
[27/05/2013] News toscana
La giunta regionale della Toscana aveva definito i criteri ad aprile ed oggi ha deciso come saranno ripartiti i 61 milioni in più che Province e Comuni potranno spendere da subito ed entro la fine dell'anno oltre il tetto finora imposto dal "patto di stabilità". «Soldi, s'intende -dice la Giunta - che gli enti locali devono avere in cassa ma che ora non sono più bloccati, con cui far partire opere ferme o rinviate da tempo. Sono 215 i Comuni e tutte e 10 le Province toscane che beneficeranno quest'anno del cosiddetto "patto di stabilità territoriale". Non è la revisione del "fiscal compact", che può essere fatta solo con il coinvolgimento dell'Europa, né l'esclusione dal patto delle spese per gli investimenti invocata da molti, ma è comunque una boccata di ossigeno per tanti: per gli enti locali e per le imprese, che con la pubblica amministrazione lavorano».
L'assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli, ha spiegato che «Già da qualche tempo la Regione cede tutti gli anni parte della propria capacità di spesa . Quest'anno la cessione non era scontata: il patto si è fatto più stretto anche per noi, con quasi 300 milioni in meno a disposizione e da spendere. Ciononostante siamo riusciti ugualmente in questo sforzo. E per gli enti locali potrebbe non essere l'ultimo ritocco al tetto di spesa. Novità potrebbero infatti arrivare a breve dalla conversione in legge del decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione grazie ad un emendamento che le Regioni hanno approvato e che metterà a disposizione ulteriori quote. Il plafond ora ceduto ammonta a 60.996.900 euro. Per tre quarti (pari a 45.049.677 euro) andrà ai Comuni e per un quarto (15.947.223 euro) alle Province: on line la tabella con l'ammontare attribuito a ciascun ente. L'indicazione è che con questo spazio finanziario ‘liberato' si dia priorità alle opere strategiche e urgenti e ad interventi sulla viabilità. E' un aiuto per sbloccare opere finanziate anche dalla Regione e magari ferme. E' un aiuto all'economia perché i lavori se fermi riprendono (oppure, già appaltati, finalmente partono) e le aziende riscuotono».
All'interno dei 61 milioni una quota della capacità di spesa ceduta (6 milioni e 875 mila euro) riguarda le spese in conto capitale (e quindi gli investimenti) dei Comuni o delle Province che effettueranno nel 2013 opere di ripristino a seguito di frane ed alluvioni subite l'anno scorso: «In particolare 1 milione e 858 mila euro potranno essere spesi dalle Province di Grosseto (1.648 mila euro) e di Prato (210 mila euro) e il resto (oltre 5 milioni e 217 mila euro) dai Comuni di Abbadia San Salvatore, Aulla, Bagni di Lucca, Barga, Capalbio, Castell'Azzara, Castiglione della Pescaia, Cinigiano, Manciano, Massa, Monte Argentario, Orbetello, Pieve Fosciana, Pitigliano, S.Romano Garfagnana, Santa Fiora, Scansano e Semproniano. On line la tabella con i dettagli».
L'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori ricorda inoltre che «Ammonta a 6 milioni di euro l'intervento approvato oggi dalla giunta regionale per aiutare le aziende agricole danneggiate dalle copiose nevicate del febbraio 2012 e poi dalle alluvioni dell'autunno 2012. Nel novembre 2012 alcuni comuni delle Province di Grosseto, Siena e Massa Carrara sono stati pesantemente colpiti da eventi alluvionali calamitosi che hanno causato ingenti danni alle strutture aziendali e alle infrastrutture connesse all'attività agricola. Nel febbraio 2012 in seguito alle eccessive nevicate avevano subito ingenti danni alle strutture aziendali anche diverse aziende agricole di alcuni comuni delle Province di Siena e Arezzo. "In entrambi i casi le imprese necessitano di un adeguato sostegno per la sopravvivenza economica nonostante gli sforzi compiuti per riprendere l'attività. Per questo la Regione Toscana mette a disposizione di queste aziende un primo sostanziale indennizzo per un ammontare di 6 milioni di euro derivanti da economie residue di precedenti calamità. Le somme saranno erogate in base all'incidenza del danno sulla Plv (Produzione lorda vendibile) aziendale al fine di aiutare le aziende maggiormente colpite dagli eventi calamitosi nel rispetto dei criteri e dei vincoli previsti dal Decreto Legislativo 102/2004».