture e Trasporti misure anche innovative per incentivare l'uso della bicicletta e collegare sempre più le piste ciclabili sicure agli itinerari casa-lavoro-scuola, garantendo sicurezza stradale. E' la strada giusta anche per aumentare la qualità dell'aria, la qualità della vita degli italiani, l'attrattività e la competitività delle nostre città uniche al mondo. Bisogna superare anche le storica debolezza della normativa di riferimento nazionale per la progettazione di piste ciclabili risalente al 1999 che presenta diverse lacune di tipo tecnico. E stabilire finalmente norme moderne di finanziamento di interventi per la mobilità ciclistica e quindi per la realizzazione di piste ciclabili recuperando risorse statali adeguate».

A D'Angelis è piaciuta poi l'idea di Euromobility e Legambiente di trasformare gli studenti in mobility manager per ridurre gli spostamenti motorizzati. «Nonostante la vicinanza dell'86%  delle famiglie italiane agli istituti scolastici, a meno di un quarto d'ora a piedi da asilo, elementari, medie e superiori, almeno 10 milioni di persone ogni giorno effettuano il tragitto in automobile, dando un contributo importante alla congestione, alle emissioni di inquinanti e stimolando nei ragazzi un'abitudine allo spostamento motorizzato» ha concluso il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti.

 

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